santalucia giuseppe giorgia meloni carlo nordio

“LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DEL GOVERNO SERVE A INTRODURRE FORME DI CONDIZIONAMENTO DELLA MAGISTRATURA” - GIUSEPPE SANTALUCIA NON SI RICANDIDA ALLA PRESIDENZA DELL’ANM E APRE LE VALVOLE: “IL VERO FINE DELLA RIFORMA È IL CONTROLLO DEI PM, PER INCIDERE SULLA SCELTA DI QUALI PROCESSI SI DEBBANO FARE E QUALI NO. LO DIMOSTRANO LE REAZIONI ALLE SENTENZE DI QUESTI GIORNI (LE ASSOLUZIONI DI RENZI E SALVINI), DA DOVE SI EVINCE CHE LA TERZIETÀ DEL GIUDICE C’È GIÀ, E FUNZIONA. SE I CITTADINI HANNO SCARSA FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA, CERTAMENTE AVREMO QUALCHE COLPA PURE NOI A COMINCIARE DALL’ECCESSO DI ATTENZIONE ALLA CARRIERA. MA DI FRONTE ALLE CONTINUE DELEGITTIMAZIONI ALIMENTATE DALLA POLITICA È DIFFICILE REGGERE L’ONDA D’URTO…”

Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

giuseppe santalucia

«Quattro anni di impegno intensissimo e faticoso, seppure molto gratificante, sono sufficienti, e credo che nella difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura occorra evitare ogni personalizzazione. Perciò è giusto che altri prendano le redini della rappresentanza».

 

Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati annuncia che non si presenterà alle imminenti elezioni per il vertice del «sindacato delle toghe», lasciandone dunque la guida. E lo fa nei giorni caldissimi di nuove polemiche con il potere politico dopo l’assoluzione di Matteo Salvini a Palermo e il proscioglimento di Matteo Renzi a Firenze.

giorgia meloni carlo nordio

 

Che cosa dicono quelle sentenze, presidente?

«Che i giudici valutano prove e fatti ed emettono un giudizio in linea con quanto emerso dai processi. Ma un’assoluzione non significa che il processo non andava fatto; solo nei regimi illiberali, in cui i pubblici ministeri sono orientati dal potere e i giudici non si permettono di dissentire, i processi si concludono sempre con le condanne».

 

[…] Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio il processo a Salvini era fondato sul nulla .

giuseppe santalucia

«Cade nello stesso errore. Tanto più per fatti di rilievo come i comportamenti di un ministro, per i quali c’è stata pure un’autorizzazione a procedere del Parlamento che ha escluso l’esimente dell’interesse pubblico. Un’assoluzione non può trasformarsi nell’accusa di ideologizzazione o politicizzazione contro la magistratura. Solo il processo può stabilire la verità giudiziaria, non il ministro».

 

Il vicepremier Salvini ha sollecitato una riforma per far pagare i danni ai pm che falliscono, e il senatore Renzi sembra d’accordo.

«Sono tutte forme surrettizie per arrivare all’esito sotteso alla separazione delle carriere di pm e giudici: controllare e condizionare il pm, che, rischiando una richiesta di danni a fronte a un’eventuale assoluzione, finirà per chiedersi chi glielo fa fare».

 

giorgia meloni carlo nordio matteo piantedosi

Ma gli imputati assolti dopo anni di processo non hanno diritto a pretendere che chi li ha messi in quella situazione paghi qualcosa?

«Per i magistrati la responsabilità professionale esiste, ed è nelle mani del ministro titolare dell’azione disciplinare. Il quale, in un caso a Milano, ha esercitato un’azione disciplinare clamorosamente sbagliata. Se usassimo il suo metro di valutazione sui processi conclusi con assoluzioni, che dovremmo dire di lui? Inoltre, esistono già sia la responsabilità civile che, ovviamente, quella penale».

 

Giuseppe Santalucia - presidente anm

Contro la separazione delle carriere avete annunciato lo sciopero, e con la sua presidenza l’Anm ha già scioperato per alcuni aspetti della riforma Cartabia. Possibile che non vi va bene niente?

«Non ci vanno bene le riforme sbagliate, e pensiamo di poterlo dire finché si è in tempo. Sulla riforma Cartabia protestavamo per alcune modifiche che tentavano di gerarchizzare l’assetto della magistratura, quando era ancora possibile provare a correggere la rotta. Oggi quella rotta sembra solcata in maniera più decisa e valuteremo il da farsi : l’eventuale sciopero non sarà un segno di chiusura al cambiamento, ma servirà a comunicare, in modo più efficace, le ragioni del dissenso».

 

Quali sono?

giorgia meloni carlo nordio

«Quel progetto serve a introdurre forme di condizionamento della magistratura. Lo dimostrano le reazioni alle sentenze di questi giorni, da dove si evince che la terzietà del giudice c’è già, e funziona. Le polemiche giovano a perseguire il vero fine della riforma, che è il controllo soprattutto dei pm, per incidere sulla scelta di quali processi si debbano fare e quali no».

 

Ma se i cittadini hanno scarsa fiducia nella magistratura, non avrete qualche colpa pure voi?

«Certamente, a cominciare dall’eccesso di attenzione alla carriera emerso dallo scandalo Palamara. Ma di fronte alle continue delegittimazioni alimentate dalla politica è difficile reggere l’onda d’urto contro l’istituzione».

MARTA CARTABIA CARLO NORDIO

 

Perché siete contro la giornata per le vittime degli errori giudiziari?

«Ho cercato di spiegare che discuterne nelle scuole di ogni ordine e grado, dove la discussione non potrebbe svolgersi alla luce di necessarie cognizioni tecniche complesse, servirebbe solo ad aumentare la sfiducia dei cittadini nei confronti dei palazzi di giustizia».

 

Quello riferito a Tortora, però, sembra un «caso di scuola» .

«Sì, ma risale a quarant’anni fa, e tanti passi avanti sono stati fatti nella gestione dei pentiti, dei maxi-processi, fermo restando che allora furono commessi gravi e tragici errori. […]». […]

 

Ultimi Dagoreport

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATA, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)