beppe grillo movimento 5 stelle m5s

FUNERALE A CINQUE STELLE - LA NOMINA DEI SOTTOSEGRETARI È LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLA DIASPORA GRILLINA: I DISSIDENTI CRESCONO DI ORA IN ORA, COSÌ COME IL FASTIDIO PER IL “CONCLAVE” INDETTO PER DOMENICA A CASA DI GRILLO CON GIUSEPPE CONTE - BEPPE-MAO “IRRITATO” DALLA FUGA DI NOTIZIE TWITTA: “DI CIÒ DI CUI NON SI PUÒ PARLARE SI DEVE TACERE”

 

 

 

BEPPE GRILLO

Grillo, di ciò di cui non si può parlare si deve tacere

(ANSA) - ROMA, 26 FEB - "Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere (Ludwig Wittgenstein)". Lo scrive in un tweet Beppe Grillo. E' probabile che la frase del Garante del M5S si riferisca alla fuga di notizie sul vertice di Marina di Bibbona previsto domenica e incentrato sulla rifondazione del Movimento e sul futuro ruolo di Conte. Fuga di notizie che avrebbe particolarmente irritato Grillo. (ANSA).

 

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

M5s: Lezzi, notificata sospensione, mi difenderò

(ANSA) - ROMA, 26 FEB - "È arrivata la mail da parte del collegio dei probiviri nella quale mi si comunica la sospensione dal M5S fino a quando non sarà conclusa tutta la procedura. Ho qualche giorno di tempo per presentare le mie controdeduzioni e lo farò puntualmente ripercorrendo tutte le fasi che mi hanno condotto alla scelta di votare No al governo Draghi. Conosco lo statuto in tutte le sue parti, conosco bene tutte le regole sottostanti alle diverse procedure e ho agito e agirò rispettando il tutto". Lo scrive in un post la senatrice Barbara Lezzi.

 

M5s: Villarosa espulso anche da Movimento

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

(ANSA) - ROMA, 26 FEB - "Stamattina mi è arrivata la procedura di espulsione anche dal Movimento 5 stelle nazionale dopo aver ricevuto venerdì quel dal gruppo parlamentare M5s". Lo annuncia in un post l'ex sottosegretario M5s Alessio Villarosa che, a proposito della sua esclusione per i ringraziamenti del Movimento commenta: "Escludermi da un ringraziamento cancellando il mio lavoro e i risultati portati a termine da dentro il governo in questi anni qualifica semplicemente chi lo ha fatto. Io volo alto come ho sempre fatto senza polemiche, non ne ho bisogno".

 

NICOLA MORRA GIUSEPPE CONTE

M5S riparte la diaspora i leader sotto processo E Conte incontra Grillo

Emilio Pucci per “il Messaggero”

 

Polveriera M5S: dopo la nascita del governo Draghi e le espulsioni (partono i ricorsi in tribunale), l' esito della partita sui sottosegretari causa un ulteriore terremoto tra i 5Stelle. Lascia il senatore Dessì e altri sono pronti a mollare. Potrebbero inoltre partire nuove espulsioni per i parlamentari assenti al voto di fiducia al governo. I big del Movimento lavorano intanto a blindare la futura leadership di Giuseppe Conte.

 

grillo conte casaleggio

L' ex premier ha detto sì a Grillo all' offerta di fare il capo politico M5S, apprezza gli appelli dei vertici a rientrare in gioco (l' ultimo quello di Di Maio, «è personalità, non può stare in comitato a 5») ma vuole capire le regole di ingaggio per non restare imbrigliato in una rete di norme statutarie: e vuole convergenza totale sulla sua leadership e sul percorso dell' alleanza con il Pd e Leu.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA BEPPE GRILLO

Nel frattempo oggi tornerà in cattedra nella sua prima lezione di diritto da ex premier a Firenze. Nel weekend, probabilmente domenica, è previsto un nuovo incontro con Grillo e con i vertici dei 5Stelle per chiudere la partita.

 

IL CAOS

I GRILLINI NON SONO PIU' MARZIANI - POST DI BEPPE GRILLO SUL BLOG

Ma nel frattempo il Movimento è sempre più nel caos. Mercoledì sera una decina di senatori e un gruppo di deputati (tra questi l' ex sottosegretario al Mef Villarosa) si sono visti a palazzo Toniolo a Roma con un legale, hanno deciso di far partire una causa contro il capo politico M5S Crimi, ritengono che il suo potere di espulsioni sia nullo, che in una fase di interregno del Movimento non possa decidere alcunché, si appellano alla sentenza del tribunale di Cagliari.

BARBARA LEZZI

 

Ma sul dopo i dissenzienti sono divisi: è vero che alla Camera e al Senato si è formata una componente nel Misto dal nome Alternativa c' è, ma la prospettiva a palazzo Madama di creare un gruppo sotto l' insegna di Italia dei Valori è tramontata, nonostante sia arrivato l' ok per l' utilizzo del simbolo. E pure a Montecitorio c' è chi tratta in proprio.

 

Fico Di Battista Di Maio

L' obiettivo della maggioranza degli espulsi è quello di tornare nel Movimento tramite le vie legali; altri, invece, come Crucioli e Granato sono per l' addio, mentre Morra e Lezzi restano fermi (il primo non si può muovere perché perderebbe la presidenza della Commissione Antimafia), e del resto Di Battista non vuole intestarsi (perlomeno per ora) alcuna battaglia.

 

I MALUMORI

Il fatto però è che gli addii aumentano. Ieri ha fatto le valigie il senatore Dessì: «M5s non è più casa mia, vado via. Lasciare compagni di viaggio a cui voglio un mondo di bene non è facile, 15 anni di storia comune non si cancellano facilmente», ha spiegato. Un abbandono che si somma a tanto malcontento.

 

emanuele dessi'

 Come quello espresso da Buffagni, escluso dalla squadra dei sottosegretari: «Non lascio la casa che ultimamente è stata mal tenuta, ma va risistemata e va fatto in fretta. La gestione è stata disastrosa». Oppure di Spadafora: «Sulla situazione politica parlerò nei prossimi giorni. Intanto lo Sport non è stato delegato a nessuno». L' ex ministro, insieme ad altri pentastellati (tra cui i deputati Trizzino e Cataldi) nei giorni scorsi ha incontrato Carelli, fuoriuscito dal Movimento qualche settimana fa.

 

CRUCIOLI 7

«M5S non è una forza moderata e liberale, non lo è mai stata e non lo diventerà. Punto», osserva il senatore Cioffi, attaccando Di Maio. «È tempo di evoluzione», gli risponde Battelli.

 

Da lunedì ricomincerà il valzer delle fuoriuscite. «Ormai osserva un big siamo nella fase del contiamoci. L' uno contro l' altro, così non ne usciamo». Grillo tenta di volare alto, «dobbiamo raddoppiare la velocità della transizione ecologica», taglia corto. Ma è irritato e non poco e lo ha detto ai fedelissimi: «Tutti guardano all' io, nessuno che mette prima le esigenze del Paese». Ecco il motivo per cui Conte a un deputato ha confidato che per mettere pace a questa lotta intestina servirebbe più un commissario che un leader.

BEPPE GRILLO VIRGINIA RAGGI

 

L' ex presidente del Consiglio vorrebbe mettersi alla testa delle truppe ma vorrebbe un esercito unito, non diviso. Eppure M5S studia come rilanciarsi. L' ipotesi è quella di affidare proprio a Conte il manifesto politico per un nuovo Movimento.

Anche passando attraverso una sorta di congresso.

Alberto Airola, Barbara Lezzi, Beppe Grillo, Giorgio Sorial, Laura Castelli - referendum contro l euro - 2014

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

IL DESTINO DELL'UCRAINA SI DECIDE TRA WASHINGTON E MOSCA: LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELLA SOVRANITA' DELL'UCRAINA FREGA POCO E NIENTE – IL SUO PIANO E' CHIARO: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E SOLO DOPO PROCEDERE CON NUOVE TARIFFE DOGANALI PER L’UNIONE EUROPEA MA NON SARA' FACILE - PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO E' SCADUTO NEL 2024 ED E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - SOLO CHE L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI) E LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...