MAOMETTO DOVE LO METTO? - SCENDE IN CAMPO L’ONU: IL FILM E LE VIGNETTE ''SONO ATTI DANNOSI E VOLUTAMENTE PROVOCATORI'' - MENTRE LA FRANCIA È SOTTO L’ASSEDIO DEI MUSULMANI, , IL CAPOREDATTORE DI “CHARLIE HEBDO” DEFINISCE IL FILM ANTI-MAOMETTO “IMBECILLE”, MA POI CHIEDE: “COMMENTIAMO L’ATTUALITÀ. COSA DOVEVAMO FARE. PARLARE D’ALTRO?”…
1 - ISLAM: ONU, FILM MAOMETTO E VIGNETTE ''ATTI VOLUTAMENTE PROVOCATORI''
(ASCA-AFP) - Il film sulla vita di Maometto prodotto negli Stati Uniti e le vignette satiriche del settimanale francese di Charlie Hebdo ''sono atti dannosi e volutamente provocatori''. La condanna arriva dall'ufficio dell'Alto Commissario Onu per i diritti umani.
''Nel caso di Charlie Hebdo, sapendo cio' che poteva accadere dopo la diffusione del film, appare doppiamente irresponsabile pubblicare quelle caricature'', ha dichiarato il portavoce Rupert Colville, sottolineando come per l'Alto commissario Navi Pillay sia comprensibile che ''la gente voglia protestare con energia contro il film e le caricature, ma l'esercizio di questo diritto va esercitato pacificamente''.
2 - VIGNETTE ISLAM - GÃRARD BIARD, CAPOREDATTORE DI CHARLIE HEBDO A RADIO24: "COMMENTIAMO L'ATTUALITÃ. COSA DOVEVAMO FARE. PARLARE D'ALTRO?"
"Chi ci accusa di opportunismo dimentica che abbiamo fatto solo il nostro lavoro: commentare l'attualità ". Così Gerard Biard, caporedattore del settimanale francese Charlie Hebdo, ospite a 24Mattino su Radio 24, sulle polemiche seguite alla pubblicazione delle vignette satiriche su Maometto che hanno provocato manifestazioni di protesta e la chiusura di ambasciate e scuole francesi in 20 paesi islamici.
"Dopo quello che era successo per il film, imbecille, «Innocence of Muslims» circolato sul web - ha spiegato Gerard Biard - e con l'assalto all'Ambasciata americana in Libia, cosa dovevamo fare. Parlare d'altro?".
Sugli attacchi alla redazione del giornale subiti in passato per iniziative analoghe, il caporedattore di Charlie Hebdo, ha dichiarato: " Tutti noi siamo consapevoli di vivere sotto ricatto di persone che ci minacciano e fanno attentati. Stiamo zitti o denunciamo senza piegarci alla violenza?".
Riprendendo, poi, un concetto espresso dal ministro dell'Istruzione francese Vincent Peillon ha aggiunto: "La libertà d'espressione è una cosa che non si può mettere in discussione, l'autocensura è l'inizio del totalitarismo". "In Francia- ha concluso Biard- il cittadino non si identifica con la religione e i capi religiosi che sostengono il contrario mentono. La maggioranza dei musulmani francesi ci appoggia ma in molti hanno paura di esprimersi vedendo le reazioni di violenza che si innescano".
3 - FRANCIA, RIPUBBLICATE VIGNETTE MAOMETTO, CAPO MUSULMANO INVITA A CALMA
(Reuters) - Il principale gruppo che rappresenta i musulmani in Francia oggi ha fatto appello alla calma mentre è tornato edicola il giornale con le vignette satiriche sul profeta Maometto, che si teme possano innescare nuove proteste nel mondo islamico.
I disegni sul settimanale satirico francese Charlie Hebdo rischiano di alimentare il furore nato sul film che secondo i musulmani oltraggia Maometto e che ha già provocato assalti contro le ambasciate Usa e di altri paesi occidentali, compresa la morte dell'ambasciatore americano in Libia.
Le ambasciate francesi, così come le scuole e i centri culturali, sono chiusi oggi in circa 20 paesi musulmani su ordine di Parigi.
Anche nella capitale francese, la polizia è in allerta dopo che sono state vietate proteste pianificate da alcuni gruppi musulmani.
Mohammed Mossaoui, leader del Consiglio musulmano francese, ha descritto sia il film sia le vignette come "atti di aggressione", ma ha fatto appello ai musulmani francesi affinché non scendano in strada per proteste non autorizzate.
Charlie Hebdo, i cui uffici sono sotto la protezione della polizia, ha sfidato le critiche e ha deciso una nuova uscita del numero discusso, andato esaurito in poche ore mercoledì scorso.
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