beppe grillo giuseppe conte elly schlein

“IO SONO IN POLITICA PERCHÈ MI HA PREGATO GRILLO” – GIUSEPPE CONTE DA’ RISPONDE A BEPPEMAO CHE LO HA ACCUSATO DI PENSARE SOLO AL POTERE: “GRILLO VOLEVA QUALCUNO CHE TAMPONASSE LA CRISI DEL MOVIMENTO 5 STELLE, NON C'ERA UN PROGETTO PER GOVERNARE. E ORA, CON LA RICHIESTA DI VOTARE DI NUOVO SULLO STATUTO, È L'ESTREMO ESERCIZIO DI UNA POTERE ASSOLUTO DI FRONTE AD UNA MAGGIORANZA CHE SI È GIA’ ESPRESSA” – RONCONE: “CON UN GRILLO VENDICATIVO SUL COLLO, UN PARTITO LACERATO E UN SIMBOLO DA DIFENDERE IN TRIBUNALE, PER CONTE NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA. E DEVE FARSENE UNA RAGIONE: È ELLY SCHLEIN L’UNICA POSSIBILE CANDIDATA PREMIER DEL CENTROSINISTRA”

CONTE, GRILLO NON RICONOSCE LA COMUNITÀ DEGLI ISCRITTI M5S

ROMA

grillo conte

(ANSA) - ROMA, 07 DIC - "Obiettivamente la situazione mi sembra abbastanza evidente, il garante in questo momento non riconosce la comunità degli iscritti, il percorso che sta facendo questa comunità, un percorso di persone adulte e mature che da anni su suo incitamento ed ispirazione stanno portando avanti delle battaglie, con passione hanno vinto tante battaglie, tante sfide.

 

Giuliano Ferrara, uno dei giornalisti più indipendenti del panorama, ha detto che siamo stati il movimento politico più riformista dal dopoguerra ad oggi, è un fatto oggettivo, Ed oggi questo percorso viene disconosciuto dal garante stesso perchè questa comunità ha deciso addirittura di realizzare il principio fondativo del Movimento stesso: la democrazia partecipativa". Lo afferma il leader M5s Giuseppe Conte, nel corso di Agenda su Skytg24.

 

conte grillo draghi

CONTE, RICHIESTA GRILLO È ESERCIZIO ESTREMO DEL POTERE ASSOLUTO

La base si è espressa ha chiesto di rivotare senza motivazione

ROMA

(ANSA) - ROMA, 07 DIC - "La base ha chiesto di eliminare la figura monocratica al garante e di affidare le funzioni ad un organo collegiale di garanzia. Il garante ci ha chiesto di rivotare, è l'estremo esercizio di una potere assoluto perchè di fronte ad una maggioranza che si è espressa chiede di rivoltare senza una motivazione". Lo afferma il leader M5s Giuseppe Conte, ospite dell'Agenda su Skytg24.

 

CONTE, IO SONO IN POLITICA PERCHÈ MI HA PREGATO GRILLO

ROMA

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

(ANSA) - ROMA, 07 DIC - Io sono qui" in politica "perché mi ha pregato Beppe Grillo", per circa "due o tre mesi mi sono preso del tempo" prima di dire sì alla chiamata, anche per il ruolo del garante, "Grillo voleva qualcuno che tamponasse la crisi" del Movimento 5 stelle, "non c'era un progetto per governare". Lo afferma il leader M5s Giuseppe Conte, nel corso della trasmissione Agenda su Skytg24.

 

IL LEADER E IL SOGNO (FINITO) DI TORNARE A PALAZZO CHIGI ADESSO CORRERÀ SOLO ELLY

Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

grillo

[…] comunque finisca, domani sera, e immaginando persino una sua nuova vittoria, è chiaro e sicuro già da oggi che, con un Grillo inferocito e vendicativo sul collo, un partito lacerato da rifondare e un simbolo da difendere in tribunale (solo il simbolo sembra valga un 3% alle urne), per Giuseppe Conte niente sarà più come prima. E deve farsene una ragione: è Elly Schlein l’unica possibile, credibile candidata premier del centrosinistra.

Elly contro Giorgia. Da adesso a quando si voterà, la partita è tra loro due.

 

GIUSEPPE CONTE E ELLY SCHLEIN

Punto. Fine. Soprattutto di quel preciso progetto covato dall’avvocato di Volturara Appula. Prigioniero di una vanità assoluta (la pochette bianca a cinque punte era un solido indizio), per mesi tutti gli stucchevoli e ostinati dibattiti sul futuro del cosiddetto Campo largo si concludevano — e regolarmente s’impantanavano — dentro la sua sulfurea ambizione. Diventata, con gli anni, una tremenda ossessione: tornare a Palazzo Chigi per la terza volta. Una più di Bettino Craxi, per dire.

 

[…] Conte, a lungo, è stato un coccodrillo travestito da camaleonte. Prometteva lealtà, patti elettorali, e allora si fidavano, lo accarezzavano: ma lui aveva già cambiato idea ed era lì che stava per azzannare, e tradire. Elly lo sa bene. Elly sa tutto. Pure che Conte ha già smesso di essere un problema. Forse, addirittura, non è nemmeno più un alleato, come ha annunciato, baldanzoso, lui stesso (su La Stampa ): vuole tenersi le mani libere (ritorno alla tattica grillina delle origini). E, per cercare d’essere convincente, ci prova con un giochino di parole: «Siamo progressisti — dice — però non di sinistra». Ma è una supercazzola patetica.

giuseppe conte beppe grillo

 

Ormai più Conte Mascetti che Mago di Oz (come pare lo chiamassero, per sfotterlo, Grillo e Mario Draghi). […] Secondo lo schema pianificato da Di Maio e Salvini, che avevano architettato il governo gialloverde, l’incarico di premier doveva infatti essere ridotto a qualcosa di simile ad una carica onorifica. Solo che lui è Conte. Si definisce «avvocato del popolo», confessa la sua fede nazionalpopolare per Padre Pio, ha la voce di velluto. Quella dei finti buoni: si rivela un camaleonte feroce. Specie mai vista, in Parlamento.

 

C’è un racconto forte come un’allucinazione. Molla i leghisti (con cui ha firmato i famigerati decreti Sicurezza) e fa un governo con il Pd. Poi s’accuccia a Draghi. Intanto diventa amico di Trump («Oh, Giuseppi!»). E abbraccia Putin. Così, quando il criminale russo scatena la guerra, è tra quelli che non vogliono inviare armi in Ucraina: il pacifismo di Conte è declinato contro il sostegno di Unione Europea e Nato a Kiev, un atteggiamento che però, di fatto, lo avvicina alle posizioni di Salvini e Marine Le Pen. Infine, l’ultima mossa: decide di prendersi il Movimento. Solo che ora siamo al bivio.

giuseppe conte elly schlein genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti

 

E le due strade che si aprono sono una più complicata dell’altra. Se la votazione online, domani sera, andasse male, secondo la maggior parte degli osservatori, Conte ha una sola strada percorribile: quella che porta alle dimissioni. Ma anche se vince, il percorso resta complicato: dovrà difendere il simbolo da Grillo […]

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...