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TIRA UNA GRAN BRUTTA ARIA IN VATICANO, UN’ARIA DA COLPI NELLA SCHIENA E DA COMPLOTTI. BERGOGLIO È IL PAPA PIÙ “NUOVISTA” DAI TEMPI DI LUCIANI, CHE SI MISE CONTRO LO ZOCCOLO DURO DELLA CHIESA CONSERVATRICE E MORÌ IN CIRCOSTANZE TOTALMENTE MISTERIOSE – FRANCESCO HA CAPITO L’ANTIFONA E STA CERCANDO DI CHIUDERE QUESTO MALEDETTO SINODO LIMITANDO I DANNI E ACCORDANDOSI CON I TRADIZIONALISTI. E POI SPERA IN UN GRANDE GIUBILEO E IN UN NUOVO SINODO

DAGOREPORT

 

SINODO DEI VESCOVISINODO DEI VESCOVI

C’è un’aria cupa in Vaticano. Anzi, per la precisione c’è aria cupa intorno a papa Francesco. Un pontefice che continua a muoversi fuori dai binari secolari di Santa Madre Chiesa, un pastore che vuole scrostare, riformare, innovare. E che così facendo è entrato in rotta di collisione con il ventre molle della Curia.

 

Bergoglio è fieramente riformista sui temi economici, politici e della famiglia. E l’ultimo che si è mosso con tanta libertà fuori dai binari, o che quantomeno ci ha provato, è stato papa Luciani. Che è morto come è morto il 29 settembre del 1978, dopo appena 33 giorni di pontificato.

 

Solo per ricordare uno dei tanti parallelismi tra i due pontefici, Giovanni Paolo I scandalizzò vescovi e cardinali dicendo che “Dio è madre”, un assunto che avrebbe potuto aprire la strada a chissà quali novità sull’etica cattolica. E Bergoglio, a giugno di due anni fa, disse che la compassione di Dio nei confronti degli uomini “richiama le viscere materne”. Un modo neanche tanto velato di mettersi in scia a Luciani. E di terrorizzare la parte più conservatrice del clero.

BERGOGLIO RATZINGERBERGOGLIO RATZINGER

 

Parte più conservatrice del clero che è riuscita a mandare all’aria i progetti del Papa su questo sinodo della Famiglia. A questo punto, il papa argentino ha deciso di limitare i danni e di archiviare la pratica trovando un qualche accordo con i porporati tradizionalisti e poi di gettare le basi per un nuovo sinodo. Per giocare questa doppia partita si sta affidando al cardinale honduregno Oscar Maradiaga, chiamato due anni fa a coordinare il gruppo di principi della Chiesa che deve consigliare il papa.

oscar-rodriguez-maradiagaoscar-rodriguez-maradiaga

 

Nei piani di Francesco, il sinodo “riparatorio” deve arrivare sulle ali di un Giubileo che spera si riveli un grandissimo successo di popolo (anche per questo ha voluto la cacciata di Strazio Marino dal Campidoglio) e che lo rilanci, più forte e amato che mai, davanti ai vescovi. La pratica, per la parte romana, è affidata al cardinal Agostino Vallini, vicario di Roma in stretti rapporti con il ministro cattolicissimo Graziano Delrio.

 

Il sinodo attuale, del resto, è stato rovinato prima dal clamoroso coming out di monsignor Charamsa, che ha svelato di avere un compagno, e poi dal caso della lettera dei 13 cardinali tradizionalisti che criticavano i contenuti del consesso e il metodo di lavoro. Tra questi, anche se c’è il giallo della firma ritirata, c’è anche Angelo Scola, cardinale di Milano.

angelo scola vescovo di milano x angelo scola vescovo di milano x

 

Scola è notoriamente su posizioni molto conservatrici, ha cavalcato per anni l’appoggio di Comunione e Liberazione e con Bergoglio si è messo all’opposizione. Soprattutto era un papabile, ma quando la sua candidatura cominciò a prendere consistenza, si narra che lo scomparso Carlo Martini si diede da fare per far convergere più voti possibili sul gesuita argentino. E vinse la partita addirittura con l’appoggio di Ratzinger, che da bravo studioso e raffinatissimo teologo, era in realtà su posizioni molto più aperte di quanto si pensi.

RATZINGERRATZINGER

 

Come la lettera sia arrivata al vaticanista dell’Espresso Sandro Magister, poi, è una cosa che molti si chiedono tra i fedelissimi di Bergoglio. Ma di sicuro i cardinali interessati a fare clamore si sono serviti di qualche intermediario laico. Anzi, pare che siano stati due: uno dentro e uno fuori le mura vaticane. Gente abituata a trattare per mestiere i segreti.      

Sandro MagisterSandro Magister

 

papa francescopapa francesco

 

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