nicola fratoianni elisabetta piccolotti

NICOLA FRATOIANNI, IL CALIFANO CON L’ESKIMO! RONCONE SCATENATO SUL SINISTRATO E LA MOGLIE, ELISABETTA PICCOLOTTI: "LA COPPIA PIÙ MEDIATICA E GLAMOUR DELL’ATTUALE SINISTRA ITALIANA, INTESA PROPRIO COME PARTITO, COME ATOMO RESIDUO - LEI È BRAVA. FORSE UN FILO PRESUNTUOSA, IL CHE NE AUMENTA IL TASSO DI FASCINO. IL DESTRORSO ITALO BOCCHINO FINGE DI POLEMIZZARCI, IN REALTÀ È SOLO UNA SCUSA PER RIVOLGERLE LA PAROLA (POCHE DONNE DI SINISTRA HANNO SAPUTO FAR TACERE IN TV I MASCHIETTI)" – IL MOTIVO PER CUI CON LORO È SEVERAMENTE VIETATO FARE ALLUSIONI ALLA STORIACCIA DI ABOUBAKAR SOUMAHORO…

Nicola Fratoianni Elisabetta Piccolotti

Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera" - Estratti

 

Palmiro Togliatti e Nilde Iotti non andavano in giro per talk show (solo Maurizio Costanzo, nel 1977, riuscì a far sedere lei nel salotto di Bontà loro , che però era ancora un esperimento visionario).

 

La leggendaria coppia della sinistra italiana faceva politica al tempo di una televisione in bianco e nero, piena di sussiego, di voci gravi, gli uomini con abiti cimiteriali e le donne in tailleur completo di spilla, una tivù noiosa nella sua autorevolezza, senza quel ritmo, quel samba dialettico a cui siamo ormai abituati e dentro al quale da tempo ballano altri due compagni, Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti, la coppia più mediatica e glamour dell’attuale sinistra italiana (e di Sinistra italiana, intesa proprio come partito, come atomo residuo: una scissione dopo l’altra, alla fine se lo sono portato a casa, mettendolo in sala da pranzo, nella vetrinetta, tipo gondola di plastica).

nicola fratoianni foto di bacco

 

Gli autori tv sono pazzi di questo marito e di questa moglie. Perché funzionano, bucano, arrivano. Sono preparati e convincenti. Conoscono i tempi, sanno parlare (frasi corte e tonde, risposte essenziali come slogan). E poi sono belli. E pure comunisti. Belli e comunisti. Lei persino elegante. Belli, comunisti ed eleganti. Magnifico. Infatti le curve di ascolto dicono: quando compaiono, la gente non cambia canale.

 

Studiare il caso non è stato complicato. Nick ed Eli (i vezzeggiativi sono un segno dei tempi: nessuno si sarebbe mai sognato di commentare le avventure di Palmy e Nildina), li becchi spesso nei backstage, luogo designato per capire l’autentica stoffa di un politico. 

 

(...)

 

Ecco, Nick può essere definito un professionista. Con un suo genere. Il solito. Quello di sempre. Piacionesco e appassionato. Un Califano con l’eskimo.

nicola fratoianni giuseppe conte

 

Il ricordo è nitido. Barbuto, l’aria stropicciata, i jeans strappati, inseguito dagli agenti in tenuta antisommossa e adorato da giovani rivoluzionarie felici di avere un leaderino rosso così: nel gelido febbraio del 2003, Nick — tutto istinto alla lotta e alla ribellione — correva sui binari della stazione ferroviaria di Pisa, la sua città, per andare a bloccare i convogli di armamenti americani diretti nel Golfo. Però pure adesso che è diventato onorevole gruppettaro, eccolo che si presenta ancora con l’abito un po’ sgualcito, i capelli arruffati — «Sono appena tornato da Gaza, gli israeliani stanno sterminando la popolazione palestinese» — e intanto lo microfonano, mentre lui ha quest’aria anche annoiata, o forse stanca, comunque ti sta lasciando intendere che sarebbe sempre per l’azione, la piazza, e invece gli tocca fare il deputato, e stare in tv.

nicola fratoianni al congresso di sinistra italiana

Indagando sul personaggio ho scoperto che, da giovane, giocava bene a ping pong. È strepitosa, questa cosa. Anche Ernesto Che Guevara giocava a ping pong. Però meno bene di Nick, che partecipava ai tornei nazionali. È una bella suggestione immaginare che le abbia un po’ romanzato questo dettaglio, mentre erano dentro i sacchi a pelo, sotto le stelle di Genova, nei tragici giorni di quel G8: Eli aveva solo 18 anni, lui era già un capetto no global. La mattina si svegliavano e insieme cantavano Bella ciao , in corteo con la sciarpa sul naso per proteggersi dai lacrimogeni della polizia, prima che gli squadroni entrassero nella scuola Diaz, per fare quel po’ di macelleria messicana che sappiamo, cicatrice profonda delle nostre istituzioni.

 

nicola fratoianni giuseppe conte roberto gravina elly schlein.

Eli oggi ha 41 anni, è una marchigiana cresciuta in Umbria, a Foligno, che un’antica credenza popolare considera «lu centru de lu munnu» (tradotto: il centro del mondo), ma che è distante dalla grande politica. Però lei ha sempre avuto una passione feroce: nel 2006 diventa coordinatrice dei Giovani comunisti, poi torna a fare l’assessora a casa, quindi guida la segreteria umbra di Sel. Prima candidatura, alle elezioni del 2013: e non ce la fa. Al secondo tentativo, fa bingo. Tra roventi polemiche.

 

Perché, intanto, con il capo si è sposata.

Matrimonio alto borghese (del resto, con quello che guadagnano): nella sala Sisto IV di Palazzo Trinci, a Foligno, con lui in smoking e lei raggiante come una diva, in bianco, in lungo, più il piccolo Adriano (all’epoca aveva 6 anni), tenuto per mano. Poco dietro, Nichi Vendola, con fascia tricolore, che li ha uniti.

nicola fratoianni

 

Nick è stato assessore alle Politiche giovanili (in sandali e bermuda, era fantastico) nella grandiosa stagione della sinistra pugliese, quando Nichi era governatore. Fiammante avventura di buona politica, di speranze concrete, che Nick attraversò a cavallo di una Triumph Bonneville rombante, davvero un Che del Salento, dove tra l’altro ha lasciato — raccontano — molte vedovelle.

 

Però insomma è della Piccolotti che s’innamora ed è lei che candida e fa eleggere alle elezioni del 2022. Una sconcezza, secondo qualcuno. Pura mancanza di opportunità.

 

NICOLA FRATOIANNI

In realtà, polemiche zuppe solo di retorica pelosa: perché è pieno di medici che fanno famiglia nello stesso reparto, e di giornalisti che si amano nella stessa redazione. E poi comunque — si diceva — lei è davvero molto brava. Forse un filo presuntuosa. Forse scostante. Il che, intendiamoci, ne aumenta il tasso di fascino.

 

Il destrorso Italo Bocchino, un altro con il passato da spietato tombeur de femmes , il martedì da Giovanni Floris finge di polemizzarci, in realtà è solo una scusa per rivolgerle la parola: infatti, le parla estasiato (a memoria, poche donne di sinistra hanno saputo far tacere in tv, stordire, i maschietti: vengono in mente Anna Finocchiaro, forse Giovanna Melandri, poi boh).

 

nicola fratoianni e elisabetta piccolotti

Qualsiasi ospitata prevede una tassa: con Nick&Eli è severamente vietato fare allusioni alla storiaccia di Aboubakar Soumahoro, il sindacalista nero che piaceva ad Angelo Bonelli, un politico sincero ai limiti dell’ingenuità, e che finì nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra per superficialità, per abbaglio, perché né Bonelli né Fratoianni avevano ben capito cosa accadesse nelle sue cooperative, vere o presunte, mentre era tremendamente vero il lusso sfrenato in cui vivevano la moglie e la suocera, Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo.

nicola fratoianni parla di soumahoro a mezzora in piu

Acqua passata. Dopo la pubblicità, torniamo in studio. E ricominciamo da Elisabetta Piccolotti.

nicola fratoianninicola fratoianni saluta giorgia meloni NICOLA FRATOIANNI CARTABIANCAANGELO BONELLI E NICOLA FRATOIANNI ALLE CONSULTAZIONI ANGELO BONELLI E NICOLA FRATOIANNI ALLE CONSULTAZIONI fratoianni figlionicola fratoianni 4nicola fratoianni 3 nicola fratoianni enrico lettaangelo bonelli e nicola fratoianni parlano di soumahoro a mezzora in piu

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…