giancarlo giorgetti in conferenza stampa - 1

GIORGETTI SBANCATO – IL TESORO È VICINO A UN ACCORDO CON LE BANCHE PER UN OTTENERE UN LORO “CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ” IN VISTA DELLA MANOVRA – ESCLUSA LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI (VISTA COME IL DEMONIO DA TAJANI E DAI BERLUSCONI), SI IPOTIZZA LA DILAZIONE DEI CREDITI D'IMPOSTA CHE GLI ISTITUTI INCASSANO DALLO STATO – UNA MISURA CHE AVREBBERO UN IMPATTO MINIMO SUL PATRIMONIO E IL BILANCIO DELLE BANCHE…

Estratto dell’articolo di Luca Fornovo e Luca Monticelli per “La Stampa”

 

tajani giorgetti

La trattativa tra le banche e il Tesoro per individuare una sorta di «contributo di solidarietà» da destinare all'economia reale va avanti da tempo. Contatti c'erano già stati prima dell'estate quando dai Palazzi erano filtrate voci per una riedizione della tassa sugli extraprofitti.

 

Sgomberato il campo da ipotesi che prevedono imposte straordinarie, a settembre esponenti del Mef e dell'Abi si sono già incontrati due volte. Un accordo non è ancora stato trovato, ma si lavora su tre fronti.

 

piano strutturale di bilancio - la stampa

Il primo – come ha scritto ieri questo giornale – riguarda le Dta (deferred tax asset), ovvero le imposte differite anticipate dagli istituti che poi vengono recuperate sotto forma di credito d'imposta. Il mercato delle svalutazioni e delle perdite sui crediti ha un valore di circa 40 miliardi, uno stock che le banche portano in compensazione. Una eventuale intesa su questo punto consentirebbe allo Stato di rimborsare le deduzioni più avanti nel tempo, una dilazione che garantirebbe dunque maggiore liquidità al bilancio pubblico.

 

Il vantaggio di questa operazione è che è ben rodata, è già stata utilizzata in passato e avrebbe un impatto «non rilevante sul sistema creditizio», evidenzia un report della banca d'affari Equita. Dello stesso avviso gli analisti di Mediobanca: «Sarebbe molto gestibile». […]

 

giorgia meloni pierpaolo bombardieri

Un altro ragionamento sul tavolo, invece, riguarda il ruolo delle banche come sostituti d'imposta. Stiamo parlando delle trattenute che gli istituti effettuano sui loro dipendenti e fornitori. Risorse che, secondo i banchieri, potrebbero essere destinate a interventi per le fasce deboli, l'istruzione o la ricerca. Le prime stime indicano in 15 miliardi il volume intercettabile, ma si tratta di individuare una quota da anticipare.

 

Discorso analogo si può fare sugli F24, ovvero i versamenti che le banche effettuano allo Stato dopo aver incassato da contribuenti, famiglie e imprese tutte le imposte che si pagano attraverso i loro canali. La massa sulla quale agire, in ragione di una percentuale da definire, spiega una fonte, è pari a 32 miliardi.

 

GIANCARLO GIORGETTI ANTONIO TAJANI

Tutte queste ipotesi hanno come punto di partenza l'idea di rafforzare gli acconti e sfruttare i flussi di denaro più a lungo: decine di miliardi di euro che gli istituti di credito iniettano già all'Erario a vario titolo. E soprattutto sono misure che hanno poco impatto sul patrimonio e il bilancio delle aziende. Il governo ha bisogno di soldi freschi da mettere a copertura di alcune norme (non strutturali) della legge di bilancio, aver abbandonato l'idea di colpire gli utili degli istituti consente di non aprire uno scontro con i manager, e con Forza Italia.

 

GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI

È per questo che mercoledì sera il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, uscendo da Palazzo Chigi al termine dell'incontro con il ministro Giancarlo Giorgetti, aveva parlato di «prestito, di carità da parte dell'Abi». Le banche non ci perdono un euro, semplicemente i loro crediti d'imposta verranno rimborsati più tardi.

 

Insomma, la strategia pensata dal governo ha avuto il via libera dai vertici dell'associazione bancaria perché gli esborsi non saranno a fondo perduto, non avranno effetti retroattivi né un impatto sulla solidità patrimoniale.

 

 Dal Tesoro precisano che il contributo chiesto dall'esecutivo non riguarda solo le banche, ma tutte le imprese che hanno beneficiato dell'inflazione e dei tassi alti: colossi dell'energia, brand del lusso, compagnie assicurative, aziende farmaceutiche. Anche per quel che riguarda questi settori, se si vuole escludere un aumento della tassazione, si può agire sullo slittamento dei crediti d'imposta. […]

pier silvio marina berlusconi

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