vladimir putin nato

“LE OPPORTUNITÀ DELLA DIPLOMAZIA UFFICIALE SONO ORMAI BRUCIATE. È TEMPO DI INTAVOLARE NEGOZIATI CON PUTIN IN FORMA RISERVATA” - IL GENERALE LEONARDO TRICARICO, EX CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’AERONAUTICA: “SI POTREBBE PORRE FINE AL CONFLITTO ESCOGITANDO UN QUALCOSA CHE POSSA FAR DIRE A PUTIN DI AVER OTTENUTO QUALCHE RISULTATO, CONVINCENDOLO COSÌ A CESSARE LE OSTILITÀ” - “SI POTREBBE PROMETTERE A PUTIN CHE MAI PIÙ LA NATO SI ALLARGHERÀ OLTRE I CONFINI DEI MEMBRI ATTUALI, VECCHIA PROMESSA CHE JAMES BAKER FECE AI RUSSI NEL 1989” - “L’EUROPA DEVE TIRARE UNA LINEA FRA NOI E GLI USA, PER NON ESSERE PRONI…”

Mirko Molteni per “Libero quotidiano”

 

leonardo tricarico foto di bacco (1)

Sta iniziando la grande battaglia nel Donbass, che potrebbe essere risolutiva del conflitto russo-ucraino.

 

Sulla complessità dello scenario abbiamo sentito l'opinione del generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica dal 2004 al 2006.

 

Generale, cosa possiamo aspettarci nei prossimi giorni?

«La mia impressione è che il cosiddetto "gap capacitivo", cioè la forbice di capacità che esisteva all'inizio del conflitto tra le forze russe e quelle ucraine, si stia chiudendo. All'inizio della guerra tutti avevamo pensato, letteralmente che Golia, cioè la Russia, avrebbe fatto un solo boccone di Davide, cioè l'Ucraina.

putin e valeri gherasimov

 

Non è stato così e il prolungamento della lotta ha portato ad archiviare quelle iniziali aperture diplomatiche che balenavano nei primi giorni dei combattimenti. Mentre Putin, in sostanza, ha mantenuto le sue posizioni, il presidente ucraino Zelensky ha via via irrigidito le sue.

 

Non credo che la nuova offensiva nel Donbass sarà una vera e propria spallata, quanto piuttosto una recrudescenza di un conflitto che si prospetta ancora sanguinoso, almeno finchè non si tornerà al tavolo dei negoziati».

 

VLADIMIR PUTIN E L'ADESIONE DI FINLANDIA E SVEZIA ALLA NATO - MEME

Come mai i russi non sono ancora riusciti a prendere il Donbass, nonostante l'appoggio dei filorussi locali, con le loro milizie e le repubbliche secessioniste di Donetsk e Lugansk?

«Penso che il quadro di un forte sostegno alla Russia nelle aree del Donbass controllate dalle due repubbliche filorusse fosse valido una volta, ma non più oggi.

 

Ci sono vari segnali di incrinature e di regressi rispetto all'epoca degli accordi di Minsk e oggi essere russofoni delle aree di Donetsk e Lugansk non significa più essere tout court sostenitori di Mosca.

 

Viceversa, gli ucraini sono decisi a difendere il loro territorio con le unghie e coi denti, metro per metro. Le voglio portare un esempio che conosco.

 

Qui a Montefalco, in Umbria, un asilo ha recentemente accolto due bambine ucraine che la madre ha affidato alla nonna, per poi tornare in patria a combattere personalmente nelle forze armate ucraine. Il marito della donna è già morto al fronte e ora anche la moglie sta lottando. Gli ucraini sono disposti a tutto per difendersi».

 

acciaieria azovstal di mariupol 1

Se ne potrà uscire coi negoziati?

«Le opportunità della diplomazia ufficiale sono ormai bruciate.

 

È tempo di intavolare negoziati in forma riservata, secondo una prassi che i servizi segreti ben conoscono. In tal modo si potrebbe por fine al conflitto escogitando un qualcosa che possa far dire a Putin di aver ottenuto qualche risultato, convincendolo così a cessare le ostilità.

 

leonardo tricarico foto di bacco

 

 

 

Poichè s' è parlato negli ultimi giorni della possibile adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, un modo creativo e innovativo, dato che la diplomazia deve anche saper essere innovativa, sarebbe riportare in auge la vecchia promessa che l'allora segretario di Stato americano James Baker fece ai russi nel 1989, al crollo del muro di Berlino.

 

Allora si promise che la Nato non si sarebbe allargata di un pollice rispetto ai confini di allora. Non fu così, ma io personalmente proporrei che qualcosa di simile venga proposto anche oggi. Si potrebbe promettere a Putin che mai più la Nato s' allargherà in Europa oltre i confini dei membri attuali.

 

magdalena andersson sanna marin

Ciò potrebbe dare anche a europei e americani l'occasione per ripensare la missione stessa dell'alleanza. Di sicuro non serve a niente, anzi è dannoso, dare al presidente russo del macellaio o del delinquente. Non aiuta la trattativa, né aiuta a risolvere la crisi».

 

In tutto questo, l'Europa è assente, al traino degli Usa?

«Anche se questa guerra non è ancora finita, possiamo già trarne una lezione sul ruolo dell'Europa. Che deve al più presto darsi una politica di difesa comune autonoma rispetto agli Stati Uniti.

 

generale leonardo tricarico 2

In marzo, quando già in Ucraina si combatteva, l'Unione Europea ha pubblicato lo Strategic Compass 2022, un documento che in 47 pagine ancora non dice nulla di concreto, è sciatto.

 

Finora gli Stati europei hanno delegato troppo la loro difesa all'America, illudendosi che gli americani lo facessero gratis. In realtà abbiamo pagato per questo e anche nell'attuale crisi russo-ucraina gli europei continuano a pagare. Dobbiamo tirare una linea fra noi e gli Stati Uniti, per non essere proni. Una vera difesa comune europea può esistere anche se i singoli Paesi Ue mantengono politiche estere indipendenti, e inoltre non credo che gli Stati Uniti s' opporranno a una simile evoluzione».

leonardo tricarico the story of regenigenerale leonardo tricarico 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…