franco bechis liliana segre

SARÒ FRANCO: “IO, EBREO, AVREI VOTATO NO ALLA MOZIONE SEGRE” - BECHIS SPIEGA PERCHÉ GIUDICA INUTILE IL VARO DELLA COMMISSIONE SU RAZZISMO, ANTISEMITISMO E ISTIGAZIONE ALL'ODIO PROMOSSA DALLA SENATRICE A VITA: “PREFERISCO TUTELARE LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE CHE METTERMI LÌ A INSEGUIRE QUALCHE IDIOTA DEL WEB” – “PER LE COSE SERIE C'È GIÀ IL CODICE PENALE. QUANDO VOGLIONO MAGISTRATI E POLIZIA POSTALE INCASTRANO QUALSIASI NICKNAME O ANONIMO.. RICORDO UN CASO…”

 

 

FRANCO BECHIS CONTRO LA MOZIONE SEGRE

Franco Bechis per www.iltempo.it

 

FRANCO BECHIS PRESENTA LA NUOVA VESTE GRAFICA DE IL TEMPO

Ritorno sulla vicenda del voto sulla mozione per istituire una commissione di controllo sull'hate speech a prima firma Liliana Segre dopo un giorno in cui ho ricevuto molti insulti sui social per essermi differenziato dal pensiero unico. Secondo la maggioranza parlamentare dovrei segnalare gli odiatori che hanno preso di mira il mio dissenso a questa fantomatica commissione, perché si prendano provvedimenti come da anni vorrebbe l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini.

 

Frequentando i social sono abituato a reazioni un po' pesanti di quelli che chiamano gli odiatori. Posso assicurare che sono tutte identiche nei toni e persino nelle allocuzioni in reazione a interventi diversissimi fra loro. Se critichi il Pd, ti insultano i loro odiatori. Se critichi una cosa fatta dal M5s, ecco partire i grillini. Se obietti a qualche leghista o fratello di Italia, ti lincia qualcuno che viene dalle loro truppe.

 

LILIANA SEGRE

Spesso ti linciano per sbaglio perché non hanno capito bene cosa dicevi, e in realtà stavi difendendo uno dei loro beniamini. Ma pazienza. Sono in un paese che mi garantisce di esprimermi con libertà, e mi prendo in nome della stessa libera espressione anche un dissenso piuttosto colorito.

 

liliana segre

Tutti tanto quando non piace quello che scrivi ti danno del "pennivendolo", o del "giornalaio" (che loro considerano un insulto, io no, perché i giornalai oltre a fare una nobile professione, contribuiscono a dare da mangiare a chi fa il mio mestiere). Qualcun altro è più sprezzante o colorito, mi dice che sono venduto al nuovo editore (ho cambiato più giornali, ma negli ultimi dieci anni l'editore è sempre stato lo stesso).

 

Ci sta, che in poche parole ne scappi qualcuna più rozza o violenta. C'è chi obietta in modo più argomentato e offre spunti di riflessione, e lo preferisco. Ma non denuncerò mai a meno che mi mandino minacce di morte o peggio chi si limita a qualche espressione verbale colorita a nessuna fantomatica commissione di giustizieri del bon ton vogliano mai creare.

 

franco bechis foto di baccobeatrice di maio foto modificata

La libertà riguarda anche loro. Rispondo- nel caso della commissione Segre- solo a chi mi apostrofa "antisemita", spiegando che quello proprio no: sono ebreo fiero delle tradizioni e della storia della mia famiglia e antisemita come dicono loro non posso proprio essere. Trovo un po' triste che vogliano chiudermi la bocca in quel modo, e che debba sempre ripetere quel "sono ebreo" per fare muro.

beatrice di maio

 

Anche questo però è elemento indicativo di quanto inutile fosse il varo di quella commissione che invece verrà fatta. In questo video in meno di dieci minuti spiego perché io- lo ripeto, ebreo- non solo non mi sarei astenuto, ma avrei votato no alla mozione a prima firma Segre (dubito però che il testo lo abbia vergato lei).

BEATRICE DI MAIO

 

In sostanza perché preferisco tutelare la libertà di espressione garantita a tutti dalla Costituzione italiana che mettermi lì a inseguire qualche idiota del web. Per le cose serie c'è già il codice penale, che persegue reati a prescindere dal luogo o dal mezzo con cui siano compiuti. Quando vogliono magistrati e polizia postale incastrano qualsiasi nickname o anonimo li abbia eventualmente compiuti. Ricordo un caso di cui avevo svelato il finale qualche tempo fa: quello di Beatrice Di Maio, pseudonimo arguto e pungente che spesso infilzava in modo anche colorito (ma sempre ironico) il Pd. Quelli la presero assai male.

meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni

 

franco bechis

Prima fu fatta circolare l'ipotesi, sposata con errore professionale pazzesco anche da media importanti, che quell'account fosse la piramide di una centrale di disinformazione orchestrata dalla Casaleggio and partners e dal Movimento 5 stelle in combutta con i russi di Vladimir Putin (li infilano sempre in mezzo quando vogliono fare fuori qualcuno). Poi fu presentata denuncia da parlamentari del Pd. Si mosse la polizia postale, scoprì l'indirizzo internet (Ip) del computer usato da Beatrice Di Maio che portava non in Russia, non alla Casaleggio, non al M5s, ma banalmente a casa di Renato Brunetta, dove si divertiva in quel modo la moglie Titti (penna arguta e straordinaria).

 

liliana segre

Come evidenzia quel caso, non c'è bisogno di alcuna commissione per inseguire chi è ipotizzato violare le norme già previste dal codice penale. Aggiungere altro a quel che c'è ha un sapore diverso e inquietante, espone al rischio di perseguire più che reati, idee dissonanti.

 

account beatrice di maio

Che oggi saranno quelle di Matteo Salvini, Giorgia Meloni con il loro sovranismo, o magari quelle di semplici cittadini che non ce la fanno più con il campo nomadi sotto la porta di casa e tutto quel che porta in quel quartiere. Domani a parti invertite i poliziotti del web faranno l'operazione opposta, e inseguiranno una per una le firme degli sceriffi di oggi, i firmatari della mozione Segre e i sostenitori del pensiero unico. Mi verrebbe da dire: "magnifico, sarà la pena del contrappasso".

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

Ma non lo dico, perché invece è importante qui e subito difendere la libertà di espressione di tutti e sventare questo bavaglio che si vorrebbe mettere. Nobile, politically correct, a la pàge. Ma sempre bavaglio.

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…