FERRARA: “BERLUSCONI HA PAURA MA SENZA UN SEGGIO NÉ LA LIBERTÀ PERSONALE, FARÀ L’AYATOLLAH”

Fabrizio d'Esposito per il "Fatto quotidiano"

Ancor prima del Trenta Luglio in Cassazione, Silvio Berlusconi non vuole farsi stritolare dal Pitone (Sallusti) e dalla Pitonessa (Santanchè): "Spero solo che i giudici non si incazzino per l'eccesso di urla e di titoli di giornale". Lo dice, B., proprio al quotidiano pitonesco, il Giornale. Poi la solita smentita: "Mi riferivo a chi urla dall'esterno del movimento, il partito è unito". Una frittata con uova di pitone. Giuliano Ferrara ride. Il direttore del Foglio alias l'Elefantino cesella una tripartizione pennuta per il Pdl: falchi, colombe e polli. "Nel cortile di B. ci sono molti polli, tanti galli che cantano".

Polli, non pitoni. La faccia di Sallusti quando ha impaginato l'intervista a B.?
E la firma dell'intervistatore?

Paolo Guzzanti.
Quello che aveva indicato Berlusconi come capo della mignottocrazia, ma si rende conto?

Dialettica liberale.
La verità è che a Berlusconi non gliene importa nulla. Ed è una persona che non nutre risentimento.

Aspetta il Trenta Luglio come una colomba appollaiata.
Da statista, più nobilmente. Berlusconi è come Garibaldi, ha fatto un sacco di pasticci. Non a caso si dice "alla garibaldina". Poi alla fine B. cede e dice: "Obbedisco".

A cosa?
Ai compromessi. È la sua storia politica. È un uomo di umori, un condottiero con un senso avventuroso dell'esistenza. Più Garibaldi che uno statista come Cavour.

Stavolta è la paura a fargli dire "Obbedisco".
È vero che ha paura, come qualunque imputato. Ma il suo errore è stato sempre mescolare la paura con il suo mestiere di politico.

Adesso fa finta di non mescolare.
Non fa finta. È proprio così. In questo è la persona più trasparente del mondo. Lui ha sentito tutti e poi ha deciso. Per lui la pacificazione è un evento epocale.

Una conversione come quella di San Paolo.
Ha capito che la fine della sua persecuzione coincide con la fine della sua mania di persecuzione.

E i falchi?
Falchi e colombe continueranno a levarsi in volo. Noi del giro di Berlusconi diciamo sempre quello che pensiamo. Lui lascia correre, sente tutti, verifica e poi tira una linea. Pensa all'ultima campagna elettorale.

Contro il governo Monti.
Una campagna da ultrairresponsabile. Dopo ha fatto le larghe intese. È un imprenditore lombardo. Lui aveva già Montanelli e volle prendersi anche Scalfari. Gli dissero che non poteva comprarsi tutti.

Il Caimano.
Voi ne siete ossessionati, ma B. è un uomo normale che ha staccato un assegno di 500 e passa milioni di euro a De Benedetti.

Normalissimo.
La realtà non è la fiction di Cordero, del cui stile sono un sostenitore, oppure la profezia ridicola di Moretti, con il tribunale di Milano in fiamme.

Se la colomba è condannata?
Vorrà dire che recupererà la sua vita privata, che la politica gli aveva tolto.

Provocazione alla Ferrara.
Berlusconi è condannato a essere Berlusconi. Lei sa dov'è Qom?

In Iran.
È la città santa dei teologi. Sono loro che comandano, nei palazzi di Teheran ci sono solo pupazzi.

Arcore nuova Qom.
Senza un seggio senatoriale e senza la libertà personale, Berlusconi farà l'ayatollah. Lo vedo nel salottino, in tuta blu, a fare telefonate, prendere appunti, costruire il consenso elettorale.

Un ayatollah in tuta blu. Non è meglio la fuga?
Io che faccio distinzione tra legalità e giustizia, suggerisco sempre all'imputato di andare all'estero.

Il caso Craxi.
Esatto. Ma non faccio l'indovino, non so cosa accadrà. In ogni caso mi pare più probabile la soluzione dell'ayatollah.

I pupazzi del Pdl continueranno a litigare e a dividersi.
Il cortile o la corte di B. è il luogo dove si esprime la classe dirigente del Pdl. Berlusconi sa giudicare le persone ma sbaglia moltissimo.

Per Il Foglio la Pitonessa è strepitosa.
Io sono lo Scalfari della Santanchè, scrivo per il Giornale della domenica. Daniela è una senza remore a differenza degli altri.

Gli altri chi?
Tutti. Sallusti ha delle remore perché stava con Mieli quando arrivò a B. il famoso avviso di garanzia, il mio amico Vittorio Feltri perché dirigeva giornali giustizialisti, io perché sono una vecchia pantegana del Pci. La Santanchè no, quando c'è lei in tv non passa nessuno.

 

Giuliano Ferrara TRIBUNA A SAN SIRO ALESSANDRO SALLUSTI IN MEZZO A DANIELA SANTANCHE SILVIO BERLUSCONI E MARIA ROSARIA ROSSI DANIELA SANTANCHE SILVIO BERLUSCONI VITTORIO FELTRI DANIELA SANTANCHE PAOLO BERLUSCONI MAURIZIO BELPIETROgasp79 santanche bacio berlusconiCRAXI E BERLUSCONI AL MARE CRAXI-BERLUSCONI

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