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UN FISCO PER L’ESTATE - SI TORNA A PAGARE LE TASSE: BALLANO 30 MILIARDI DI EURO - IL 16 GIUGNO È IN CALENDARIO IL VERSAMENTO DELL'IMU - NESSUNA PROROGA IN ARRIVO PER L'IVA CHE DOVRÀ ESSERE VERSATA SEMPRE ENTRO IL 16 - MENTRE IL 30 SONO IN PROGRAMMA I VERSAMENTI IRPEF E IRES DEL SALDO 2019 E DELL'ACCONTO 2020 - I CONTRIBUENTI AVRANNO UN MARGINE D'ERRORE DEL 20%: PER NON INCORRERE IN SANZIONI DOVRANNO VERSARE L'80% DELL'IMPOSTA CHE EFFETTIVAMENTE, ALLA FINE DELL'ANNO, RISULTERÀ DOVUTA ALL'ERARIO…

Michele Di Branco per “il Messaggero”

 

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Una spremuta di tasse da 30 miliardi di euro. La pandemia ha inceppato il Paese ma la macchina del fisco non interrompe la sua corsa. Che a giugno è tradizionalmente veloce. Certo il governo ha operato qualche opportuna agevolazione per chi ha sofferto di più la crisi. Però milioni di cittadini e imprese si preparano ad aprire il portafoglio per versare parte delle imposte dovute nel corso dell' anno. Si comincia a passare alla cassa fra poco meno più di dieci giorni.

 

I PAGAMENTI Il 16 giugno è infatti in calendario il versamento dell' Imu che, è bene ricordarlo, da qualche anno non è più dovuta sull' abitazione principale, mentre si paga sulle case di lusso, quindi della categoria catastale A1, A8 e A9.

 

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L' esenzione si applica anche alle pertinenze di categoria catastale C2, C6 e C7. In base alle novità del decreto Sostegni, quest' anno sono esenti dal pagamento della prima rata Imu (il 50% dell' importo totale) anche gli immobili posseduti dai soggetti che hanno i requisiti per beneficiare dei contributi a fondo perduto. Dunque con una attività con ricavi e compensi non superiori a 10 milioni di euro all' anno e una perdita di fatturato o corrispettivi di almeno il 30% nel 2020 rispetto al 2019 scatta l' esenzione.

 

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Dall' Imu si prevede un gettito di circa 8 miliardi. Nessuna proroga in arrivo per l' Iva in scadenza nel mese di giugno che dovrà essere versata entro il giorno 16, tra gli altri, dai contribuenti con liquidazione periodica dell' imposta su base mensile. Il grande appuntamento mensile da cerchiare in rosso è previsto per il 30 giugno. in programma ci sono i versamenti Irpef e Ires del saldo 2019 e dell' acconto 2020 che dovranno essere effettuati, appunto, entro fine mese oppure entro il 30 luglio, maggiorando gli importi da versare dello 0,40%. Novità introdotta con il decreto legge liquidità è il metodo di calcolo previsionale per la quota relativa agli acconti, che consentirà di versare l' imposta in base alla stima del giro d' affari per l' anno in corso.

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GLI ERRORI Inoltre i contribuenti avranno un margine d' errore del 20%: per non incorrere in sanzioni dovranno versare l' 80% dell' imposta che effettivamente, alla fine dell' anno, risulterà dovuta all' erario. Il versamento delle somme dovute può avvenire anche in forma rateale da completarsi, in ogni caso, entro il mese di novembre, maggiorando gli importi rateizzati degli interessi nella misura del 4% annuo. Entro il prossimo 30 giugno scade anche il termine per il versamento del diritto annuale 2019 dovuto alle Camere di commercio.

 

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Mentre per quanto riguarda la Tari la situazione è più complessa. La tassa rifiuti è materia comunale, quindi a seconda della città in cui si è residenti ci potrebbero essere modifiche sull' importo da pagare, rispetto all' anno scorso, o sulle scadenze da rispettare. In questo clima da ingorgo fiscale, i commercialisti fanno sentire la propria voce chiedendo al governo di «valutare l' opportunità di introdurre a regime la facoltà di rateizzare le imposte dovute in autoliquidazione risultanti dalle dichiarazioni presentate, così come previsto per la quasi totalità dei versamenti dovuti in seguito ai controlli dell' ente impositore».

 

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Durante l' audizione in commissione Bilancio alla Camera sul decreto Sostegni bis, i professionisti evidenziano che, «è necessario prevedere anche per i contribuenti con piani di dilazione in essere all' 8 marzo 2020 la possibilità di riprendere i versamenti delle rate in scadenza dal prossimo mese di luglio, senza obbligo di saldare le rate pregresse scadute nel periodo di sospensione, con conseguente prolungamento automatico del piano di dilazione per un corrispondente periodo».

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