furio colombo giorgia meloni

FURIO, CHE FURIA! – COLOMBO SI SCATENA CONTRO GIORGIA MELONI: “MOLTI PENSANO CHE SIA LA PERSONA ADATTA A FARE IL NUOVO CAPO DEL GOVERNO PERCHÉ QUANDO ENTRA IN SCENA SEMBRA PORTARE UN SENSO DI NOVITÀ” – “SAPPIAMO CHE VUOL DIRE ‘ESTREMA DESTRA’ QUANDO SI DICE DI UN PARTITO, O DI UN LEADER, ADESSO, IN ITALIA. MA NON SOSPETTAVAMO CHE IL DISCORSO DI VOX SAREBBE STATO SOLO L'ANNUNCIO DI FATTI CHE PESANO MOLTO DI PIÙ” – “SI VANTA DELLA SUA IMPRESA E SI GUARDA BENE DAI CAUTI PASSI INDIETRO CHE FINO A POCO FÀ ERANO LA SUA REGOLA DI CONDOTTA. CI STIAMO AFFACCIANDO AL NUOVO. E NON È BELLO…” - VIDEO

 

 

 

Furio Colombo per “la Repubblica”

 

furio colombo foto di bacco

Potrebbe diventare il prossimo primo ministro del governo italiano. Parlo, come tutti, di Giorgia Meloni. Molti, infatti, pensano, e dicono di pensare, che sia la persona adatta a fare il nuovo capo del governo perché quando entra in scena (qualunque scena italiana) sembra portare un senso di novità, rafforzato dal panorama fisico e politico tra cui, con disinvoltura, si fa largo e si mette in vista.

 

L'impressione finisce per essere, indipendentemente dalla simpatia, che non sempre ottiene: giovane, di bell'aspetto, donna e furba. È tutto un po' al di la della realtà ma funziona.

 

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 1

Come una attrice fortunata, trova che c'è chi sta pensando a darle una mano,e ha già messo in scena gli attrezzi adatti al suo successo: una Russia forte e simpatica che piace ai suoi eventuali elettori (non è lei che si deve esporre, lei può persino dichiararsi atlantista), la libertà da una serie di questioni che imbrogliano gli altri, come l'invio delle armi, gli alti e bassi delle vicende di guerra, il tormento senza fine dei grillini, da cui sta alla larga.

 

E resta del tutto libera di occuparsi dell'unica questione che le interessa: chi comanda? Giorgia Meloni sembra curiosamente disinteressata al protagonismo collettivo del comando, ovvero: chi portare con me. L'impressione è che sia in discussione solo il suo ruolo. Il fatto meraviglia data la sua naturale astuzia e capacità di visione larga intorno a ciò che la riguarda.

 

letta meloni

Eppure (una volta perso l'amico Crosetto) non ha un suo Giorgetti e non vuole il rischio di avere un suo Zaia. Ma il caso Giorgia Meloni è molto più complicato (finché non conosci il futuro che sta per venire). Lo dimostra il fortissimo salto di umore di cui ha deliberatamente voluto dar prova nel discorso di Vox. La volevano estremista, e lei è stata febbrilmente estremista.

 

E conta anche il pieno e leale legame di amicizia con due leader europei da cui dipende il futuro e anzi la sopravvivenza della Unione Europea, da una parte, della estrema destra dall'altra. Sono il premier polacco Mateusz Morawiecki e Viktor Orbán, primo ministro dell'Ungheria, dunque di una parte d'Europa storicamente e culturalmente importante.

 

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 3

Che cosa significano e che cosa contano questi legami e la solidarietà politica e anche la capacità di essere altra che ne deriva, per Giorgia Meloni che, allo stesso tempo indossa nella politica italiana che aspira a dominare, la tunica di una vestale fedele alle istituzioni, alle politiche e alle decisioni di media ragionevolezza?

 

Per esempio l'amico Morawiecki chiede che tutti - dunque anche l'Italia, riconoscano la legge polacca. Essa impone che chiunque accusi o ricordi un cittadino polacco fra i persecutori dei cittadini ebrei, nella Shoah, sarà condannato a tre anni di reclusione. Come tutte le documentazioni sulla storia della Shoah ricorda e dimostra, quasi metà dei personale addetto ai campi di sterminio era polacco.

Mateusz Morawiecki

 

Viktor Orbán ha fatto un'operazione più radicale: ha rimosso l'intera magistratura del suo Paese, sostituendola con funzionari del governo. Questo è dunque, per farne un breve riassunto, il mondo di Giorgia Meloni. Certo le è di grande aiuto la mano leggera e anzi gentile di coloro che dovrebbero essere i suoi oppositori, come se si trattasse di una scelta estetica e non di uno sradicamento di principi irrinunciabili.

 

VIKTOR ORBAN MATEUSZ MORAWIECKI

 Impossibile ignorare che la Meloni ha lanciato i suoi "no" con un urlo che le ha contorto la voce, mentre la civiltà da respingere erano tutte le conquiste della cultura contemporanea, intesa sia come scienza sia come comportamento umano.

 

Si può capire che porti sempre meno scandalo il frequente aggancio di gruppi e formazioni neo - fasciste a partiti di questa destra, in occasione delle elezioni locali, perché il fascismo di simboli e inni e saluti di quei gruppi è più blando e sbiadito del "lugubre discorso di Vox" (così definito da Letta) interpretato con furore da Giorgia Meloni.

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 2

 

Ora sappiamo che cosa vuol dire "estrema destra" quando si dice di un partito, o di un leader, adesso, in Italia. Ma lo sappiamo solo in parte. Infatti non sospettavamo che il discorso di Vox sarebbe stato solo l'annuncio di fatti che pesano molto di più.

 

Alla conta finale delle elezioni francesi si è scoperto che Marine Le Pen ha portato nel parlamento repubblicano francese, il parlamento di De Gaulle, Mitterand, Chirac, 89 deputati di estrema destra e di estrema devozione ai rabbiosi "no" del discorso di Giorgia Meloni a Vox. E che Macron ha perduto la difesa della sua perduta maggioranza.

mateusz morawiecki viktor orban matteo salvini

 

Si potrebbe sostare a lungo a domandarsi come tutto ciò è avvenuto. Ma è avvenuto, e questo spiega il divertito sarcasmo con cui la Meloni, dopo avere detto ciò che fino a un momento fa era troppo persino per un fascista, risponde al segretario Pd, vantandosi della sua impresa e guardandosi bene dai cauti passi indietro che fino a poco fà erano la sua regola di condotta. Dunque ci stiamo affacciando al nuovo. E non è bello.

MORAWIECKIMELONI LETTAgiorgia meloni al comizio di vox in spagna 2il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 8

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…