fioramonti casaleggio

''CASALEGGIO PRESIEDEVA I VERTICI DELLE LEGGI DI BILANCIO'' - L'EX MINISTRO GRILLINO FIORAMONTI RACCONTA L'INFLUENZA DEL GURU JUNIOR SULLE DECISIONI POLITICHE DEL MOVIMENTO, SUL CASO DELLE CONSULENZE ALLA PHILIP MORRIS. ''MA IO NEI GOVERNI CONTE I E CONTE II NON ERO MAI PARTE DELLE CHAT CHE CONTANO O DEGLI INCONTRI CHE CONTANO'' - CASALEGGIO: ''IL GIORNALISTA CHE HA SEGUITO IL CASO LAVORAVA PER UNA SOCIETÀ CHE SEGUE LE AZIENDE CONCORRENTI DI PHILIP MORRIS'' - TORCHIARO: ''MAI LAVORATO CON AZIENDE DEL TABACCO PER SPENCER & LEWIS''

 

1.“CASALEGGIO PRESIEDEVA I VERTICI DELLE LEGGI DI BILANCIO”. FIORAMONTI SVELA IL GIRO DEL FUMO

Aldo Torchiaro per ''il Riformista''

 

 

Senti parlare Lorenzo Fioramonti e capisci che il suo percorso non era esattamente quello del grillino-tipo, fedele alla linea per antonomasia. A 35 anni era docente di economia politica presso l'Università di Pretoria in Sudafrica, va a dirigere il Centro per lo studio dell'innovazione Governance (GovInn) dello stesso ateneo. È membro del Center for Social Investment dell'Università di Heidelberg, della Hertie School of Governance e dell'Università delle Nazioni Unite.

luigi di maio lorenzo fioramonti

 

Quando il M5S lo chiama in Italia per fare politica – Vice ministro e quindi del Ministro dell’Istruzione, università e ricerca – la vive come un’esprerienza dalla quale prenderà le distanze poco dopo. Oggi deputato, ha fondato la sua associazione politica, Eco. Una sigla che si può associare all’ecologia, ma che a qualcuno ricorda lo scetticismo di Eco per la Rete. Per un Gianroberto Casaleggio che predicava “Uno vale uno”, c’era un Umberto Eco che ricordava, amaramente, che “uno zero vale uno zero”.

 

“Ho preso fischi da tanti, finché ero nel Movimento, per fortuna ne sono uscito e mi hanno rivalutato”, dice sorridendo. Ma perché ne è uscito?

 

Ho messo a nudo le criticità del Movimento. E sulle questioni fiscali sono sempre stato attento, sto seguendo la vostra inchiesta con interesse. Ho iniziato a fare politica da giovane attivista nelle periferie romane vent’anni fa, con CittadinanzAttiva. E già loro mi fecero notare qualche mistero di troppo sulle carte che riguardano la tassazione dei tabacchi.

 

In che circostanza?

 

In un colloquio con CittadinanzAttiva mi fecero presente che c’era una grande sperequazione. E mi diedero un rapporto. Dissi subito che questa cosa andava sanata.

lorenzo fioramonti

 

All’epoca in cui era ministro, con il Conte I?

 

La prima osservazione sul tabacco riscaldato la feci con il governo Conte I, quando venne introdotta la riduzione dell’aliquota di sconto dal 50 al 75. Io lì storsi subito il naso, la cosa mi sembrò subito strana. Dissi: scusate, ma cos’è questa roba? Subito vidi un muro davanti. ‘Questa cosa s’ha da fare così’, mi dissero. Adducendo mille motivi. L’indotto generato, il numero di persone che ci lavorano…

 

Chi fu in particolare a fare pressioni?

 

lorenzo fioramonti 5

Fu Laura Castelli, una con cui io non ho mai avuto un buon rapporto. Lei era particolarmente favorevole, insieme con Alessio Villarosa. All’epoca ero Vice Ministro alla ricerca, chiesi di vedere le carte della ricerca scientifica. E vidi che se ne parlava mal volentieri. La cosa non mi convinse. Quando poi venne fatta la legge di bilancio successiva, ed io ero fuori dal Movimento, mi feci portavoce di questa istanza di CittadinanzAttiva che partiva dalla riparametrazione della tassazione sul tabacco riscaldato a favore dell’assistenza dei malati cronici che non possono andare in ospedale.

 

Parliamo della scorsa discussione sulla manovra di bilancio. Come andò?

 

Presentammo questo emendamento io e la collega Muroni in commissione bilancio. Andai allo scontro finale. Laura Castelli e Luigi Marattin, che ai tempi era capogruppo in commissione per IV, erano estremamente contrari. Ebbi un alterco forte con loro. Anche a latere. Uscendo dalla commissione volarono delle parole non riferibili.

 

Ma lei ha percepito da Casaleggio una pressione su questi temi?

 

Su di me non ha fatto pressione, poi devo dirle la verità: io nei governi Conte I e Conte II non ero mai parte delle chat che contano o degli incontri che contano. Perché io ero sempre un Ministro visto non bene dal capo del governo e dal mio partito.

 

DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA

E’ stato comunque un Ministro di peso.

 

Deve capire una cosa centrale. Bisogna distinguere dall’avere responsabilità istituzionali e avere peso politico nel Movimento. Sono due cose diverse. Avere responsabilità istituzionali senza le coperture necessarie, significa avere grandi difficoltà. Perché rischi delle continue figuracce. La responsabilità deve implicare possibilità di esercitare l’azione di governo, altrimenti non riesci a produrre nessuna normativa.

 

E lei quell’appoggio di Casaleggio non lo ha mai avuto?

 

No, non ero mai invitato nelle riunioni che contavano. Non ero mai presente nelle consultazioni in cui si prendevano le decisioni. Per questo le posso dire che Casaleggio io l’ho incontrato un paio di volte, e fino a oggi non ho mai scambiato con lui neanche una parola.

 

Questo le ha causato dei problemi di carriera…

 

So, per aver visto le riunioni che contano da fuori, perché magari qualche volta in quelle sale ci capitavi per sbaglio, che nelle riunioni che contano Casaleggio c’è e c’è sempre stato. Non c’erano molti di noi. Magari non c’ero io che ero Ministro. Ma Casaleggio nelle riunioni politiche importanti è sempre presente.

DAVIDE CASALEGGIO A PORTA A PORTA

 

Le riunioni presiedute da Casaleggio su cosa vertono? Lui dice di occuparsi di strategie digitali…

 

I vertici presieduti da Casaleggio sono quelli sulla legge di bilancio, sul rimpasto di governo, la scelta dei Ministri. Questa roba qua.

 

E magari anche sulla tassazione sul tabacco.

 

Però erano riunioni alle quali, come ho detto, io non prendevo parte.

 

Chi è che c’è sempre in questi vertici, in particolare in tema di leggi di bilancio?

 

davide casaleggio

Il giro che conta. Davide Casaleggio, Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede, Laura Castelli, Stefano Buffagni.

 

E il ministro Patuanelli?

 

Ultimamente sì, è cresciuto negli ultimi due anni. Prima non era del giro.

 

Il giro del fumo, potremmo chiamarlo in questa vicenda.

 

Io di questo presunto accordo non so e non posso dirlo. Il tema di fondo è il latente conflitto di interessi che c’è quando una azienda privata, che fa il proprio interesse, è all’interno della cabina di regìa di un movimento politico che è al governo, in questo momento. Al di là del dolo, è chiaro che in un Paese normale questa situazione è intollerabile.

 

Un conflitto di interessi che fa impallidire Berlusconi.

 

E’ evidente. E’ identico, e noi all’inizio del M5S lo contestavamo. Quando parlavi con Confalonieri, parlavi con un rappresentante dell’azienda, un manager o un politico? Qui è la stessa cosa, di fatto. Magari anche un rapporto commerciale trasparente viene visto con sospetto, perché è chiaro che tutti i rapporti sono intrecciati in un modo tale che è difficilissimo districarli, e districarsi.

 

 

 

stefano patuanelli question time in senato 1

 

2.M5S: CASALEGGIO, 'GIORNALISTA RIFORMISTA IN AZIENDA PARTNER CONCORRENTI PHILIP MORRIS'

 (Adnkronos) - "L'unico conflitto palese che sembra emergere da questo caso è quello del giornalista che ha scritto l'articolo, Aldo Torchiaro, che è anche Media relation director di Spencer&Lewis (https://bit.ly/3fRucKd nota: mi spiace che nella giornata di ieri il suo nome sia stato rimosso dalla pagina, qui la versione precedente: https://bit.ly/2VpPyot ) che annovera tra i propri clienti i due grandi concorrenti internazionali di PHILIP MORRIS (https://bit.ly/2KTaBOt , https://bit.ly/2KPonBz ). Due aziende che beneficerebbero della modifica della tassazione di cui scrive il giornalista, senza che però dichiari i suoi legami con queste due società nell'articolo".

 

Lo scrive in un post su Facebook Davide Casaleggio, a proposito delle polemiche legate ai suoi rapporti con PHILIP MORRIS. "Le riduzioni delle tasse ad alcuni prodotti specifici a cui ci si riferisce negli articoli di giornale -prosegue la nota- sono state fatte da Renzi prima (https://bit.ly/2ViHohR ) e dalla Lega successivamente (https://bit.ly/3fSxGfK ). In questo senso credo possa essere qui si opportuno regolare eventuali conflitti di interesse ai 120 parlamentari che scrivono leggi possedendo aziende".

 

 

3.'CASALEGGIO? IO MAI LAVORATO CON ALCUNA AZIENDA DEL TABACCO'

(Adnkronos) - "L'inchiesta è del 'Riformista' che ci ha lavorato da molto tempo con un pool guidato da Piero Sansonetti con Nicola Biondo e altri colleghi: abbiamo visto carte, documenti, e abbiamo lavorato su quelli con atti e interviste che si leggono tutti i giorni sul 'Riformista'. Non ho mai lavorato con nessuna azienda del tabacco". Lo dice all'Adnkronos Aldo Torchiaro, dopo il post di Davide CASALEGGIO su Facebook in merito a quanto pubblicato nei giorni scorsi dal giornalista sulla testata diretta da Piero Sansonetti. E poi aggiunge: "Anche altri giornali hanno scritto e documentato stessi bonifici".

 

aldo torchiaro

 

 

4.M5S, SPENCER&LEWIS: ESTRANEI A INCHIESTA RIFORMISTA

 (askanews) - Spencer & Lewis dichiara "la propria estraneità all'inchiesta giornalistica de Il Riformista, di cui ha appreso l'esistenza solo all'esito della pubblicazione a firma di Aldo Torchiaro". E' quanto si legge in una nota diffusa in seguito al post su Facebook di Davide Casaleggio.

 

Spencer & Lewis, si precisa, "è un'agenzia di comunicazione che si è in passato avvalsa della collaborazione esterna del signor Torchiaro, così come si è avvalsa e tuttora si avvale dell'opera di altri collaboratori esterni. Si precisa che il signor Torchiaro non si è mai occupato del settore tabacco per clienti della Spencer & Lewis. L'autonoma iniziativa del signor Torchiaro confligge con gli interessi di Spencer & Lewis e dei clienti che la stessa rappresenta, e l'ha costretta a prendere le distanze dall'autore dell'inchiesta e dalla testata giornalistica che l'ha ospitata".

 

NICOLA BIONDO

Spencer & Lewis, conclude la nota, "non si è mai occupata di inchieste giornalistiche che, nel rispetto della libertà di stampa e del diritto di cronaca, lascia ai professionisti del settore. Ogni diversa affermazione è falsa, e nuoce alla Spencer&Lewis che, estranea al polverone mediatico che altri stanno sollevando, si riserva di tutelare la propria immagine ed i propri interessi nelle sedi deputat

piero sansonetti foto di bacco

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO