briatore di maio

“I GRILLINI? FANNO SOLO CHIACCHIERE DA BAR” - FLAVIO BRIATORE CONTRO I CINQUESTELLE: “NON HANNO UNA FORMAZIONE ADEGUATA E NON HANNO ESPERIENZA LAVORATIVA - PER ALCUNI DI LORO FARE IL MINISTRO È STATO IL PRIMO LAVORO - L'UNICO BOOM È QUELLO DI CHI CADE NELLE BUCHE DI ROMA, ALTRO CHE MIRACOLO ECONOMICO! - DI BATTISTA? NON SO NEANCHE CHI SIA…”

Pier Francesco Borgia per “il Giornale”

 

flavio briatore

Nomi di tutto rilievo hanno affollato la cena per la «giustizia garantista» organizzata da Annalisa Chirico. Oltre Marco Tronchetti Provera e Urbano Cairo, spiccava anche Flavio Briatore che assediato dai cronisti non ha fatto mancare battute di spirito all' indirizzo dei grillini («Di Battista? Non so chi sia»), convitato di pietra della cena. L' invito alla serata, con politici scelti in maniera affatto trasversale, non comprendeva infatti soltanto i rappresentanti del Movimento fondato da Grillo. Ma è proprio su di loro che si è diretta l'ironia dell' imprenditore cuneese.

 

Briatore, com'è andata la cena?

«Mi stupisce tutto questo interesse mediatico per una cena come questa. Segno del provincialismo tutto italiano. A Londra di occasioni come queste, dove imprenditori e politici si incontrano, ce ne sono tante ogni settimana, eppure nessuno ne parla sui giornali».

flavio briatore(2)

 

Cosa pensa di questa nuova classe dirigente?

«Soprattutto i grillini non hanno formazione adeguata. Spesso non hanno nemmeno esperienza lavorativa. Per alcuni di loro fare il ministro è stato il primo lavoro. Mi domando se non sia un rischio troppo grosso per il Paese».

 

Non li ritiene adeguati?

«Non sanno nemmeno esternare con responsabilità. Spesso fanno dichiarazioni che sembrano banalissime battute da bar. Ma è possibile che non si rendano conto che le loro uscite possono costare caro?»

 

Ci può fare qualche esempio?

flavio briatore lucio presta

«Ci sto poco in Italia, però è evidente che sulla Tav parlano troppo e troppo in fretta. Ma si rendono conto che i cantieri sono già aperti? Si rendono conto che ci sono penali? Rischi occupazionali e un Paese fermo? Quando capiranno che l'alta velocità è un' opportunità di crescita? Se non sei a Milano o a Roma l'alta velocità non ti riguarda. E tutto il resto del Paese? Non è normale che si impieghino sei ore da Genova a Firenze».

 

E cosa dice dei loro alleati?

«Almeno Matteo Salvini è uno che si è fatto una lunga gavetta politica. E come ministro degli Interni va bene. Insomma il fenomeno dell' immigrazione clandestina sembra quantomeno rallentato».

 

giovanni malago flavio briatore (2)

Alla cena si è parlato di giustizia. E non solo. Ritiene l' allarme sulle lentezze del sistema giudiziario giustificato?

«Altroché! Lentezze burocratiche e lentezze dei processi sono una vera tortura. Chi finisce sulla graticola di un procedimento non ne esce più. Ne so qualcosa anche io, che sono dieci anni che sto su quella graticola per una questione legata alla mia barca».

 

Dopo sei mesi, ritiene questo governo maturo per affrontare le grandi sfide del Paese?

«Sono concentrati solo su quel loro benedetto programma. Oltre non vanno. Non hanno visione d' insieme. Immigrazione clandestina e reddito di cittadinanza. Tutto qui. Però deve essere anche un governo magico. Come trovare infatti se non con la magia i soldi per il reddito di cittadinanza, senza fare niente per il made in Italy e le imprese? E poi parlano di boom. L'unico boom è quello di chi cade nelle buche di Roma, altro che miracolo economico!»

matteo salvini saluta flavio briatore (2)

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…