giancarlo giorgetti matteo salvini mario draghi

E GIORGETTI CHE FA? – IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO L’ALTRO GIORNO ERA ACCANTO A DRAGHI MENTRE IL PREMIER SI INCAZZAVA CONTRO “QUELLI CHE MINACCIANO SFRACELLI” (LEGGI, SALVINI), E NON HA FATTO UN PLISSÉ – LA POSIZIONE DEL SUPER-DRAGHIANO COLONNELLO LEGHISTA, DI FRONTE ALLA CRISI, È SEMPLICE: È CONTRARIO ALLE ELEZIONI ANTICIPATE, ANZI, PENSA CHE L’USCITA DAL GOVERNO DEI GRILLINI POSSA ESSERE UN’OCCASIONE PER LA LEGA – IL CONSIGLIO A DRAGHI: “DEVI ESSERE TU A PRETENDERE UN CHIARIMENTO. PRESENTATI IN PARLAMENTO E…”

GIANCARLO GIORGETTI

1 - PER DRAGHI IL GOVERNO È AI TITOLI DI CODA. E OGGI SALIRÀ AL COLLE

Estratto dell’articolo di Francesco Bei per “la Repubblica”

 

[…] Forse aveva ragione Giancarlo Giorgetti, quando poche settimane fa, intravedendo il disastro in arrivo e il progressivo sfilacciamento della maggioranza, aveva consigliato all’amico Draghi di partire in contropiede.

 

GIANCARLO GIORGETTI MARIO DRAGHI

«Devi essere tu presidente — gli aveva suggerito il ministro leghista — a pretendere un chiarimento. Presentati in Parlamento con un nuovo programma e chiedi una nuova fiducia su quello». Non è detto che, alla fine, non si arrivi comunque a un esito di questo tipo. Tuttavia è ancora presto e diversi passaggi devono essere consumati. […]

 

2 - IL RUOLO DEL MINISTRO DELLO SVILUPPO

F.Oli. per “la Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO

Non potendo interpretare le parole, assai rare, di Giancarlo Giorgetti, si è soliti analizzare i silenzi. Ha colpito tanti, infatti, la presenza del ministro dello Sviluppo alla conferenza stampa di martedì, il quale, seduto accanto a Mario Draghi, non ha proferito verbo. Il presidente del Consiglio, finito il suo discorso, prima di dare spazio alle domande dei giornalisti ha dato la parola al ministro del Lavoro Andrea Orlando e poi ha chiesto a Giorgetti se volesse aggiungere altro: «Non è necessario», la risposta.

 

MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI

Iniziano le domande dei cronisti e a quel punto Draghi manda un messaggio avvelenato a Matteo Salvini, contro «quelli che minacciano sfracelli e cose terribili a settembre», attacca il premier.

 

Un'allusione chiara alle posizioni del leader della Lega che, in più occasioni, ha dato al governo «tempo fino a settembre» per «dimostrare di lavorare ai provvedimenti necessari per il Paese».

giancarlo giorgetti luigi di maio 1

 

Forse spiazzato dall'attacco di Draghi al suo segretario, Giorgetti ha temuto di dover intervenire sul tema, ma, con suo grande sollievo, la conferenza stampa si è conclusa senza una sua frase. Il ministro negli scorsi giorni ha osservato con preoccupazione i movimenti anti-draghiani dentro la Lega.

 

La sua posizione è stata esplicita: il Carroccio può diventare ancora più centrale in caso di uscita dal governo del M5s. Nel frattempo, però, è stato lo stesso Draghi a escludere un esecutivo senza Giuseppe Conte.

 

GIANCARLO GIORGETTI NEGLI STATI UNITI

Sono molti mesi che Giorgetti avvisa del rischio di un logoramento del governo davanti alle fibrillazioni dei partiti (compreso il suo) e con il premier condivide un principio: non si può andare avanti se non si è in grado di fare le cose.

 

Quindi elezioni anticipate? Giorgetti a chi gli parla in questi giorni ripete che votare a ottobre è un rischio, un governo senza poteri in mezzo a una crisi sociale non è il massimo. Anche stavolta, dunque, pur tacendo, resta accanto a Draghi.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…