A CHI I MIGRANTI? A VOI! – FRANCIA E GERMANIA RIBADISCONO CHE I MIGRANTI IRREGOLARI VANNO ESPULSI PRONTAMENTE – E IL MECCANISMO DELLE QUOTE EUROPEE (MA SOLO NOI PARLIAMO DI “QUOTE”) DEVE ESSERE “TEMPORANEO ED ECCEZIONALE”

Marco Zatterin per www.lastampa.it

 

Francia e Germania frenano sull’Agenda dell’Immigrazione proposta dalla Commissione Ue e sulle possibilità che l’Italia possa godere di una solidarietà diffusa e ampliata nel gestire gli oneri del dramma delle Migrazioni nel Mediterraneo.

 

orda migranti arriva a kosorda migranti arriva a kos

Un comunicato congiunto firmato da Berlino e Parigi diffuso stamane afferma che il meccanismo di trasferimento temporaneo a livello europeo per i richiedenti asilo in stato di bisogno protezione manifesta, deve essere “temporaneo ed eccezionale e deve essere parte di un approccio globale in materia di migrazione”. Ha un tono propositivo, ma per l’esecutivo Ue è una doccia fredda.

 

Delle cosiddette “quote di redistribuzione obbligatorie” – che a Bruxelles, però, nessuno chiama ufficialmente così – le due capitali contestano anche la formula di ripartizione e auspicano che “si tenga maggiormente conto degli sforzi già compiuti dagli Stati membri”. Il progetto, come noto, prevede la distribuzione di 40 mila migranti aventi diritto di protezione (24 mila dall’Italia, 16 dalla Grecia) sulla base di criteri legati a pil, popolazione, occupazione.

 

i migranti al confine italia austriai migranti al confine italia austria

Allo stesso modo, il comunicato sottolinea che “le regole di Dublino dovrebbero continuare a prevalere” perché “siamo fortemente legati a queste intese perché sono parte integrante dell’equilibrio nell’area Schengen”. Un problema per l’Italia, visto che i patti stabiliscono la regola del “porto vicino più sicuro”, dunque che debba essere l’Italia ad effettuare tutte le procedure di identificazione e accoglienza.

 

E’ una scelta di cautela, quella franco tedesca. E pure politica, ragionata alla luce dell’onda euroscettica e populista crescente. Comunque, non priva di un qualche tono di sfiducia nei confronti dei controlli fatti dagli italiani: “La solidarietà è possibile solo se tutti gli Stati membri di primo ingresso responsabili per le frontiere esterne dell’Unione europea prendano, con il sostegno del bilancio europeo, tutte le misure giuridiche e finanziarie per rafforzare la sorveglianza delle frontiere esterne”.

soccorsi mediterraneo 1 strage migranti copiasoccorsi mediterraneo 1 strage migranti copia

 

Secondo francesi e tedeschi, “i migranti che arrivano nel paese di primo ingresso devono essere indirizzati ai centri di attesa (”hot spot”), in prossimità dei luoghi di sbarco”. Li si procederà, con il sostegno dell’Ufficio europeo per l’asilo, all’identificazione e la registrazione dei migranti in base alle normative europee. Alcuni dei richiedenti asilo in evidente necessità di protezione saranno quindi trasferiti in altri Stati membri, in base a una chiave di ripartizione concordata. I migranti irregolari devono espulsi prontamente”. 

 

Al di là di questo, Francia e Germania invitano a “trovare il modo per limitare la migrazione secondaria che potrebbe mettere a repentaglio la nostra intenzione di realizzare una distribuzione equilibrata dei richiedenti asilo in chiara necessità di protezione”.

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Come? “Chiediamo che siano messe atto, in tutta l’Ue, le misure nel quadro del meccanismo di controllo post-liberalizzazione dei visti con i Balcani occidentali. Gli abusi evidenti in questo settore non devono creare oneri eccessivi per i sistemi di asilo degli Stati o destabilizzante. E’ quindi essenziale fornire all’Unione di meccanismi di monitoraggio e valutazione solida, nonché di sospensione temporanea della liberalizzazione dei visti - in caso di necessità urgente”.

 

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I ministri degli Interni dell’Unione faranno il punto sulla proposta della Commissione la prossima settimana. Il Team Juncker ha chiaramente buttato il cuore oltre l’ostacolo. Francia e Germania hanno rimesso l’ostacolo davanti al cuore con un pragmatismo che non porta lontanissimo. L’Italia, che aveva saluto con favore l’Agenda di Bruxelles, non gradirà il nuovo posizionamento di Parigi e Berlino. Sarà una battaglia dura. In cui rischia di perdere soprattutto l’Europa. Almeno quella di chi la vuole solidale.

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