g7 in germania

CONTRO LA "VIA DELLA SETA", ABBIAMO LA VIA DELL’HAMBURGER! – AL G7 L’OCCIDENTE SFIDA LA CINA CON UN MEGA PIANO DI INVESTIMENTI (PARTNERSHIP FOR GLOBAL INFRASTRUCTURE AND INVESTMENT) DA 600 MILIARDI DI DOLLARI IN DIECI ANNI: ANDRANNO A SOSTENERE PROGETTI INFRASTRUTTURALI, DI SVILUPPO SOSTENIBILE E SANITARI NEI PAESI A MEDIO E BASSO REDDITO – E’ UN MODO PER EVITARE CHE I PAESI PIU’ DISGRAZIATI FINISCANO VASSALLI DELLA CINA…

Alberto Simoni per “la Stampa”

 

g7 in germania mario draghi

I leader del G7 sono seduti attorno a un tavolo tondo per il pranzo di lavoro, Boris Johnson chiede se è consentito levarsi la giacca: «Così mostriamo i muscoli a Putin». Risata generale ed è il premier canadese, Justin Trudeau, il più rapido nell'afferrare l'assist del britannico e a ironizzare: magari andiamo a cavallo a torso nudo. Come nella celebre immagine di qualche anno quando Putin si faceva riprendere in versione macho.

 

g7 in germania biden e scholz

Passa qualche ora e i leader sono schierati uno a fianco all'altra, giacca e camicia senza cravatta (l'unica donna, uscita di scena Angela Merkel, è Ursula von der Leyen). Sullo sfondo le Alpi bavaresi. Non serve domare un cavallo a torso nudo per proiettare l'impressione di forza e compattezza. Questa giace nel messaggio che i Grandi lanciano parlando dal podio a due destinatari: al nemico di oggi, Vladimir Putin, e al rivale di domani, Xi Jinping, confidando che resti incasellato in questa definizione ed eviti tentazioni belliche taiwanesi. Il nome di Xi non entra nelle dichiarazioni, quello di Putin invece rimbomba sempre sin da quando Biden al mattino commentando i missili su Kiev parla di «un altro gesto barbaro».

 

g7 in germania foto dei leader

Uno dopo l'altro parlano il padrone di casa Olaf Scholz, il regista del piano di battaglia Joe Biden, e via Ursula von der Leyen, Charles Michel, il premier giapponese Kishida, Trudeau e Mario Draghi.

 

«Quando le democrazie si uniscono - gongola Biden - sono imbattibili». Nello scenario del Castello di Elmau, sotto un sole caldo e lontani venti chilometri da una Garmish blindata per una manifestazione di protesta più rumorosa che numerosa, i leader rinsaldano la strategia sull'Ucraina - «sostegno finanziario, umanitario, militare e diplomatico fin quando serve», si legge nella bozza delle conclusioni del vertice - in attesa di sentire cosa chiederà stamane in collegamento Zelensky. Un antipasto lo ha fornito il ministro degli Esteri Kuleba chiedendo ulteriori sanzioni al G7, oltre alla stretta sull'import di oro su cui la Ue esita.

g7 in germania biden e scholz

 

Washington invece la varerà ufficialmente domani. Costerà, ha detto Blinken, 19 miliardi di dollari a Mosca. Quindi i leader sfidano la Via della Seta cinese con un mega piano di investimenti (Partnership for Global Infrastructure and Investment) da 600 miliardi di dollari in un lustro che andranno a sostenere progetti infrastrutturali, di sviluppo sostenibile, sanitari, per colmare il divario digitale e per coniugare ambiente ed energia, nei Paesi a medio e basso reddito.

 

Dall'Africa all'America Latina, passando per l'Asia del Pacifico. L'idea era stata annunciata e messa in cantiere lo scorso anno al G7 in Cornovaglia, alcuni progetti sono stati avviati, in Senegal o in Sud Africa, per esempio, ma ieri è giunto l'imprimatur ufficiale. Biden è il motore politico, l'America stanzierà 200 miliardi, l'Europa con 300 miliardi stacca l'assegno più cospicuo. Draghi è sintetico ed efficace quando spiega che Ue e Usa hanno il record di vaccini consegnati ai Paesi poveri, sono primi per distacco. Ma ora «dobbiamo far sì che queste nazioni possano produrli sul loro territorio».

 

g7 in germania johnson scholz biden

I 600 miliardi serviranno da volano per generare ricchezza e sviluppo e coinvolgeranno anche il settore privato. Per il presidente Usa è l'inveramento della sua visione duale, democrazie versus autocrazie. Lo dice con gesto misto fra l'orgoglio per aver completato il piano, e la sfida a Mosca e Pechino: «Quando le democrazie si uniscono e dimostrano quello che sanno fare possono vincere ogni competizione».

 

g7 in germania ursula von der leyen

La sfida si gioca sulle tecnologie e sulla condivisione dei dati, così il leader Usa ha l'occasione per accennare alla cybersecurity e al 5G spiegando che il progetto globale delle democrazie punta a «rinforzare l'uso di tecnologie sicure così che i nostri dati on line non possano essere sfruttati dagli autocrati per consolidare il potere e reprimere i loro popoli». In un briefing con i giornalisti poche ore prima un funzionario della Casa Bianca aveva denunciato le pratiche coercitive della Via della Seta cinese nella quale i Paesi beneficiari di aiuti finiscono imprigionati nella trappola del debito.

 

g7 in germania macron

Il G7 ragiona su un terreno opposto. Non è però la carità, spiega Biden, a muovere i Grandi, ma ragioni «economiche e di sicurezza». Una fonte della Casa Bianca sollecitata su questo aspetto ha riconosciuto che la Cina è avanti nel suo piano, ma «siamo in tempo per recuperare, Biden non ha perso tempo». Nel progetto - ha riconosciuto - rientrerà anche l'Ucraina, su cui il G7 ha trovato compattezza. Non era scontato, viste le divergenze sull'approccio da avere con Putin. Ma già al mattino Biden e Scholz, nel bilaterale che ha aperto i lavori bavaresi, avevano concordato sul proseguire il sostegno a Kiev inviando armi; e Macron e Johnson avevano ribadito che «non è il momento di negoziare». Per Blinken, Putin ha fallito poiché non ha raggiunto gli obiettivi strategici. Parola ora a Zelensky.

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...