MISTERO DELLA FEDE – LA RISTRUTTURAZIONE FINANZIARIA ANNUNCIATA DA PAPA FRANCESCO HA COLPITO SOLO LO IOR E MIGLIAIA DI CONTI SOSPETTI, IN ATTESA CHE GEORGE PELL RISOLVA I SUOI PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA – MA C’È UN TESORO DI 20 MILIARDI TRA IMMOBILI, OBOLO DI SAN PIETRO E "APSA" GESTITO IN MANIERA NEBULOSA – SENZA DIMENTICARE PROPAGANDA FIDE, CHE POSSIEDE UN PATRIMONIO DI 10 MILIARDI, GUIDATO DAL "PAPA ROSSO" FERNANDO FILONI
Estratto dell’articolo di Paolo Rodari per “la Repubblica”
Ma quanti soldi ha il Papa? Come li raccoglie? E chi li amministra? L'intreccio non è facile da sbrogliare, tanto che anche lo stesso Francesco procede a riguardo con prudenza, cercando per quanto possibile di limitare i danni e di far sì che non si ripetano gli scandali del passato.
L'unico vero scossone l'ha subìto lo Ior. Da quando Francesco è salito al soglio di Pietro la prima importante riforma della sua curia. La banca vaticana ha cambiato pelle: migliaia i conti sospetti chiusi, e l'ok dato a una normativa antiriciclaggio che permette allo stesso Ior di non essere più il rifugio perfetto dei grandi evasori. E il resto?
Molto ancora resta nebuloso nelle finanze d'Oltretevere, a motivo anche di una Segreteria per l'Economia, il nuovo super ministero che avrebbe dovuto avocare a sé ogni competenza e decisione, di fatto fermo in attesa che il cardinale George Pell risolva i suoi personali problemi con la giustizia australiana.
Se è possibile fare un calcolo sicuramente approssimato per difetto, si può azzardare una cifra: venti miliardi di euro: a tanto ammonterebbe il Pil della Santa Sede. O se preferite il "patrimonio gestito" della Città del Vaticano.
Lo stato più piccolo del mondo ha una ricchezza assai superiore a quella di nazioni ben più grandi, tipo Islanda o Moldavia che non arrivano a quella cifra. Dal totale sono esclusi le centinaia di palazzi e sedi di istituzioni religiose in tutto il pianeta.
Una ricchezza così cospicua che in passato ha creato un'infinità di problemi ai predecessori di Francesco. Proprio per questo l'attuale Pontefice ha intrapreso una totale ristrutturazione finanziaria, che investe tutti e quattro centri finanziari del Vaticano: l'Obolo di San Pietro, lo Ior, l'istituto di Propaganda Fide (con l'occasione ribattezzato"Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli", una delle nove congregazioni della Curia romana) e infine la potente agenzia Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica).
Decine di appartamenti e palazzi (e dal calcolo sono eslcuse le centinaia di edifici sacri controllati da singole istituzioni religiose), conti bancari, società in Italia e in Svizzera, contributi del fedeli: tutto è oggetto della ristrutturazione di Francsco. Il quale tanto per cominciare ha piazzato a capo di ognuno dei quattori enti di cui si diceva altrettanti prelati di sua fiducia.
Vediamo l'esito di questa maxi-operazione svoltasi dietro le mura più protette del mondo.
Obolo di San Pietro
"Noi non imbrogliamo i fedeli". Con queste parole si è presentato monsignor Angelo Becciu, da pochi giorni prefetto della Congregazione per le cause dei santi, per fare piazza pulita delle polemiche sull'utilizzo dell'antichissimo "obolo".
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ENRICO LETTA E GIOVANNI ANGELO BECCIU FOTO LAPRESSE
Una delle accuse che qualcuno ha mosso contro l'Obolo è questa: raccogliete denaro dai fedeli per la carità, ma sappiamo che non va tutto per la carità, la utilizzate anche per il mantenimento delle strutture ecclesiastiche.
"È vero - ha ammesso Becciu - ma non imbrogliamo i fedeli, sanno che è per questo scopo: l'Obolo di San Pietro "serve per sostenere le opere caritative del Santo Padre e la funzionalità degli organismi di cui il Papa si avvale, nel suo ministero di servizio pastorale alla Chiesa universale".
RESIDENZA IL BRUCARDO DI PROPAGANDA FIDE
E ancora: "Il 10-15 per cento dell'Obolo va alle opere di carità, il resto serve per sostenere le strutture della Chiesa, senza le quali il Papa non può governare". "Nel 2017 rispetto al 2016 - ha reso noto Becciu - le offerte sono aumentate, passando da 70 a 78 milioni di dollari americani (una sessantina di milioni di euro, ndr)".
Per le opere di carità del Santo Padre, ha proseguito il presule, sono stati devoluti 24 milioni di euro, a soccorso di momenti difficili che hanno attraversato varie nazioni, come terremoti, tifoni e altre calamità naturali, e per la costruzione di scuole od ospedali, come è avvenuto a Bangui per volere di Papa Francesco dopo l'apertura del Giubileo nella cattedrale.
In Italia, tra le realizzazioni rese possibili dai proventi dell'Obolo, tutte documentate, come le altre in tutto il mondo, con totale trasparenza sul relativo sito, il progetto "Non ti scordar di me", un camper dotato di attrezzatura medica che gira nelle periferie romane per assistere gli anziani, e la "sanità di frontiera" a Lampedusa, dove è stato realizzato un progetto di formazione per gli operatori sanitari che devono assistere i migranti che arrivano nell'isola.
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RESIDENZA IL BRUCARDO DI PROPAGANDA FIDE
Non è facile districarsi nei soldi che ogni anno entrano ed escono dal Vaticano. L'Obolo di San Pietro è una parte consistente delle entrate, ma non l'unica. All'interno della Santa Sede i soldi sono gestiti anche da altri enti, fra questi principalmente dall'Apsa, dallo Ior, dalla segreteria di Stato e da Propaganda Fide.
L'Apsa
L'Apsa è l'ente che amministra il patrimonio della sede apostolica. È qui che risiede la parte più consistente del "tesoro" vaticano. Secondo un'accusata inchiesta de L'Espresso di qualche anno fa, l'Apsa controlla immobili non solo in Italia ma anche in tutta Europa.
In Svizzera, ad esempio, controlla dieci società che tutte insieme valgono 18 milioni di euro. Sotto l'Apsa, in Italia, c'è tutto il forziere di Propaganda Fide (la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli) che ha un patrimonio stimato, al netto della crisi immobiliare, di circa 7 miliardi di euro. L'Apsa controlla anche le società Sirea e Leonina, che a bilancio valgono oltre 16 milioni di euro. Tra affitti a privati e locazioni commerciali tutte le sigle che fanno capo all'Apsa ricavarono nel 2011 circa 23 milioni di euro. Difficile dare cifre più recenti. I bilanci dell'Apsa, infatti, non sono mai stati pubblicati.
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Di certo c'è che in Vaticano è soprattutto l'Apsa a preoccupare più di qualunque altro ente. Una preoccupazione che il Papa ha espresso anche lo scorso 21 giugno volando a Ginevra.
RESIDENZA IL BRUCARDO DI PROPAGANDA FIDE
Pochi giorni dopo, non a caso, è arrivata una nomina importante proprio per quel dicastero. Francesco ha sostituito il presidente, il cardinale Francesco Calcagno, con un suo uomo di fiducia, l'ex segretario della Cei Nunzio Galantino, una nomina che segna la volontà papale di mettere in un ruolo delicato della curia romana un suo uomo di fiducia. Di Galantino il Papa si fida, sa che può avere con lui più libertà che con altri.
Lo Ior
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Gli utili dello Ior sono in calo. Il risultato netto è stato pari a 31,9 milioni di euro (il risultato netto del 2016 pari a 36 milioni ma includeva 13 milioni di voci straordinarie relative al rilascio di fondi accantonati).
In un comunicato la banca del Papa ha precisato che ha servito circa 15mila clienti rappresentativi di circa 5,3 miliardi di risorse finanziarie (Euro 5,7 miliardi nel 2016), di cui circa 3,5 miliardi relativi a risparmio gestito e in custodia. Il contributo maggiore al risultato netto, pari a Euro 44,3 milioni, è derivato dalla gestione degli attivi dell'Istituto.
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Dal documento pubblicato emerge anche un calo significativo dei depositi della clientela, passati da un due miliardi e 28 milioni a un miliardo e 839 milioni: sono dunque usciti dall'Istituto 189 milioni della clientela. Vistoso anche il calo dei titoli in custodia, passati da 554 a 474 milioni, e delle gestioni patrimoniali, calate da 3 miliardi e 110 milioni a 2 miliardi e 957 milioni.
Propaganda Fide
Una voce spesso dimenticata nel patrimonio vaticano è quella di Propaganda Fide, che ora ha assunto come si diceva il nuovo nome di "Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli", una delle nove congregazioni della Curia romana.
Il ministero della Santa Sede che coordina le missioni nel mondo, istituito da papa Gregorio XV con la bolla Inscrutabili Divinae del 22 giugno 1622, si trova geograficamente lontano dalla curia romana, in piazza di Spagna.
UN PALAZZO DI PROPAGANDA FIDE IN PIAZZA DI SPAGNA
Forse è per questo motivo che spesso non lo si tiene in considerazione, eppure le sue proprietà ammontano a circa 10 miliardi di euro, di cui almeno sette come si diceva sotto forma di proprietà immobiliari. ma si tratta di cifre non ufficiali.
A guidare Propaganda Fide c'è il cardinale Fernando Filoni. Per i suoi ampi poteri (per i territori di missione le sono attribuite anche molte funzioni normalmente esercitate da altri dicasteri) e per il patrimonio gestito, il cardinale prefetto è comunemente definito "il Papa rosso".