GIGGINO CE L’HA TROPPO LUNGO. IL TRENO – I CONVOGLI PER LA METROPOLITANA LEGGERA DI DE MAGISTRIS A NAPOLI NON ENTRANO NEL TUNNEL: SONO TROPPO GRANDI – VERRANNO UTILIZZATI QUELLI ACQUISTATI PER I “MONDIALI” DEL ’90 – E MANCANO PURE I TRAMVIERI (NON LAMENTIAMOCI DELLA RAGGI, IL PEGGIO NON E' MAI MORTO...)
Non c’è pace per la Linea 6 della metropolitana leggera di Napoli, quella che collega Fuorigrotta a Mergellina. Chiusa nel lontano 2013 per i lavori di prolungamento della linea, dovrebbe tornare in esercizio entro l’anno con l’apertura delle stazioni San Pasquale e Arco Mirelli e, poi, nel 2019 quella di Chiaia. Un cronoprogramma che potrebbe saltare perché i nuovi treni previsti dal contratto non potranno essere utilizzati: lunghi 39 metri, non possono essere calati sui binari dall’unico “pozzo” di lavorazione a causa dell’eccessiva grandezza.
UN TUNNEL LARGO 27 METRI
Infatti, l’unico “foro” disponibile per fare entrare i treni — quello che dalla superficie scende nelle viscere della terrà — è largo soltanto 27 metri. Per evitare di decretare il fallimento totale del progetto, saranno utilizzati i 6 convogli da 25 metri, che furono comprati in vista dei Mondiali di Italia 90. Mezzi di 30 anni fa, che necessitano di manutenzione straordinaria e i cui pezzi di ricambio si trovano con estrema difficoltà e a costi elevati.
PROBLEMI CON DIPENDENTI E DEPOSITO
NAPOLI - METROPOLITANA ALLAGATA
Ma le criticità per Anm (la municipalizzata che gestisce il trasporto locale della città di Napoli) sembrano essere numerose. Da un lato, mancano i 62 dipendenti necessaria a muovere i convogli, che costerebbero alla società 2,5 milioni di euro l’anno; dall’altro, perché i nuovi treni possano entrare è necessario un nuovo deposito, che al momento non esiste. Il progetto lo prevede nell’area Campegna-Arsenale, ma i tempi sono lunghi: almeno 5 anni.