berlusconi salvini marcello foa

SALVATE IL SOLDATO FOA: SALVINI PRONTO A PORTARE PARERI LEGALI IN CDA RAI PER ELEGGERE IL PRESIDENTE. REGGE L'ACCORDO CON I 5STELLE, E PER LE DIREZIONI DI RETE CRESCONO I NOMI DI CIANNAMEA, DI MEO E AMMIRATI - BERLUSCONI HA DETTO CHE NON SAPEVA QUANTO FOSSERO PESANTI I TAGLI AL SUO GIORNALE, E MOLTI IN FORZA ITALIA TEMONO CHE UNA SIMILE MANNAIA SUL GRUPPO EDITORIALE SIA L'ANTICAMERA DELL'ABBANDONO DELLA POLITICA

 

Marco Antonellis per Dagospia

 

Marcello Foa

Matteo Salvini non molla la presa. Non ha nessuna intenzione di perdere la sfida per la Presidenza della Rai:  forte dell'accordo con i 5Stelle vuole a tutti i costi Marcello Foa ed è pronto a fare di tutto per fare ottenere il prestigioso incarico all'ex cronista del Giornale. Se servisse, spiegano fonti leghiste di alto rango, sarebbe pronto anche a muovere gli avvocati facendo preparare pareri legali ad hoc da presentare al prossimo consiglio di amministrazione per dimostrare la legittimità della nomina di Foa anche dopo la bocciatura delle scorse settimane. Insomma, la doppia votazione non sarebbe un problema.

 

berlusconi salvini 1

Ma la partita sulla Rai è molto più complessa e riguarda anche le nomine, soprattutto quelle di prima fila. Il rapporto tra i 'dioscuri' di Lega e 5Stelle sulla questione Rai non mostra segni di incrinatura per cui si sta già discutendo delle poltrone che contano. A cominciare dai direttori di rete. I nomi più accreditati al momento sono quelli di Maria Pia Ammirati alla guida di Rai 3 (molto stimata in ambienti 5 Stelle), Ludovico di Meo alla direzione di Rai 2 e Marcello Ciannamea alla direzione di Rai1.

 

matteo salvini luigi di maio

Quest'ultimo, attualmente direttore dei palinsesti, è anche il vero punto di riferimento all'interno dell'azienda del neo amministratore delegato Fabrizio Salini: i due si vedono e si consultano spessissimo. L'esperienza in materia Rai di Ciannamea -mentre Monica Maggioni e Mario Orfeo stazionano ancora al settimo piano di viale Mazzini in attesa di nuovi incarichi- si sta rivelando preziosissima.

 

Intanto, per quanto riguarda la vertenza del Giornale di Silvio Berlusconi, i soliti bene informati giurano che il Cavaliere non fosse minimamente informato sulla volontà di operare tagli sulla corazzata di via Negri. Nei giorni scorsi infatti, quando Fedele Confalonieri e Gianni Letta hanno parlato della questione a Silvio Berlusconi si sono sentiti rispondere con un nettissimo "non ne so nulla".

ciannamea

 

Insomma, il Cavaliere era al corrente di generici tagli all'editoria ma non pensava minimamente che i tagli riguardassero il quotidiano di famiglia, così importante anche per le tante e complesse partite politiche in corso. Ora che è stato informato sono tutti in attesa di capire quale sarà la sua decisione. Ma i più temono che in realtà i tagli al Giornale non siano altro che l'inizio della definitiva resa politica di Silvio Berlusconi. Il Giornale, infatti, ha scioperato per la prima volta nella sua storia contro un piano che prevede contratti di solidarietà e un taglio del 30% degli stipendi dei redattori per ben tre anni.

 

Per questo, diversamente da quanto dice Berlusconi pubblicamente (ufficialmente sempre pronto a nuove battaglie) sono in molti a ritenere che tutto ciò possa essere addirittura prodromico ad una possibile uscita di scena del Cavaliere dalla politica.

 

berlusconi giacomini confalonieri valentini

Il vero timore che serpeggia in queste ore è che i tagli al Giornale non siano altro che la conseguenza della crisi politica di Forza Italia e della volontà del Cav di uscire di scena. Tanto che anche nel partito sono estremamente preoccupati e appena appresa la notizia si sono tutti affrettati a chiedere chiarimenti allo stesso Silvio Berlusconi. Che, come detto, si è mostrato sorpreso...

 

silvio e paolo berlusconipaolo berlusconi alessandro sallusti diego della valle

 

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