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“SEI SICURA CHE NON CI SIA NULLA CHE POSSA METTERTI IN DIFFICOLTÀ?” – GIORGIA MELONI, GIA' IN PIENA CRISI DI NERVI PER IL MES DA INGOIARE, È PREOCCUPATA DALLA BUFERA, SCATENATA DA “REPORT”, SU DANIELA SANTANCHÈ: LA PREMIER HA CHIAMATO LA “PITONESSA” E LE HA GARANTITO FIDUCIA, MA NON INCONDIZIONATA. SE VENISSE UFFICIALIZZATA UN’INDAGINE A CARICO DELLA MINISTRA, SAREBBE COMPLICATO CONTINUARE A FAR FINTA DI NIENTE…

1. LA MINISTRA: “RESTO AL MIO POSTO”. MELONI: SE RINVIATA A GIUDIZIO, LASCI

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

 

GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE

«Neanche per sogno, non mi dimetto». Daniela Santanchè non ne vuole sapere di fare un passo indietro. Parlando con La Stampa, la ministra del Turismo si mostra decisa a resistere, nonostante l'inchiesta della trasmissione Report sulle sue due società, Visibilia e Ki group Spa, racconti una storia fatta di fornitori non pagati, dipendenti in attesa di stipendi e tfr, compensi d'oro garantiti agli amministratori, uso poco trasparente della cassa integrazione in tempo di covid e operazioni finanziarie a danno dei piccoli azionisti.

 

Il bouquet di accuse […] è pesante, ma per la ministra sono notizie «prive di corrispondenza con la verità storica». E di conseguenza, promette […], «la prima cosa che farò sarà querelare Report». Affila gli artigli e prova a contrattaccare, Santanchè, minimizzando quanto accaduto nella disastrosa gestione delle due società.

 

LA REAZIONE DI MELONI E LA RUSSA AL PASSAGGIO DEGLI INCURSORI DEL GOI ALLA PARATA DEL 2 GIUGNO 2023

Anche le richieste di dimissioni che arrivano martellanti dalle opposizioni, poi, sembra quasi che non la sfiorino: «Ogni fine settimana chiedono a un ministro di dimettersi per questioni che non hanno nulla a che fare con la sua attività politica. È successo a Francesco Lollobrigida e a Carlo Nordio, ora hanno preso di mira me». E nessuno di loro ha mai fatto un passo indietro, fatta eccezione per la sottosegretaria Augusta Montaruli (ma in quel caso era arrivata una condanna in tribunale).

 

Questa è la linea difensiva che deve tenere tutto il partito. L'ha bollinata Giorgia Meloni, che ha voluto essere subito aggiornata per prendere in mano le redini, perché vive questa vicenda in modo tutt'altro che sereno. Quello di Santanchè è un nome che ha un peso all'interno di Fratelli d'Italia.

 

ATTENTI A QUEI DUE - VIGNETTA BY MACONDO

È vicinissima al presidente del Senato Ignazio La Russa (lambito anche lui dall'inchiesta di Report), e se dovessero emergere seri risvolti giudiziari, questa brutta vicenda si trasformerebbe in una macchia indelebile sulla reputazione del governo. Per questo, nelle ultime ore, la premier ha sentito Santanchè e dopo aver ascoltato le spiegazioni della ministra avrebbe posto un limite alla difesa che può esserle garantita: adesso verrà protetta dal governo, ma se arriverà un rinvio a giudizio sarà difficile evitare le dimissioni.

 

daniela santanche ignazio la russa e laura de cicco foto chi

La premier ne fa una questione di opportunità politica, più che di rispetto dei principi del garantismo.

 

Perché si arrivi a un rinvio a giudizio di Santanchè, però, devono prima concludersi le indagini ed essere formulate le accuse. Questi primi passaggi dell'iter processuale potrebbero durare a lungo, anche dei mesi. Intanto, però, al solo sentir pronunciare la parola «indagata», la ministra di Fratelli d'Italia sbotta di nuovo: «Ma basta con queste stronzate. Indagata di cosa?».

daniela santanche

 

L'impianto accusatorio dei pm milanesi poggia sull'ipotesi di reato di falso in bilancio. Non una cosa da poco, su cui si può sorvolare. «Ma è sempre la stessa inchiesta - ribatte lei -, non è cambiato niente, non hanno trovato niente, siamo usciti puliti da tutto». Fa poco, la ministra, per celare il suo nervosismo. Ne è un indizio la sua voglia di alzare un muro intorno a sé, agitando altre minacce contro i giornalisti: «Chi scrive che sono indagata anche stavolta ne risponderà in tribunale, perché si prenderà una bella querela». Eppure, i giornali ne scrivono da mesi.

 

ignazio la russa e daniela santanche a cortina foto chi

[…]  Meloni le avrebbe già chiesto di spiegarsi e rompere il silenzio, perché solo dopo un chiarimento pubblico potrà prendere le sue difese. Chi ha parlato con la premier in queste ore convulse la descrive innanzitutto preoccupata. Se le indagini dovessero concludersi con un rinvio a giudizio e l'inchiesta dovesse allargarsi a La Russa […] la slavina […] diventerebbe difficile da frenare. […] Un incubo che, con i tempi della procura di Milano, potrebbe concretizzarsi a pochi mesi dalle prossime elezioni Europee.

 

Gli uomini vicini alla premier non possono escludere lo scenario peggiore. E insieme ai timori, così, emerge anche un certo fastidio dalle parti di palazzo Chigi nei confronti di Santanchè, perché questa vicenda avrebbe irritato Meloni già alcuni mesi fa […]. […]

 

servizio di report su daniela santanche 1

Anche all'interno della maggioranza si affronta la vicenda con una certa prudenza. Le dichiarazioni in difesa di Santanchè da parte degli alleati si contano sulle dita di una mano, mentre le opposizioni cannoneggiano. Nella Lega il silenzio è assoluto e anche dentro Forza Italia attendono che la ministra sotto accusa intervenga per spiegarsi. Perché il garantismo viene rivendicato come un principio sacro, ma sotto voce gli alleati si chiedono anche: «L'hai vista la puntata di Report?». E il loro sguardo, improvvisamente, si fa grave.

 

2. “SICURA CHE SIA TUTTO FALSO?” MELONI PER ORA LA DIFENDE MA LA FIDUCIA È A TEMPO

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

daniela santanche giuramento governo 4

Prima di proporla come ministro, Giorgia Meloni aveva chiesto informalmente alcune informazioni ai soggetti istituzionali sulla galassia delle società di Daniela Santanché, dopo che si era saputo che i revisori avevano bocciato il bilancio della società Visibilia. Voleva essere certa di poter sostenere anche nei mesi successivi l’ingresso al governo dell’attuale responsabile del Turismo, in rapporti strettissimi con il presidente del Senato Ignazio La Russa.

 

Adesso che Report ha scatenato una bufera sulla ministra, la posizione della presidente del Consiglio non cambia: difesa, fino a prova contraria. Ma accompagnata da un senso di angoscia e profonda preoccupazione, che stenta a restare negli argini di Palazzo Chigi. Il timore è che a breve altro possa trapelare, per questo la presidente del Consiglio si appresta anche al piano B. Che potrebbe tradursi, nel caso in cui la posizione dovesse peggiorare nei prossimi giorni, nella richiesta di dimissioni.

servizio di report su daniela santanche 3

 

È quello che al mattino la premier dice al telefono a Santanché, nelle ore in cui nel governo prevale un retrogusto di assedio. Le rinnova la fiducia, ma non la presenta come un sostegno incondizionato. Fiducia piena, ma a patto che nulla venga nascosto. E ripropone un quesito già avanzato in passato, che si può sintetizzare così: «Sei sicura che non ci sia nulla che possa metterti realmente in difficoltà?». La ministra prova a rassicurare la sua premier. E le anticipa che minaccerà querele.

 

GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE

Sono ore di imbarazzo e profonde tensioni, insomma. Il silenzio con cui la destra accoglie in Aula la richiesta di dimissioni di Santanché avanzata dalle opposizioni segnala un problema. Nel frattempo, Meloni studia la questione assieme ai fedelissimi di Palazzo Chigi, immaginando una reazione in tre step. Il primo è quello della difesa, come detto. Il secondo servirebbe a gestire l’eventuale ufficializzazione alle parti di un’indagine a carico di Santanché:la ministra verrebbe convocata a Palazzo Chigi dalla leader per un nuovo faccia a faccia risolutivo. Il terzo servirebbe a maneggiare nuove insostenibili rivelazioni. Meloni pretenderebbe un passo indietro. […]

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