giorgia meloni silvio berlusconi roberta metsola

DAGOREPORT! MELONI D’EUROPA - A GIORGIA IL PARTITO DEI CONSERVATORI STA STRETTO E LE FA GOLA IL PARTITO POPOLARE EUROPEO. MA SULLA SUA ROTTA C'È UNO SCOGLIO: IL SOSTEGNO AL SUO INGRESSO DI BERLUSCONI E DI FORZA ITALIA, IL PARTITO DI RIFERIMENTO DEL PPE IN ITALIA. MA LEI PUNTA SULL'AIUTO DELLA PRESIDENTE DELL'EUROPARLAMENTO, METSOLA, CHE SBARCA A ROMA QUESTO VENERDÌ. IN CAMBIO, LA DUCETTA LE ASSICUREREBBE IL SUO APPOGGIO, DOPO LE PROSSIME EUROPEE, PER FARLA SUCCEDERE AD URSULA VON DER LEYEN COME PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA (ECCO PERCHÉ MACRON E SCHOLZ L’HANNO ISOLATA…)

DAGOREPORT

SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI NEL 2011

Ne sarà pure la presidente dal 2020, ma a Giorgia Meloni il Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr), la "famiglia" politica europea a cui Fratelli d'Italia appartiene, ormai sta stretta. La premier, dicono in tanti, starebbe pensando a dire addio alla formazione cui aderiscono 63 europarlamentari provenienti da 19 partiti nazionali di destra eletti in 15 paesi diversi. 

 

L'approdo ambito da Meloni sarebbe quello del Partito Popolare Europeo. Ma sulla sua rotta c'è uno scoglio: il sostegno al suo ingresso di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, il partito di riferimento del Ppe in Italia. 

 

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 3

Dell'Ecr fan parte oltre a Fratelli d'Italia il Movimento Nazionale Bulgaro, il Partito Conservatore Croato, i Riformatori Liberal-Conservatori tedeschi, Alleanza Nazionale di Lettonia, Azione Elettorale dei Polacchi in Lituania, il Partito Riformista di Alternativa Democratica di Lussemburgo, il PIS (Diritto e Giustizia) del premier polacco Mateusz Morawiecki, il Partito Democratico Civico ceco, il Partito Alternativa Giusta di Romania, per la Slovacchia Libertà e Solidarietà, per la Spagna Vox e, infine, i Democratici Svedesi. 

MERKEL URSULA VON DER LEYEN

 

Con la Brexit ne sono usciti i Conservatori britannici. Il "traghettatore" di Fdi nell'Ecr fu Raffaele Fitto, oggi ministro nel governo Meloni: nel 2015 vi aveva aderito lasciando, appunto, il Ppe. 

 

Ma Giorgia ora vuole guardare altrove. E le fa gola il Partito Popolare Europeo, la "famiglia" cristiana in Europa che ha vinto le ultime Europee ed ora esprime sia la presidente della Commissione, la tedesca Ursula Von Der Leyen, "incoronata" al Berlayemont nel 2019 da Angela Merkel, sia la presidente del Parlamento europeo: la maltese Roberta Metsola, sostanzialmente considerata una "creatura" di Antonio Tajani. 

 

giorgia meloni roberta metsola 6

Proprio sull'aiuto di Metsola, Meloni starebbe scommettendo per raggiungere il risultato. A Montecitorio si sussurra che la premier potrebbe avere un importante faccia a faccia a Roma con la presidente dell'Europarlamento questo venerdì, quando la bionda maltese (che parla un ottimo italiano) sarà a Roma per inaugurare a Piazza Venezia lo spazio "Esperienza Europa", un centro multimediale di informazione dedicato a David Sassoli, il suo immediato predecessore nello scranno più alto a Strasburgo morto lo scorso anno. 

ursula von der leyen roberta metsola emmanuel macron

 

In quell'incontro Meloni potrebbe chiedere a Metsola aiuto per far entrare FdI nei Popolari europei. In cambio, sussurrano a Montecitorio, le assicurerebbe il suo appoggio, dopo le prossime Europee, per farla succedere ad Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione europea.

 

Questa è la rotta. Su cui, però, ci sono degli scogli perigliosi da superare. 

Il più grosso dei quali è rappresentato da Silvio Berlusconi. 

 

casini cesa buttiglione

E' assai difficile che un partito riesca ad aderire al PPE (anche se lo Statuto non stabilisce in proposito formali diritti di veto) senza il consenso del partito che nel proprio stesso Paese ne risulti già membro. 

 

Nel caso di una richiesta di ingresso da parte di Fdi, dunque, sarebbe Forza Italia a dover dare luce verde e a sostenerla. Cosa che sa bene Silvio Berlusconi, il quale riuscì a far entrare (era il 1999) Forza Italia nei Popolari europei solo grazie all'ok ed al forte sostegno che gli venne assicurato dall'UDC di Rocco Buttiglione e Pierfurby Casini.

 

emmanuel macron giorgia meloni xavier bettel roberta metsola

L'ex presidente della Camera dei Deputati, in particolare, si spese non poco per lo scopo con l'allora premier spagnolo Josè Maria Aznar. Un sostegno, quello dei centristi, che, in tanti raccontano, costò al Cavaliere un caro prezzo: se non altro in termini di pazienza per le intemperanze e le punture di spillo di Pierfurby e del professore di Gallipoli. 

 

Già: Berlusconi che farà? Dirà di sì a Giorgia, aprendole le porte del "salotto buono" della famiglia dei Popolari europei, dopo che lei lo ha platealmente sconfessato senza se e senza ma in seguito alle affermazioni del Cavaliere su Zelensky? Ah, saperlo...

 

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