luigi antonio di maio

FISCO INFERNO PER DI MAIO SENIOR - IL PADRE DEL VICEPREMIER NON HA PIU’ ALCUNA ATTIVITA’ CENSITA DALL’ERARIO DAL 2005: È DA 13 ANNI CHE NON RISULTA FARE IMPRESA IN PRIMA PERSONA, EPPURE È LUI CHE GUIDA LA DITTA DI FAMIGLIA – LA GRANA DI QUELLA IPOTECA DI 'EQUITALIA' SUI BENI PER UN DEBITO DI 176MILA EURO…

Pasquale Napolitano per il Giornale

di maio

Le tracce dell'imprenditore-contribuente Antonio Di Maio, padre del vicepresidente del Consiglio Luigi di Maio, si perdono il 31 dicembre del 2005.

 

 

Dal primo gennaio 2006, per lo Stato italiano Di Maio senior non ha più alcuna attività censita dal Fisco. Nel 2005, il padre del capo politico dei Cinque stelle cancella, infatti, la ditta individuale artigianale che aveva costituito nell'anno 1995.

 

ANTONIO DI MAIO

C'è il sospetto che dietro la decisione di rinunciare a fare impresa in prima persona, ci sia il tentativo di scappare dalle maglie del Fisco. Sospetto che potrebbe trovare un'ulteriore conferma in un altro passaggio: il 3 settembre 2010, quattro anni dopo la chiusura della ditta artigianale, Equitalia iscrive un'ipoteca legale su due beni di proprietà di Antonio Di Maio. L'ipoteca scatta su due terreni nel Comune di Mariglianella per un debito di 176mila euro. Un'iscrizione ipotecaria può essere fatta per mille motivi: multe di vario tipo non pagate, bollette, fallimenti, detrazioni fittizie di cui l'Agenzia chiede la restituzione, o ancora tasse e imposte dovute e mai versate all'erario. Il debito potrebbe essere collegato agli anni in cui il genitore del vicepremier svolgeva l'attività imprenditoriale.

 

C'è un altro elemento, che potrebbe fornire la spiegazione sulla lotta contro il Fisco ingaggiata dal genitore del ministro del Lavoro e sviluppo economico: nel 2006, quindi, pochi mesi dopo la decisione di chiudere la ditta individuale, la moglie di Antonio Di Maio costituisce una nuova ditta individuale, Ardima Costruzione. L'attività è identica a quella appena sciolta dal marito: la costruzione di edifici residenziali.

ANTONIO DI MAIO

 

Dunque, se la missione imprenditoriale è stessa, perché la famiglia di Maio ha deciso di cambiare la scatola societaria? Sembra un sistema di scatole cinesi. Una delle spiegazioni potrebbe essere il contenzioso con Equitalia. Ma c'è un buco nero. Di quattro anni, che il padre del vicepremier potrebbe aiutare a chiarire: tra il 2006, l'anno di nascita di Ardima (dopo la chiusura della vecchia ditta individuale artigianale) e il 2010 quando Equitalia fa scattare l'ipoteca sui beni di Di Maio senior.

manifatti abusivi nella proprieta' di antonio di maio 3

 

Quattro anni in cui in cui sarebbe potuto nascere un contenzioso tra il Fisco e il padre del vicepremier. Fino ad arrivare, nel 2010, all'azione sui beni. Il terzo anello si chiude nel 2013. Quando la ditta individuale, intestata alla moglie insegnante Paolina Esposito, confluisce in Ardima Srl: le quote sono assegnate ai due figli, Luigi Di Maio, all'epoca vicepresidente della Camera, e Rosalba Di Maio, architetto. Mentre Giuseppe Di Maio, terzo figlio, assume l'incarico di amministratore. Le attività di famiglia, nell'arco di un trentennio, cambiano per tre volte società.

LUIGI DI MAIO E IL LAVORO NERO NELL AZIENDA DI FAMIGLIA

 

Nel mezzo, l'inserimento di Equitalia che potrebbe essere la chiave di lettura. Sul filone dei lavoratori in nero, è utile analizzare i costi del personale di Ardima Srl: 103mila euro nel 2016; 48mila nel 2015; 1632 nel 2014; 13mila nel 2013. Prima dell'ingresso in società del ministro i costi per i dipendenti erano bassi. Poi sono schizzati. Quello del Fisco potrebbe essere il nuovo filone che riguarda la famiglia del vicepremier. Mentre si attendono gli esiti del lavoro dei magistrati di Nola: la municipale di Mariglianella venerdì ha consegnato l'informativa su abusi edilizi e reati ambientali. I pm dovranno decidere se confermare il sequestro dei terreni dove sono stati ritrovati rifiuti speciali e soprattutto procedere sul versante dell'abusivismo edilizio.

LUIGI DI MAIO E IL LAVORO NEROLUIGI DI MAIO E IL LAVORO NEROANTONIO DI MAIOSALVATORE PIZZO

Ultimi Dagoreport

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)