GABANELLI VS. SEVERINO - LA MINISTRA DEI POTERI FORTI SOFFRE: “NON C’ERA TEMPO DI INSERIRE LA NORMA SUL FALSO IN BILANCIO” - MI-JENA: “NON È VERO. HA SOLO ASCOLTATO QUELLO CHE GLI IMPRENDITORI CHIESERO NELLA LETTERA DEL ’97 FIRMATA DA ENRICO BONDI, CUCCIA, DELLA VALLE, PININFARINA, DORIS: “ESCLUDERE I FATTI MARGINALI DALLA RESPONSABILITÀ PENALE”. OVVERO: SE FATTURI MILIARDI, CHE SARÀ MAI QUALCHE MILIONE DI MAZZETTE?...

1- CORRUZIONE, SEVERINO: "GOVERNO A CORTO DI TEMPO PER IL FALSO IN BILANCIO"
Il ministro della Giustizia, Paola Severino, è intervenuta a Report per parlare del decreto anti corruzione. Soprendente la risposta del ministro sul perché non è stato inserito il falso in bilancio nelle modifiche sulla corruzione. Il ministro ha dichiarato, "Il governo non avrebbe avuto tempo per far approvare anche il falso in bilancio". Il giornalista ha avanzato il dubbio che con questo Parlamento una legge sul falso in bilancio non sarebbe mai passata.


2- GABANELLI: NON è UNA QUESTIONE DI TEMPO, E IL MINISTRO LO SA
Mail di Milena Gabanelli a Dagospia
Ieri sera in risposta alla Severino che ha detto che nel ddl anticorruzione non è stato messo mano al falso in bilancio perchè non c'è stato tempo, ho risposto quello riportato di seguito:

Da "Report" - http://www.report.rai.it/

"Non è una questione di tempo, il ministro Severino, che come avvocato ha avuto fra i suoi clienti le più grandi aziende, lo sa bene. Sa bene che la corruzione la scopri guardando la contabilità. Da dove vengono i soldi? Da dentro l'impresa, dove taroccando le voci di spesa fai saltar fuori i soldi che ti servono per oliare chi vuoi. Tutti sappiamo che il papà della legge che fa sparire il reato di falso in bilancio è Berlusconi. In realtà ha solo ascoltato quello che la spina dorsale del paese gli chiedeva.

La prova sta in questa lettera scritta il 17 aprile del 1997 al "Sole 24 Ore", firmata dalla crema del nostro mondo industriale. Forse si lamentano del fatto che erano costretti a pagare le tangenti e vengono premiati i più bravi a corrompere non i più bravi a produrre? No. Il mondo della finanza e dell'industria esprime solidarietà al presidente della Fiat Cesare Romiti perché è stato condannato per falso in bilancio, frode fiscale, finanziamento illecito ai partiti, e la lettera è una accorata richiesta di depenalizzazione del falso in bilancio.

Questo è il passaggio cruciale: "si chiede di escludere dal perimetro delle responsabilità operative i fatti che abbiano una rilevanza marginale rispetto alle dimensioni dei conti delle imprese". Che vuol dire: quando un'azienda ha un patrimonio netto di qualche miliardo, non puoi chiamarla a rispondere se ha falsato le carte per qualche decina di milioni. In altre parole smetti di guardare dentro ai bilanci perché voglio continuare a pagare.

Seguono 45 firme. fra le quali Piero Antinori, Antoine Bernheim, Enrico Bondi, Giancarlo Cerruti, Enrico Cuccia, Diego Della Valle, Ennio Doris, Giuseppe Gazzoni, Luigi Lucchini, Achille Maramotti, Alfio Marchini, Vittorio Merloni, Leonardo Mondadori, Letizia Moratti, Giannola Nonino, Umberto Nordio, Sergio Pininfarina, Andrea Riffeser Monti, Aldo Brachetti Peretti, Gianmario Rossignolo, Gianfranco Zoppas.

Una solidarietà che diventerà legge: e infatti nel 2003 la condanna a Romiti viene revocata perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato.

Val la pena ricordare che Nei giorni in cui la miglior imprenditoria scriveva questa lettera un imprenditore onesto che costruiva autobus e non voleva saperne di pagare tangenti, perde la gara per la fornitura all'ATM di Milano. Aveva investito molto e si era indebitato perchè le caratteristiche del bando le aveva solo lui.

Ma L'appalto se lo porterà a casa invece l'Iveco della Fiat. Ambrogio Mauri, per non affrontare il licenziamento del personale, si spara al cuore. Alla sua famiglia non è mai arrivata nessuna lettera di solidarietà dalla spina dorsale del paese, che continua di fatto ad essere un copro unico con questa classe politica. E finchè questo corpo unico non si spezza possiamo star sicuri, il cuore della corruzione nessuno lo toccherà."

 

milena gabanelli PAOLA SEVERINO SILVIO BERLUSCONI enrico cuccia02 lapDiego della valleennio doris

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”