joe biden

GAFFEUR-IN-CHIEF! - I GIORNALI AMERICANI DI DESTRA TORNANO ALL’ATTACCO DI BIDEN, CHE IERI PARLANDO DELL’IPOTESI DI VENDERE VILLE E YACHT CONFISCATI AGLI OLIGARCHI HA DETTO “WE’RE GOING TO ACCOMMODATE THEM” (LI ACCOGLIEREMO, LI SODDISFEREMO), INVECE CHE “HOLD ACCOUNTABLE” (RENDEREMO CONTO DELLE LORO RESPONSABILITÀ) - E SUL COMUNICATO UFFICIALE DELLA CASA BIANCA L’ERRORE VIENE SBIANCHETTATO - “SLEEPY JOE” FA LO STRUZZO DOPO I DATI CHOC SULLA CONTRAZIONE DELL’ECONOMIA USA E PARLA SOLO DI UCRAINA… - VIDEO

 

DAGONEWS

joe biden 1.

Ennesima gaffe per Joe Biden: ieri, mentre parlava dell’ipotesi di vendere i beni confiscati agli oligarchi russi, ha detto “we’re going to accommodate them”, che si può tradurre con “li accoglieremo”, “li soddisferemo”. Ovviamente non era quello il messaggio che il presidente Usa voleva mandare. E infatti nella trascrizione ufficiale della Casa Bianca il passaggio è stato sbianchettato e sostituito con “hold accountable”, renderemo conto delle loro responsabilità.

 

scambi commerciali usa in calo

Un errore di poco conto, se non fosse che non è la prima volta che “Sleepy Joe” si mostra confuso in pubblico, tra strette di mani immaginarie, "macellai" e "regime change", Biden sta alimentando i dubbi di chi lo considera un vecchio rimbambito, e sostiene che non sia in grado di adempiere al suo ruolo, specie in un momento come questo, in cui serve molta lucidità. 

 

IL COMUNICATO DELLA CASA BIANCA CON IL PASSAGGIO DEL DISCORSO DI BIDEN SBIANCHETTATO

Biden si è fatto un risolino, poi ha ripetuto l’errore ed è andato avanti, per la gioia dei giornali americani di destra, come il “Washington Times”, che si sono buttati a pesce sull’errore. Laconico il commento del senatore repubblicano dell’Arkansas, Tom Cotton: “Allarmante”.

 

 

BIDEN: «AIUTI ALL’UCRAINA VENDENDO VILLE E YACHT CONFISCATI»

Anna Guaita per “il Messaggero”

 

Il momento non è stato dei più opportuni. Joe Biden ha presentato ieri mattina al Congresso la sua richiesta di nuovi ingenti finanziamenti per l'Ucraina proprio mentre giungeva la notizia che nel primo trimestre di quest' anno l'economia Usa ha subito una contrazione dell'1,4%.

 

joe biden

Il presidente ha reagito dicendosi «non preoccupato» dal rischio di una recessione e ha messo sul tavolo una richiesta di 33 miliardi di dollari, destinati a sostenere militarmente e umanitariamente gli ucraini nella loro lotta contro l'aggressione russa. La cifra, che dovrebbe coprire le necessità di vari mesi, fino al primo ottobre, rappresenta il doppio di quanto gli Usa hanno stanziato nei primi due mesi dall'invasione.

 

È dato per scontato che il Congresso approverà la richiesta in modo bipartisan. Il finanziamento della resistenza ucraina è uno dei pochissimi interventi di Biden che abbia ricevuto un pieno supporto di tutti e due i partiti. Tuttavia la richiesta è sembrata stridere con la realtà interna, che registra una crisi dell'economia, in parallelo a un tasso di inflazione che ha creato non poco malumore nel Paese.

oligarchi

 

L'ECONOMIA

Il dato sulla contrazione di gennaio, febbraio e marzo è stato però commentato con serenità da quasi tutti gli esperti, convinti che comunque gli altri dati economici siano forti, non ultimo quello, arrivato in contemporanea, sul numero di nuove richieste di sussidi di disoccupazione ulteriormente sceso a un minimo che non si vedeva dal 1970. Il Wall Street Journal non sembrava aver dubbi: «Tutti gli altri dati suggeriscono che la ripresa riprenderà». Ed è stato proprio quello che Biden ha affermato, nel ricordare che l'economia Usa «continua a essere resiliente».

inflazione usa

 

I FINANZIAMENTI

Biden ha invece dedicato molto tempo alle risposte ad alcune domande, per illustrare il nuovo pacchetto di finanziamenti all'Ucraina: 33 miliardi di cui 20 in aiuti militari e 13 in aiuti umanitari, che si accompagnano anche alla proposta di creare una nuova Authority che proceda a vendere i beni degli oligarchi congelati dopo le sanzioni.

 

Il presidente ha spiegato che quattro Dipartimenti Giustizia, Commercio, Tesoro e Dipartimento di Stato - stanno lavorando per mettere le fondamenta legali di questa Authority, di cui chiederà l'approvazione al Congresso, perché possa agire formalmente a nome degli Usa.

 

joe biden 1

Una volta creata, gli Stati Uniti «useranno i fondi sequestrati collegati a corruzione, sanzioni e violazioni del controllo alle esportazioni, per rimediare ai danni dell'aggressione russa in Ucraina».

 

Secondo alcuni calcoli, gli Stati Uniti hanno congelato il corrispettivo di 1 miliardo di dollari di beni degli oligarchi russi, contro almeno 30 in Europa. Fra gli impegni che Biden ha annunciato, c'è anche quello nei confronti degli alleati europei minacciati sul fronte dell'energia.

 

Vladimir Putin

Contro quello che ha definito «il ricatto del gas», Biden ha promesso che non permetterà che «la Russia cerchi con l'intimidazione e il ricatto una via fuori dalle sanzioni», e ha assicurato che la sua amministrazione sta lavorando con Corea, Giappone, Qatar ed altri Paesi per venire incontro in altri modi alle necessità energetiche dell'Europa.

 

Fermo è stato Biden nel rintuzzare la teoria che non sarebbe l'invasione russa dell'Ucraina a minacciare la sicurezza dell'Europa, ma il sostegno militare occidentale al Paese invaso dalla Russia: «Noi stiamo aiutando l'Ucraina a difendersi, a fare in modo che il loro coraggio e il loro sacrificio abbiano un senso».

VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI

 

Anzi, il presidente ha promesso: «Fino a quando continueranno le atrocità e l'assalto russo, noi continueremo ad inviare aiuti militari». Peraltro, ha affermato ancora, «l'aggressore è la Russia, e come Putin ha scelto di cominciare questa brutale invasione, potrebbe decidere di fermarla ora». Ha anche ricordato l'«enorme costo umano» dell'invasione e «le atrocità e i crimini di guerra» che i russi si lasciano dietro.

lady m yacht di mordashov

 

L'ONU

E su questo punto, poche ore dopo, al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, si è sentita la voce di Amal Clooney, l'avvocato dei diritti umani, nota anche per essere la moglie dell'attore George Clooney, che in una seduta speciale del Consiglio di Sicurezza ha denunciato che «oggi l'Ucraina è un mattatoio, nel bel cuore dell'Europa». Clooney fa parte di una task force legale che sta collezionando prove per accusare formalmente Vladimir Putin di crimini di guerra.

lady m yacht di mordashovroman abramovich 7yacht lena di timchenkojoe biden.

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)