fitto raffaele karaoke

ONE MAN FITTO - IL DISSIDENTE PUGLIESE RADUNA I “RICOSTRUTTORI” E PICCONA FORZA ITALIA: “È IMBARAZZANTE” - SUDATISSIMO SU UN PALCO SIMIL-LEOPOLDA, SI LANCIA ANCHE NEL KARAOKE DI RADIO ROCK, CON SCARSI RISULTATI (VIDEO)

1. RAFFAELE FITTO CANTA “ANCORA TU” CON DEJAN CETNIKOVIC AL KARAOKE ROCK BIKE DI RADIO ROCK

https://www.facebook.com/karaokerockbike?fref=ts

 

 

2. FITTO SCHIERA LE SUE TRUPPE “FORZA ITALIA IMBARAZZANTE” BERLUSCONI: ROBA DA VECCHI DC

Carmelo Lopapa per “la Repubblica

 

raffaele fittoraffaele fitto

La partenza non è proprio quella di una corazzata. L’inno nazionale che si inceppa un paio di volte, i video che non partono, l’audio è quello che è, Raffaele Fitto parla a braccio, il tono non proprio di chi sta dichiarando una guerra. Ma l’armata dei “Ricostruttori”, forse un po’ artigianale, parte comunque, a modo suo, all’arrembaggio del partito e di Silvio Berlusconi. La folla accorsa plaude quando il suo nuovo leader affonda il coltello: «L’ultimo anno di Forza Italia è sinceramente imbarazzante», votare le riforme «è stato un suicidio e noi abbiamo avuto il grande torto di avere ragione».

 

L’aria è cambiata, è il sottinteso dell’intera manifestazione, dell’ex ministro pugliese, «inutile pensare che si possa fermare il cambiamento con un commissariamento regionale » e poi «sarebbe mortificante, un autogol lasciarci fuori dalle liste per le regionali». Berlusconi tace, ufficialmente lo ignora, in privato è un vulcano.

 

raffaele fitto sudatissimoraffaele fitto sudatissimo

La sala dell’auditorium Massimo, all’Eur, è gremita da più di 1.500 aficionados del leader pugliese e della sua quarantina di parlamentari. I pullman intorno all’istituto religioso sono targati Puglia (ovvio) ma anche Campania, Toscana, alcuni vengono dalla Sicilia. Non appena il capo del “partito nel partito” compare scendendo le scale, ecco l’inno di Forza Italia, e sa di beffa, mentre sventolano cinque bandiere cinque forziste.

 

È one man show , il protagonista, camicia bianca senza cravatta, auricolare con cuffia che fa molto Leopolda, cammina su e giù per il palco, la sua immagine proiettata sul maxi schermo che fa da quinta, sarà solo lui a parlare per un’ora tonda. La giovane moglie Adriana che se lo guarda dalla prima fila, seduta al centro della platea, tra Maurizio Bianconi e Daniele Capezzone, Cinzia Bonfrisco e Saverio Romano, il toscano Roberto Tortoli oltre a uno stuolo di parlamentari pugliesi. Poco più in là siede anche il leader della Destra Francesco Storace, la battuta sempre pronta: «Qui perché so che non incontro Renzi». C’è pure l’ex presidente della Regione siciliana Giuseppe Drago.

raffaele fitto karaoke radio rockraffaele fitto karaoke radio rock

 

Se qualcuno si attende l’annuncio dello strappo, della scissione da Forza Italia, del “colpo di grazia” contro l’anziano leader da rottamare dietro il sinonimo della «ricostruzione», resterà deluso. «Siamo qui per rivendicare la nostra storia. Noi stavamo e stiamo dentro Forza Italia, sia chiaro a tutti», è il messaggio chiaro all’indirizzo di Arcore. L’ex governatore pugliese, tra un applauso e l’altro, scherza sulla diffida. «I quindici giorni sono quasi passati e non è arrivata la lettera di licenziamento ». Poi si fa serio, «nessuno può cacciarci».

 

Fa un lungo excursus di questo anno in cui «Forza Italia non ha fatto opposizione, andava a braccetto con Renzi, stava finendo nel partito unico». Ma il suo conto in sospeso è con Berlusconi. «Lui può scegliere di chiudersi in atti imbarazzanti come il commissariamento della Puglia e commettere l’errore di lasciare campo a Salvini o guidare il partito dentro la Terza Repubblica».

 

raffaele fitto karaoke radio rockraffaele fitto karaoke radio rock

Lasciare campo al capo leghista «sarebbe un grave errore». Si dice «deluso e dispiaciuto» per il repulisti nella sua regione che «non passerà sotto silenzio». Invoca democrazia, a questo punto, e soprattutto primarie. Lo va facendo da quasi un anno ormai e continuerà a farlo adesso in giro per l’Italia. La settimana prossima in Veneto, poi in Campania, in Sicilia. «Non ci fermano, andiamo avanti, non siamo contro nessuno, ma vogliamo ricostruire Fi dal basso».

 

raffaele fitto raffaele fitto

Il capo è avvertito. Berlusconi osserva da Arcore, mentre i fedelissimi Toti, Gelmini, Romani tengono una contromanifestazione a Bergamo. Nessuna dichiarazione ufficiale, solo commenti privati, serali coi dirigenti. E lì il leader forzista è sferzante. La sortita di Fitto diventa «inutile, dannosa, autodistruttiva per il partito e il centrodestra in questo momento», la considera frutto della «cultura del correntismo post democristiano », roba per lui da l’orticaria.

 

fitto berlusconifitto berlusconi

«Non si rende conto che così fa solo danni?» Berlusconi parla dell’ex pupillo pugliese ormai come di un fuoriuscito, ma non vuole fargli il «regalo» di metterlo fuori, anche perché ritiene di averlo ormai «neutralizzato assieme ai suoi uomini in Puglia ». La testa per adesso è rivolta ad altri pensieri, a Salvini che non molla in Veneto, soprattutto alle olgettine esplose come palloncini a rovinare la festa dell’imminente «liberazione».

 

 

3. “IN QUINDICI ANNI HA PERSO SEMPRE ACCETTI LE REGOLE O È FUORI DAL PARTITO”

Carmelo Lopapa per “la Repubblica

 

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

«Se era una lezione ex cathedra di rinnovamento e democrazia, francamente la giudico poco accettabile da chi sta in politica da più di un decennio, come chi era sul palco e in platea, in quella sala all’Eur. Tanto meno è accettabile una lezione su come tornare a far vincere il centrodestra da chi in 15 anni ha perso, in una regione che era nostro bacino elettorale, tutto quel che si poteva perdere». Giovanni Toti ha appena concluso la manifestazione di Forza Italia a Bergamo, giusto in contemporanea con la kermesse di Fitto a Roma, è in viaggio verso un altro comizio in Liguria. Le sue parole suonano come un monito, l’ennesimo, dello stato maggiore berlusconiano.

 

BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARMBERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARM

Fitto conferma che non lascia il partito. Confessi, è la notizia che non volevate sentire?

«Io non vorrei solo che dietro questo sacro fuoco di cambiamento si celasse una gattopardesca politica finalizzata all’autoconservazione. Diciamolo chiaro: se quello di Fitto e dei suoi amici è un contributo al dialogo da tenersi nelle opportune sedi del partito, allora è il benvenuto. Ma in quel caso ci si adegua alle decisioni della maggioranza, altrimenti ci si pone automaticamente fuori. Inaccettabile, ripeto, una lezione di democrazia da chi nella sua regione non ha rinnovato alcunché».

 

Intanto quella sua regione l’avete commissariata. Lui la ritiene una ritorsione. Al pari della minaccia di sospensione.

«Il commissariamento in Puglia si è reso necessario con la promozione del coordinatore a un incarico nazionale. Per quanto riguarda quella regione, con grande pacatezza suggerirei a Fitto di impegnarsi per il nostro candidato. E a organizzare più manifestazioni in quel territorio, cercando magari di non perderla per la terza volta, invece che un tour il cui significato può essere male interpretato».

Brunetta Salvini foto Lapresse Brunetta Salvini foto Lapresse

 

Fitto invoca le primarie. E come lui ora Salvini per la leadership del centrodestra.

«Francamente, visto l’esempio delle uniche fatte in questo paese dal Pd, in ultimo in Liguria, sentirne ancora parlare mette i brividi. Chi aspira a una leadership deve saper unire, non dividere. Salvini ha dato prova finora del contrario. Assistiamo a una tendenza distruttrice, disgregatrice».

 

Si riferisce al caso Veneto?

«Suvvia, gli amici leghisti comprenderanno bene che è ridicolo porre diktat e veti quando Zaia oggi governa con un vice Ncd e Maroni regge la Lombardia con le forze centriste».

 

MINETTI FEDE MORA BERLUSCONI RUBY BUNGA MINETTI FEDE MORA BERLUSCONI RUBY BUNGA

Chiedete un intervento sulla Procura dopo le notizie sul Ruby ter. Vi sentite di nuovo sotto attacco?

«Il presidente Berlusconi è vittima di un vero e proprio stalking giudiziario. Proliferano notizie che nulla hanno a che vedere con una seria indagine giudiziaria coperta da segreto. Appena il nostro leader, scontata l’ingiusta condanna, può tornare a fare politica attiva, certi magistrati e certa procura si accaniscono come se fosse un evento intollerabile. Non vorrei neppure pensare che sia una forma di pressione verso la Corte di Cassazione che, con inusitata celerità, il 10 marzo sarà impegnata nell’ultimo grado di giudizio del processo Ruby, in cui Berlusconi in appello è stato assolto».

 

Si chiude un anno di governo Renzi, col quale avete lavorato alle riforme. A quali condizioni tornereste a quel tavolo’

BERLUSCONI BUNGA BUNGA SULLA BILDBERLUSCONI BUNGA BUNGA SULLA BILD

«Un anno colorato, animato da tweet, da gufi, sciacalli, avvoltoi e altri simpatici animaletti, ma che lascia il Paese più depresso di 12 mesi fa, quando Renzi ha occupato il Palazzo con il solo voto della direzione del suo partito. Un anno di occasioni perdute, a cominciare dalle riforme. Al momento non ci sono le condizioni per tornare a discutere. Se il Pd uscirà da questo delirio di autoreferenzialità, Fi ha già dimostrato di essere disponibile a ogni tipo di ragionamento per il bene del Paese».

 

 

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…