LA CORSA A CHI TAGLIA DI PIÙ – IN SPAGNA HANNO ALZATO L’IVA E TAGLIATO LE TREDICESIME, OLTRE AI PERMESSI SINDACALI E ALLE FERIE DEI DIPENDENTI PUBBLICI – IN FRANCIA CANCELLATE ESENZIONI CONTRIBUTIVE E 10 MILIARDI DI SPESA FARMACEUTICA

Ugo Bertone per “Libero Quotidiano

 

Mariano Rajoy addbcc cd ef fb a aeb Mariano Rajoy addbcc cd ef fb a aeb

La medicina più drastica, tra i grandi Paesi della Ue, l’hanno dovuta trangugiare gli spagnoli. Nel 2012 il premier Mariano Rajoy, negli stessi giorni in cui ha varato la legge sul mercato del lavoro, ha dato il via a misure di austerità per 65 miliardi attraverso l’aumento dell’Iva e drastici tagli di spesa nella pubblica amministrazione. Tra le altre operazioni spiccava il taglio della tredicesima per i parlamentari, gli impiegati e le alte cariche della pubblica amministrazione.

 

Solo per gli statali è previsto il recupero nei fondi pensione. Rajoy già due anni fa ha proceduto al taglio dei permessi sindacali e delle ferie dei pubblici dipendenti. Più il taglio dei consiglieri degli enti locali del 30 per cento. Un comportamento che ha strappato gli applausi di frau Angela Merkel che non si stanca di sottolineare l’esempio di Madrid, uno dei pochi Paesi in via di ripresa (+0,6% il Pil) grazie anche alle recenti misure espansive sul fronte fiscale che hanno permesso il boom dell’auto (+13,5% l’aumento delle vendite ad agosto anno su anno).

FRANCOIS HOLLANDE FRANCOIS HOLLANDE

 

Ma si deve tener conto di due fattori: l’austerità è stata accompagnata dalla concessione dei prestiti Ue alle banche iberiche, che saranno restituiti solo nel 2020. Inoltre, Madrid non è ancora rientrata sotto il 3 per cento nel rapporto deficit/pil. Il rilievo, per la verità, vale anche per la Francia, il «discolo» d’Europa a detta dei sacerdoti dell’austerità tedesca. In realtà, Parigi ha effettuato tagli nel bilancio pubblico che avrebbero dovuto garantire il rispetto della tabella di marcia per il rientro del deficit. Ma la frenata dell’economia ha complicato i piani al punto che la Corte dei Conti transalpina ha eccepito un buco, rispetto alle previsioni, di 14 miliardi.

 

CAMERON DAVIDCAMERON DAVID

E così i tagli effettuati nel 2013 si sono rilevati insoddisfacenti. A partire da quelli sulla previdenza, ove si è proceduto alla cancellazione delle esenzioni dai contributi per gli straordinari (2 miliardi), maggiori aliquote per i salari del pubblico impiego (mezzo miliardo) e per i contributi sociali. Più pesanti i tagli alla Sanità: dieci miliardi entro il 2017, grazie ad un maggior ricorso ai farmaci generici e un taglio del 2 per cento per i prossimi tre anni grazie allo sviluppo dell’Ondam, l’obiettivo nazionale delle spese delle assicurazioni malattia. Il rimpasto di governo voluto da Hollande comunque fermerà la spendig review: l’obiettivo resta quello di risparmiare 50 miliardi entro tre anni per tagliare 40 miliardi di tasse.

 

angela merkelangela merkel

Anche Londra, pur fuori dalla Ue, ha pagato un grave prezzo alla politica dell’austerità, imperniata su un drastico taglio della spesa pubblica. Ma su un punto l’esempio di Londra è senz’altro apprezzabile: la spending review ha portato ad un risparmio straordinario, nell’ordine dei 18 miliardi di euro. Il Cottarelli britannico si chiama Mike Braken, un signore in arrivo dal Guardian, ove si occupava di sistemi di sicurezza informatica.

 

Il suo primo intervento? Far piazza pulita di sistemi di sicurezza troppo complessi e costosi: più di 6 mila sterline per blindare il suo telefonino per renderlo impermeabile alle incursioni degli hackers. L’elenco dei risparmi possibili, racconta, è infinito: solo la creazione di una piattaforma unica per i siti delle pubbliche amministrazioni ha comportato un risparmio di 50 milioni di sterline. Chissà a quanto potrebbe ammontare nel Belpaese dove, probabilmente, non esiste un censimento delle varie postazioni sul web.

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…