SANTORO CROSSA, IL BANANA INSACCA - LE GAG-ATE DA VILLAGGIO VACANZE A “SERVIZIO PUBBLICO” HANNO PORTATO AL PDL ALMENO 2 PUNTI - LA BERLUSCONA GHISLERI: “HA GALVANIZZATO GLI ELETTORI DI CENTRODESTA” - WEBER: “SE CONTINUA COSÌ GLI ALTRI, NON TANTO BERSANI QUANTO MONTI, SARANNO COSTRETTI A INSEGUIRE. È INUTILE DIRE ABBASSIAMO L´IMU O RINCORRERLO SUL SUO TERRENO: DOVRANNO INVENTARSI QUALCOSA”…

Annalisa Cuzzocrea per "la Repubblica"

Quasi nove milioni di persone davanti allo schermo, il 33 per cento di share, un combattimento nell´arena durato due ore e mezza, senza segni di stanchezza o cedimenti: la puntata di Servizio pubblico con Silvio Berlusconi gli ha fatto guadagnare consensi. Lo dicono i sondaggisti, a partire da Alessandra Ghisleri: «Avevamo dei gruppi di ascolto, e quello che abbiamo visto è che la serata ha soprattutto galvanizzato gli elettori del centrodestra. Per loro, è come se fossero state le primarie del Pdl».

Quanto sposta? «È presto per dirlo, faremo una rilevazione tra lunedì e martedì, perché questo è un momento di grande coinvolgimento. Si registra un picco che nei giorni seguenti si normalizza». «Santoro sapeva benissimo cosa sarebbe avvenuto - dice la responsabile di Euromedia Research - non per niente la trasmissione è cominciata con Granada, con un richiamo all´Arena. La verve dimostrata da Berlusconi ha fatto centro, uno spostamento ci sarà senz´altro, perché in questo particolare caso il Pdl deve recuperare quelli che erano voti in stand-by, o andati verso altre forze».

Nicola Piepoli prova a quantificare: «Prendiamo un´audience, per difetto, di 8 milioni di persone. Una su quattro, quindi due milioni, sono di centrodestra. Di questi, il 20 per cento si è probabilmente già spostato su Berlusconi. Sono 400mila voti. Un punto percentuale».

Spiega Antonio Noto: «Era uno scontro improprio in termini di formazione del consenso, perché Berlusconi non aveva di fronte Bersani o Monti, ma un giornalista. I sondaggi effettuati oggi dimostrano che l´elettorato di centrosinistra ha apprezzato maggiormente Santoro, quelli di centrodestra hanno invece visto Berlusconi rivitalizzato. Le uscite clownistiche dell´ex premier, quelle che meno sono piaciute a chi di solito non lo vota, hanno invece entusiasmato i suoi, perché smontavano l´apparato di Servizio Pubblico».

E quindi, secondo il direttore di Ipr Marketing, tra gli elettori indecisi «ha prevalso leggermente Berlusconi su Santoro, diciamo che è finita 2 a 1, ma a livello di ribalta televisiva, non di consenso politico». I punti che Berlusconi può aver guadagnato sono un consenso emotivo su cui essere cauti: «Tra 10-15 giorni conterà la campagna elettorale».

Fabrizio Masia di Emg si sofferma sulla «grandissima platea televisiva»: «Ha toccato tanti bacini elettorali, Berlusconi ha retto i colpi che si aspettava, non ne è uscito male. Se anche avesse recuperato dei consensi però bisogna vedere quanto dura: in questo momento si tratta di dati volatili, nel centrodestra c´è un proliferare di liste, i giochi sono ancora tutti da fare. Di quelli che esprimono il voto ora, solo il 70 per cento può considerarsi stabile».

Roberto Weber prevede un aumento di consensi, forse di un paio di punti: «Mesi fa ne avrebbe guadagnati anche 3-4 - dice il presidente di Swg - ma adesso si sta andando verso un consolidamento delle posizioni». A quanto arriverà? «Finora lo prendevamo al 14 per cento, ma ha rimesso insieme un campo, ha federato quel che poteva, si inventerà 57 liste. Soprattutto, ha cominciato a dettare l´agenda: se continua così gli altri, non tanto Bersani quanto Monti, saranno costretti a inseguire. È inutile dire abbassiamo l´Imu, rincorrerlo sul suo terreno: dovranno inventarsi qualcosa».

 

BERLUSCONI SPOLVERA LA SEDIA SU CUI ERA SEDUTO TRAVAGLIO ALESSANDRA GHISLERI berlusconi, santoroberlusconi santoro

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…