CI MANCAVA IL CARDINALE ROBIN HOOD – IL GESTO DELL'ELEMOSINIERE DEL PAPA CHE VA A RIATTACCARE LA LUCE IN UNO STABILE OCCUPATO FA INFURIARE IL VATICANO: LA SEGRETERIA DI STATO NON L' HA PRESA BENISSIMO, CONSIDERANDO INAPPROPRIATA LA MOSSA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE - IL GURU SOVRANISTA ANTONIO MARIA RINALDI A “AGORA’”: VORREI SAPERE PERCHÉ LO STESSO CARDINALE LA STESSA COSA NON L’HA FATTA NEI CONFRONTI DEI MILIONI DI FAMIGLIE ITALIANE CHE DA ANNI SONO IN QUELLE SITUAZIONI” - VIDEO
"Vorrei sapere perché il Cardinale non l'ha fatto nei confronti delle milioni di famiglie italiane che da anni sono in quelle situazioni"@Rinaldi_euro ora ad #agorarai pic.twitter.com/WvsqiyRzAn
— Agorà (@agorarai) 13 maggio 2019
Franco Bechis per Il Tempo
Il cardinale ancora oggi ha ostentato sorrisi e serenità, promettendo di pagare le bollette mai pagate per una somma di 300mila euro da chi occupa il palazzo. Certo, facile sorridere quando si è protetti dall'immunità diplomatica, visto che il cardinale fa parte del governo vaticano. Ogni eventuale accusa da parte di un pm per tutti gli articoli del codice penale che ha violato, difficilmente andrà avanti in un procedimento in tribunale.
Al cardinale probabilmente sfuggono alcuni dettagli però dietro quella occupazione, di certo drammatizzata dalla presenza di famiglie con bambini. In quello stabile nessuno ha mai pagato l'affitto da almeno 15 anni, figuriamoci le bollette dovute all'Hera, società fondata e cresciuta nei comuni della rossa Emilia-Romagna, arrivate a 300mila euro. L'occupazione era partita nel 2003 da un gruppo di immigrati e dall'associazione Action, uno dei più imponenti movimenti romani specializzato nell'assalto di case sfitte, di altri. In quello stesso stabile però ci sono anche attività chiaramente commerciali, anche quelle abusive, usati dall'associazione Spin time labs, che organizza concerti e attività varie, naturalmente a pagamento.
l frigorifero, e pure la promessa di un paio di tessere di soci ad honorem (una per lui, l' altra per il Papa "rivoluzionario") dell' associazione che fece occupare lo stabile tanti anni fa. L' elemosiniere di Francesco il giorno dopo ha assicurato i media di non avere alzato il gomito la sera prima ("Non ero ubriaco") e ha spiegato così quanto avvenuto: "Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori.
E' stato un gesto disperato. C' erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi". Non è noto se altri poi abbiano spiegato al porporato polacco specializzato in pronto intervento elettrico che con il suo beau geste aveva violato più di un articolo del codice penale italiano. Immagino che se anche qualcuno l' avesse fatto, il cardinale avrebbe sorriso: facendo parte del governo Vaticano, gode di immunità sul territorio italiano. Nei guai sarebbe finito chiunque di noi a fare la stessa cosa, non lui. E se anche qualche pm avesse l' ardire di aprire una inchiesta, quella immunità diplomatica verrebbe subito invocata rendendo l' elemosiniere irresponsabile di quel che ha fatto.
Non è per altro il caso di sorriderne troppo, perché è assai grave quel che ha combinato il cardinale, e ci sarebbero tutti i presupposti per una protesta formale del governo italiano nei confronti dello Stato del Vaticano. Immaginate il can can che ci sarebbe stato se a violare i sigilli fosse stato ad esempio un ministro di Emanuel Macron. Saremmo quasi in guerra con la Francia. Il primo a rendersene conto è proprio il Vaticano: secondo indiscrezioni se non proprio il Papa, di sicuro la segreteria di Stato non l' ha presa benissimo, considerando ancora più inappropriato un gesto così proprio in piena campagna elettorale in Italia.
Quella corrente infatti era stata staccata dopo numerosi solleciti per un fatto banale: nello stabile occupato illegalmente da anni oltre a non pagare l' affitto, nessuno saldava le bollette della luce, e il debito accumulato era ormai di una certa rilevanza: più di 300 mila euro. La società che eroga la corrente ha perso la pazienza e avviato la procedura di legge per farla staccare. Giusto per segnalarlo, quella società è Hera comm, la multiutility fondata e fatta crescere dai comuni dell' Emilia Romagna rossa: è quotata in borsa, ma ancora oggi il primo singolo azionista è il sindaco di Bologna, e a ruota i suoi colleghi di Imola, Modena e Ravenna.
A guidarla è Tomaso Tommasi di Vignano, manager di lungo corso da sempre vicino a Romano Prodi. E ancora per dare una informazio ne utile all' elemosiniere del Papa, quello stabile fu fatto occupare da immigrati e altri da Action, il principale movimento no global per il diritto alla casa gratis. Sono gli stessi che anni fa buttarono simpaticamente sacchi di sterco sotto l' abitazione romana dell' allora presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Ma pure gli stessi che guidarono per poche ore fra lo sconcerto di turisti e fedeli l' occupazione a Roma delle basiliche di San Giovanni in Latera no (per due volte) e che affiancarono i rom nella occupazione della basilica di San Paolo fuori le mura. Protestavano anche per i troppi immobili sfitti di proprietà del Vaticano e della Chiesa italiana, che avrebbero potuto soddisfare l' emergenza abitativa a Roma.
Ma la sola cosa che ottennero fu l' immediato sgombero delle basiliche. Ultima informazione da fornire al cardinale- elettricista che nello stabile a cui avevano staccato la luce non c' era solo povera gente, ma un auditorium e alcuni locali annessi utilizzati da una associazione culturale, lo Spin time labs, che organizza concerti, rave live, e spettacoli vari per il quartiere. Ma non lo fa per buon cuore: mette pure in vendita i biglietti (il rave del primo maggio costava 20 euro ad ingresso, senza manco certezza di potersi sedere).
Poi se in questo quadro l' elemosiniere del Papa resta comunque commosso per la povera gente che da 16 anni mette nei guai le famiglie di chi lavora in una municipalizzata e quelle che lavorano nella società proprietaria dell' immobile che non riceve un euro di affitto, una soluzione in linea con il rispetto della legge italiana qui violata da tutti, ci sarebbe: mettere mano al portafoglio e con le elemosine saldare il debito di queste povere famiglie. E magari pure offrire in alternativa qualche immobile di proprietà vaticana per questi poveretti che non possono pagarsi l' affitto. Certo, poi bisognerà godersi a casa propria anche i rave party...
2. ANTONIO MARIA RINALDI
Rinaldi e la Chiesa non si occupa abbastanza di poveri
Non sfuggirà certo a Rinaldi che il problema non è quello che hanno fatto i governi precedenti ma quello che sta (o non sta) facendo il governo attuale. E l’occupazione dello stabile dove è intervenuto l’Elemosiniere del Papa si protrae dall’ottobre del 2013 ed è responsabilità del Comune di Roma. Ma il candidato della Lega sostiene che il problema in questo caso sia la Chiesa: «vorrei sapere perché lo stesso Cardinale o chi per lui la stessa cosa non l’ha fatta nei confronti dei milioni e milioni di famiglie italiane che da anni sono in quelle situazioni».