luigi de magistris michele santoro

GIGGINO, MA ’NDO VAI TUTTO SOLO? DE MAGISTRIS RIFIUTA LA CANDIDATURA ALLE EUROPEE PROPOSTA DA MICHELE SANTORO E SI DIMETTE DALLA GUIDA DELLA LISTA DI SINISTRATI "UNIONE POPOLARE": “VOGLIO AVERE LE MANI LIBERE” – DOPO I FLOP ALLE POLITICHE DELLA SUA FORMAZIONE, L'EX PM PUNTA A RICANDIDARSI A SINDACO DI NAPOLI NEL 2026, AL GRIDO DI “ORFANI DELLA SINISTRA PACIFISTA FEMMINISTA MEDITERRANEA UNITEVI”…

Estratto dell’articolo di Simona Brandolini per il “Corriere della Sera”

 

luigi de magistris in versione che guevara

Per ben due volte Luigi de Magistris si è affacciato sulla ribalta nazionale. Per ben due volte le formazioni politiche che guidava hanno racimolato consensi quasi da prefisso telefonico. La sua è la parabola politica del Movimento 5 Stelle ma al contrario. Vincente (almeno finora) alle amministrative, da flop alle elezioni nazionali.

 

Stavolta dev’essersi fatto due calcoli, l’ex sindaco rivoluzionario di Napoli. E quindi ha annunciato al Corriere che no, non accetta la candidatura alle Europee che l’amico Michele Santoro gli aveva proposto.

 

Non solo. Ha anche abbandonato la guida di Unione popolare, lista composta da Rifondazione comunista, il suo partito DemA e Potere al popolo che nel 2022 è arrivata a un magrissimo 1,3 per cento. Ne era il portavoce nazionale, da due giorni non lo è più: «Voglio mani libere», ha detto.

 

luigi de magistris e Michele Santoro alla versiliana

Ma per fare cosa? «Impegnarmi per Napoli e il Mezzogiorno», cioè vuole correre di nuovo per la poltrona di sindaco della città, anticipandosi visto che si vota nel 2026.

 

[…] L’ex pm (insieme a Di Pietro è l’unico che si è dimesso dalla magistratura) per i detrattori è il sindaco dell’autogoverno, dell’anarchia al potere. Vaglielo a spiegare che de Magistris l’ha proprio teorizzato. Il 24 febbraio del 2013 scriveva su Twitter: «Da visionario penso che la fase più avanzata della democrazia sia l’anarchia, sogno comunità che si autogestiscano senza poteri, solo amore». […]

 

luigi de magistris con mimmo lucano 1

Eletto nel 2011 e nel 2016, alle spalle nessun partito tradizionale, ma liste civiche, movimenti, centri sociali, anche i Carc rispondono all’appello. Entra a Palazzo San Giacomo con la bandana arancione e sale sulle barricate subito. I nemici sono Matteo Salvini, Matteo Renzi («Renzi c… sotto» e «Napoli derenzizzata» sono due frasi scolpite nel tufo), Vincenzo De Luca e infine Mario Draghi.

 

Ben prima del governatore campano porta a Roma l’intero consiglio comunale per manifestare, in piazza, contro il «debito ingiusto», poi ereditato da Gaetano Manfredi. Nel 2021 esporta il modello Napoli più a Sud: «In Calabria ha vinto: non si era mai visto un polo civico prendere il 17% e eleggere due consiglieri, che sono l’unica vera opposizione a Occhiuto», dice.

 

le immagini di che guevara sulla scrivania di luigi de magistris

Ora riparte da lì. Al grido «orfani della sinistra pacifista femminista mediterranea», unitevi. E nel frattempo è in teatro con uno spettacolo, fa l’opinionista in tv e ha scritto anche due libri. Uno in uscita l’8 marzo, dal titolo inconfondibile «Voglia di sinistra». Il nuovo manifesto della rivoluzione. Tocca solo scegliere il nuovo colore.

luigi de magistrisLUIGI DE MAGISTRIS BACIA L AMPOLLA CON IL SANGUE DI SAN GENNAROLUIGI DE MAGISTRIS SAN GENNARO

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO