
“GIORGIA HA AMMANSITO DONALD MA NON L'HA CERTO ADDOMESTICATO” – L’INCONTRO TRA TRUMP E MELONI VISTO DALL’AMBASCIATORE STEFANO STEFANINI: “IL PRESIDENTE AMERICANO HA COLTO L'OCCASIONE PER UNO SHOW TELEVISIVO IN CUI HA FATTO MOLTA POLITICA INTERNA. ALLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO È RIMASTO IL RUOLO DI CONTROCANTO. QUANDO LE DOMANDE DEI GIORNALISTI TOCCAVANO QUESTIONI CHE RIGUARDAVANO L'ITALIA SI ALLINEAVA DISCIPLINATAMENTE CON TRUMP. SOLO IN ITALIA SI ERA FANTASTICATO SU ILLUSORI PONTI O MEDIAZIONI. L'ATLANTICO È UN PO' PIÙ LARGO DELLO STRETTO DI MESSINA…” - "IL RUOLO CUI PUÒ ASPIRARE GIORGIA MELONI È PIUTTOSTO QUELLO DI..."
"Presidente Meloni, cosa ne pensa del fatto che Trump ha considerato Zelensky responsabile della guerra in Ucraina?" Incredibile, la prima conferenza stampa del premier italiano è negli Stati Uniti pic.twitter.com/arxhDqukcZ
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) April 17, 2025
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”
Giorgia Meloni non ha perso punti con Donald Trump. Dall'incontro sono emersi due leader soddisfatti. Dopo di che il Presidente americano ha colto l'occasione per uno show televisivo in cui ha fatto molta politica interna, in particolare con l'attacco frontale a Jerome Powell – in pratica un ultimatum: o riduci i tassi (come la Bce, una volta tanto l'Europa dà il buon esempio!) o ti dimetti.
Alla Presidente del Consiglio, tenutasene saggiamente alla larga, è rimasto il ruolo di controcanto. Quando le domande dei giornalisti toccavano questioni che riguardavano l'Italia si allineava disciplinatamente col Presidente americano. [...]
Sull'Ucraina Meloni è stata ferma e coerente con la sua linea di sempre pro-Kiev, ribadendo che «è la Russia che ha invaso». Non è stato banale, né gratuito, riaffermarlo di fronte a Trump, seduta nella stessa poltrona dove qualche settimana fa Volodymir Zelensky era stato preso a pesci in faccia. Il disaccordo ha visto sulla difensiva Donald (rifugiatosi in critiche a Biden e in «non sono un fan di Zelensky») non Giorgia. A conferma che Trump rispetta chi, con le dovute maniere, gli tiene ragionevolmente testa.
[…] Sul tema dell'immigrazione è poi andata nozze nel dar ragione a Trump quanto a necessità che l'Europa stringa i freni e attribuendone all'Italia una parte del merito. Posizioni che espresse nell'Ufficio Ovale le danno dividendi riscuotibili a Roma.
donald trump giorgia meloni foto lapresse
[…] Ma l'incontro aveva anche due dimensioni più ampie, quella dei rapporti commerciali Usa-Ue dopo il "Giorno della Liberazione" e quella della sicurezza europea nella quale il Presidente americano condiziona l'impegno Usa – cioè la garanzia Nato – alla spesa per la difesa degli alleati europei. Quanto alla prima, Trump ha assicurato di volere un accordo sui dazi con l'Unione europea.
Vedere per credere – Trump ha pure snocciolato i dazi in vigore come fonte di entrate per 600 miliardi dollari, senza alcun accenno a riduzioni della "tariffa reciproca" oltre il 10%. Se questo è quanto ha in mente l'Ue, e l'Italia, devono prepararsi ad un'America permanentemente protezionista. Non aspettiamoci dunque troppo dai negoziati. Ma Meloni non poteva fare più che cercar di sensibilizzare il Presidente americano.
GIORGIA MELONI NELLO STUDIO OVALE - VIGNETTA BY BEPPE MORRA
Sulla seconda, la Presidente del Consiglio ha gestito abilmente il tallone d'Achille della latitante spesa italiana per la difesa, attestandosi sul 2% in vista del vertice Nato di giugno. Poi, ha lasciato intendere, si vedrà. Trump non ha battuto ciglio.
Nell'incontro di ieri sono stati fatti passi utili all'Italia e all'Europa. Giorgia ha ammansito Donald ma non l'ha certo addomesticato. Non era né il suo compito né nelle sue capacità (né in quelle di chiunque altro…). Solo in Italia si era fantasticato su illusori ponti o mediazioni. L'Atlantico è un po' più largo dello Stretto di Messina. Il ruolo cui può aspirare Giorgia Meloni è piuttosto quello di suggeritore ("whisperer") all'orecchio di Donald.
GIORGIA MELONI A WASHINGTON DURANTE L INCONTRO CON DONALD TRUMP
Se i suggerimenti dati ieri, su dazi, sicurezza europea, Ucraina da non abbandonare, lasceranno una traccia, la visita a Washington sarà stata un successo. Il bilancio degli incontri fra leader si misura dai seguiti, non dalle dichiarazioni.
donald trump e giorgia meloni alla casa bianca - foto lapresse
donald trump e giorgia meloni alla casa bianca - foto lapresse
giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 4 foto lapresse