GIUSTIZIA, È (QUASI) FATTA - L’ACCORDO DI MAGGIORANZA IN COMMISSIONE REGGE: SOLTANTO “ITALIA VIVA” NON HA VOTATO IL MANDATO AL RELATORE. MARTEDÌ LA RIFORMA DEL CSM ARRIVERÀ ALLA CAMERA - LE NOVITÀ: IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA TORNERÀ A ESSERE COMPOSTO DA 30 MEMBRI, MA NON SONO PIÙ PREVISTE LISTE. STRETTA SULLE “PORTE GIREVOLI: SARÀ VIETATO ESERCITARE IN CONTEMPORANEA FUNZIONI GIURISDIZIONALI E RICOPRIRE INCARICHI ELETTIVI
Valentina Errante per “il Messaggero”
Alla fine l'accordo della maggioranza regge e soltanto Italia viva, in piena notte, non vota il mandato al relatore per la riforma della giustizia e dell'ordinamento giudiziario, che martedì arriverà alla Camera, nello stesso giorno in cui comitato centrale dell'Anm si riunirà per convocare l'assemblea generale del 30 aprile e valutare la proposta di uno sciopero.
Del testo fanno parte anche alcuni emendamenti controversi, come quello di Enrico Costa di Azione sulla pagella dei magistrati e quello di Pierantonio Zanettin (Fi) sulla separazione della funzioni, che ha superato l'esame con l'astensione dei 5Stelle. Ci saranno nuove regole per le nomine dei vertici degli uffici giudiziari, non si potrà indossare la toga dopo un incarico politico e spariscono le liste per le candidature al Csm.
CSM
Il Consiglio superiore della magistratura tornerà a essere composto da 30 membri: 20 togati e 10 laici oltre ai 3 componenti di diritto. Non sono più previste liste: il sistema si basa su candidature individuali, senza necessità di presentatori. E ci saranno anche le quote rosa: dei sei candidati di ogni collegio binominale un minimo almeno la metà dovrà essere del genere meno rappresentato.
PORTE GIREVOLI
La riforma introduce il divieto di esercitare in contemporanea funzioni giurisdizionali e ricoprire incarichi elettivi e governativi, sia per cariche elettive nazionali e locali sia per gli incarichi di governo nazionali, regionali e locali. I magistrati che abbiano ricoperto cariche elettive, dopo il mandato, non potranno tornare a svolgere funzioni giurisdizionali: quelli ordinari verranno collocati fuori ruolo nell'amministrazione o nell'Avvocatura dello Stato. Le toghe candidate e non elette, per tre anni, non potranno tornare in un ufficio nella regione che comprende la circoscrizione elettorale, né in quella in cui si trova il distretto dove lavoravano in precedenza, mé potranno assumere incarichi direttivi.
PASSAGGI DI FUNZIONE
Le toghe dovranno scegliere entro dieci anni dall'assegnazione della prima sede e nella loro carriera potranno fare un solo passaggio dalla funzione requirente a quella giudicante nel penale. Limite che non vale per il passaggio al settore civile o dal settore civile alle funzioni requirenti nonché per il passaggio alla Procura generale della Cassazione.
FASCICOLO PERSONALE
Attualmente, ad ogni valutazione di professionalità (ogni 4 anni fino alla settimana valutazione) il magistrato deve produrre al Consiglio giudiziario, e poi al Csm, provvedimenti a campione sull'attività svolta e statistiche relative alle attività proprie e comparate a quelle dell'ufficio di appartenenza. Già è prevista l'esistenza di segnalazioni in caso di significative anomalie.
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Con l'emendamento di Costa il fascicolo, dovrà costantemente essere aggiornato, seguendo anche l'iter dei vari provvedimenti, compreso la tenuta dei provvedimenti nei vari gradi di giudizio.
NOMINE
Per evitare le nomine a pacchetto degli incarichi ai vertici degli uffici giudiziari, il Csm dovrà procedere in base all'ordine cronologico delle scoperture. Sul sito saranno pubblicati i curricula di chi ha presentato domanda e sarà obbligatoria l'audizione di non meno di 3 candidati. Prima e dopo la nomina, i magistrati dovranno seguire dei corsi di formazione.