YANKEE, OGGI E DOMANI – GLI AMERICANI CERCANO DI ALLONTANARE L’ITALIA DALLA RUSSIA E SOPRATTUTTO DALLA CINA, MA DI MAIO E CONTE NON CEDONO (PER ORA) SU HUAWEI – IN PARTICOLARE ROMA NON METTERÀ LA FIRMA SUL MEMORANDUM DEL 5G CHE PREVEDE L’ESCLUSIONE DELLE DITTE CINESI – LA TELEFONATA POMPEO-DI MAIO E GLI SCENARI IN LIBIA E TAIWAN
Francesca Sforza e Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Se si seguono le telefonate che partono e arrivano da Washington, diventa chiaro come sia in atto - in vista del G7 che Trump vorrebbe ospitare di persona a giugno - una corsa a ridefinire gli equilibri globali del post-Covid.
Russia e Cina sono al centro delle preoccupazioni Usa, e l' Italia è un alleato da ascoltare e mettere in guardia. Ascolto e cautela hanno contrassegnato la chiamata di giovedì tra il segretario di Stato Pompeo e il ministro degli Esteri Di Maio, soprattutto su due scacchieri in cui si gioca la partita con Mosca e Pechino, cioè Libia e Taiwan.
Tutti sono preoccupati per l' aumento della violenza in Libia, e vorrebbero centrare gli obiettivi della Conferenza di Berlino. Ma mentre l' allarme italiano si concentra sul territorio, che si vorrebbe stabile per interessi economici e ragioni umanitarie (incluso il controllo dei flussi migratori), quello statunitense guarda al corridoio che porta in Siria. Gli americani ritengono che l' esercito del generale Haftar stia tentando di esportare illegalmente petrolio in Siria, con l' aiuto logistico e politico di società russe. La presenza di combattenti siriani nelle milizie di Haftar e di mercenari russi sul terreno libico rafforza l' impressione che ci siano troppe interferenze di Mosca, sempre in chiave filo-siriana.
A Roma si chiede un doppio aiuto: quello sul campo, finalizzato alla raccolta di informazioni sui movimenti, anche grazie all' impiego della missione internazionale Irini che sarà a comando italiano; e quello politico, in sede europea, per azioni congiunte allo scopo di limitare gli interventi esterni. In cambio l' Italia spinge per nominare al più presto un inviato speciale per sostituire Ghassam Salameh, non convinta - come la Russia - che la proposta Usa di farne una figura indipendente dal Rappresentante del Segretario Generale Onu sia una buona idea. Un nuovo caso in cui la diffidenza di Trump per le organizzazioni multilaterali potrebbe avere il sopravvento su ciò che è utile.
L' Italia pensa che sia la Nato il luogo da cui avviare azioni per migliorare i rapporti con Mosca, senza farsi illusioni sulle mire del Cremlino, ma anche senza rinunciare al dialogo. Con l' abbandono di Washington dei trattati Inf e Open Skies, a cui forse seguiranno il New Start a febbraio e la ripresa dei test atomici, si rischia uno squilibrio del dual-track approach verso Mosca, fondato su dialogo e deterrenza, a favore della deterrenza e a rischio di una escalation sul riarmo.
luigi di maio xi jinpingXI JINPING GIUSEPPE CONTE
Perché dunque non riprendere il Consiglio Nato-Russia, magari per ragionare su un nuovo atteggiamento da tenere sul fronte est dell' Europa?, chiedono gli italiani. E perché non approfittare del Covid per strutturare azioni congiunte con Mosca? In questo quadro va anche ricollocata la polemica sugli aiuti russi. Roma ha riconosciuto il rischio di essere strumentalizzata, ma si è difesa dalle rimostranze Usa ricordando che Mosca è stata tra i primi a reagire alla richiesta di aiuto, e che gli interessi economici ed energetici hanno giocato un ruolo importante nel dare il via libera alla missione. Nello stesso tempo però ha ribadito la sua ferma appartenenza al blocco euroatlantico, facendo trapelare, a diversi livelli, che non si può confondere una certa goffaggine nella gestione con gli interessi strategici di fondo.
Oggi però la Cina rappresenta per Washington il "miglior nemico". E qui la posizione italiana si fa delicata, perché da una parte non si vuole scontentare l' alleato americano, ma dall' altra risulta difficile riconoscersi in un approccio che scavalca il multilateralismo in nome di una logica del «o con me o contro di me». La ricerca del vaccino contro il Covid 19 rappresenta per l' Italia un possibile terreno di condivisione, ma non sembra che gli americani siano su questa linea. Lo scambio di informazioni è invece possibile, tra Italia e Usa, sul 5G, all' interno del Gruppo bilaterale sulla sicurezza cibernetica. Non ci sarà però - spiegano fonti qualificate - una firma italiana sul Memorandum del 5G, che prevede la definizione delle ditte cinesi del settore come «inaffidabili» e da escludere.
LUIGI DI MAIO, ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE GUARDANO ADORANTI E OMAGGIANO VLADIMIR PUTIN
Per bilanciare questo passo indietro, l' Italia ha firmato il sostegno a Taiwan per partecipare all' Assemblea Mondiale della Sanità, ma ha frenato sulla riforma dell' Oms proposta dagli americani. Roma, come altri europei, riconosce di avere con la Cina problemi simili agli Usa, e sarebbe favorevole ad unire le forze con Washington per convincere Pechino a cambiare. Ciò però richiede che Trump accetti, scegliendo la via delle alleanze invece delle iniziative unilaterali.
luigi di maio xi jinping giuseppe conte donald trump 6giuseppe conte donald trump 3luigi di maio xi jinping