ursula von der leyen giorgia meloni raffaele fitto

FITTO METTE NEI GUAI URSULA – I SOCIALISTI METTONO IL VETO SULLA VICEPRESIDENZA AL MELONIANO E, PER RITORSIONE, I POPOLARI FANNO TRABALLARE LA POLTRONA DI TERESA RIBERA – È STALLO A BRUXELLES: VON DER LEYEN, SOTTO ACCUSA PER L'APERTURA A ECR, HA POCHI GIORNI PER RICUCIRE LO STRAPPO. L’IPOTESI ESTREMA: ELIMINARE LE CARICHE DEI VICEPRESIDENTI PER FAR SPARIRE I VETI INCROCIATI – ALLA MELONI SALTANO GLI OTOLITI: “PER IL PD L'ITALIA NON MERITA UN’INCARICO DI PESO. QUESTA È LA SINISTRA…”

https://www.repubblica.it/politica/2024/11/14/news/von_der_leyen_commissione_europea-423621707/?ref=RHLF-BG-P7-S1-T1

 

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

raffaele fitto foto lapresse 1

L’Europa è paralizzata. Salta l’accordo nella ex maggioranza Ursula e il bis di von der Leyen barcolla. Tutto è rinviato alla prossima settimana. Giorni utili per tentare di ricucire uno strappo piuttosto ampio. Nel frattempo il via libera da parte del Parlamento ai sei vicepresidenti designati e al Commissario ungherese Várhelyi è stato bloccato.

 

I nodi sono essenzialmente due: Raffaelle Fitto e la spagnola Teresa Ribera. Il Ppe, infatti, martedì sera ha esposto la candidata socialista di Madrid ad un vero e proprio fuoco di fila nell’audizione e ha poi chiesto di votare su di lei solo dopo che avrà risposto, in qualità di ministro di Spagna, al dibattito nell’Assemblea iberica sull’alluvione di Valencia.

 

Teresa Ribera Rodriguez

Secondo i socialisti, si tratta di uno stratagemma per indebolire lei e provocare la crisi del governo Sanchez. A quel punto, tutto si è inceppato. E il gruppo S&D ha deciso di rispondere con la stessa moneta su Fitto: si esprimerà contro il candidato italiano e anche contro quello ungherese. Uno stallo messicano. Ursula von der Leyen ha provato a correre ai ripari convocando a Palazzo Berlaymont i capigruppo di Ppe, S&D e Renew.

 

Ma non c’è stato niente da fare. Il Pse si sente ricattato dal Ppe sulla possibilità di una nuova maggioranza con i conservatori dell’Ecr in grado di renderli irrilevanti.

 

raffaele fitto foto lapresse 2

[…]  Weber insiste ricordando che nella commissione Regi, quella che valuta Fitto, l’esponente meloniano può contare su una maggioranza insieme alle destre. Condizione che invece non accompagna la socialista Ribera. Si tratta di un braccio di ferro che mette a repentaglio l’esistenza stessa del nuovo esecutivo Ue. Per due motivi.

 

Il primo è che se Ribera e Várhelyi venissero davvero bocciati, il varo della squadra di von der Leyen verrebbe rimandato sine die. I due premier, Orbán e Sanchez, per opposti motivi, prenderebbero tempo per farla pagare alla leader della Commissione.

 

ursula von der leyen giorgia meloni - foto lapresse

In secondo luogo, quando l’intero collegio si presenterà in aula per la fiducia definitiva, senza S&D e Verdi mancherebbero quasi duecento voti. Se si considera che a luglio von der Leyen è passata con 401 sì e che la maggioranza è di 361 (anche se basterà la maggioranza semplice) è difficile trovare una compensazione con Ecr, Patrioti e i neonazisti dell’Afd.

 

[…]

 

Secondo l’eurodeputato dem Nicola Zingaretti, allora, «spetta alla presidente della Commissione chiarire se l’asse della maggioranza è cambiato». Una linea che ha irritato Giorgia Meloni. «Signore e signori — ha attaccato — ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein: a Raffaele Fitto, commissario italiano, va tolta la vicepresidenza della Commissione che la presidente von der Leyen ha deciso di affidare. L’Italia, secondo loro, non merita di avere una vicepresidenza della Commissione. Questi sono i vostri rappresentanti di sinistra».

 

manfred weber si congratula con ursula von der leyen per la rielezione

Parole, in realtà, che hanno irrigidito le posizioni. Anche i Verdi sono ormai passati dal favore di luglio all’opposizione. «I giochi politici irresponsabili e miopi del Ppe — dice la capogruppo Terry Reintke — stanno mettendo a repentaglio l’alleanza democratica di questa assemblea». Più morbidi i liberali di Renew. Il loro obiettivo è in primo luogo quello di far promuovere il commissario francese Séjourné e quindi «invitano a tornare al tavolo, ad agire in modo responsabile e a evitare un collasso politico».

 

raffaele fitto foto lapresse 3

Adesso la palla è nelle mani della presidente della Commissione che deve trovare una mediazione entro la prossima settimana. «La signora Ribera — hanno fatto sapere da Palazzo Berlaymont — è la commissaria designata proposta dalla Spagna. Ursula von der Leyen ha riposto la sua fiducia nella signora Ribera».

 

Ma non basterà questo per sbloccare la situazione. Qualcosa sui confini della maggioranza politica e sulla squadra dei vicepresidenti dovrà farla (una delle ipotesi è che elimini per tutti la carica). Oppure rischierà di arrivare alla resa dei conti. E una commissione bocciata in Aula sarebbe davvero un caso senza precedenti per l’Ue.

manfred weber ursula von der leyen

Teresa Ribera Rodriguez

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…