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GIORGETTI MES AL MURO – IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ITALIANO, A TOKYO PER IL G7, PROVA AD APRIRE TIMIDAMENTE ALLA RATIFICA ITALIANA DELLA RIFORMA DEL FONDO SALVA STATI. E IL PRESIDENTE DELL’EUROGRUPPO, PASCAL DONOHOE, LO SPERNACCHIA: “È UNO STRUMENTO SU CUI ERANO TUTTI D’ACCORDO. L’INTESA PROTEGGE I CITTADINI IN CASO DI CRAC BANCARI” – L’ITALIA È RIMASTO L’UNICO PAESE A NON AVER RATIFICATO IL TRATTATO…

Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “la Stampa”

 

Ormai è muro contro muro sul Mes tra Roma e Bruxelles. L'Italia, prima di ratificare il Fondo salva-stati, chiede di trattare sulla riforma del patto di stabilità, ma l'Europa non sembra accettare questo scambio.

 

In Giappone, a margine degli incontri del G7, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha incontrato il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe ed è andato in scena un nuovo scontro sul Meccanismo europeo di stabilità.

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Giorgetti ha «rinnovato la disponibilità al dialogo sul trattato se introdotto in una cornice di modifiche già avanzate dall'Italia, in primis l'esclusione temporanea di alcune spese per gli investimenti, in particolare in ambito digitale e per la transizione green, compresi quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza», riferisce una nota del Tesoro.

 

Donohoe ha ricordato che solo il governo Meloni (tra i 20 dell'Eurozona) deve ancora ratificare il Mes e anche se ha annunciato di non volerlo usare, così sta bloccando tutti gli altri Paesi che invece potrebbero decidere di richiederlo.

 

meccanismo europeo di stabilita' 1

«Cerchiamo un modo per continuare a lavorare insieme, tenendo conto che il Mes è uno strumento su cui è molto sensibile l'opinione pubblica italiana, e lo rispettiamo», ha detto il politico irlandese, presidente di turno dell'Eurogruppo, parlando ai microfoni di Rainews24. Il fondo salva-stati, però, «resta uno strumento sulla cui introduzione erano d'accordo tutti i Paesi e vogliamo renderlo disponibile per il futuro, per qualunque governo lo voglia utilizzare».

 

Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe

La premier Giorgia Meloni aveva già dichiarato che l'Italia accetterebbe di ratificare il Mes se fosse «un veicolo per la crescita» […].

 

Oltre alla richiesta di escludere gli investimenti in digitale e per la transizione ecologica dal computo del debito, Giorgetti vorrebbe il completamento dell'Unione bancaria con un sistema europeo di assicurazione dei depositi, e magari una semplificazione delle norme sugli aiuti di stato.

 

URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

Secondo la Commissione e la Bce, la ratifica del Mes - che ha un capitale di 700 miliardi - sarebbe un bene per l'Europa perché permetterebbe di attivare una rete di protezione per le banche in caso di difficoltà. «La ragione per cui la ratifica è così importante è che il trattato fa sì che come ultima istanza il Mes possa assicurare un rapido sostegno finanziario in caso di grave crisi di una banca. Si tratta di garantire che nessun contribuente sia esposto ai costi di un fallimento bancario», ha ribadito Donohoe. […]

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