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GLI AMERICANI INIZIANO A TOLLERARE SEMPRE MENO ZELENSKY – L’AMMINISTRAZIONE BIDEN DA SETTIMANE STA FACENDO CAPIRE A KIEV CHE IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA NON POTRÀ DURARE PER SEMPRE: “QUESTA NON SI PUÒ TRASFORMARE IN UNA GUERRA DI VENT’ANNI” – GLI AMERICANI NON SI FIDANO DELLA TENUTA NERVOSA DI ZELENSKY E NON ESCLUDE CHE GLI PARTA LA BROCCA E USI I MISSILI A LUNGO RAGGIO PER ATTACCARE LA RUSSIA – LA NATO INCREMENTA LA PRODUZIONE DI MUNIZIONI…

JENS STOLTENBERG BORIS PISTORIUS

1. NATO: STOLTENBERG, IL 2% DI SPESA DEVE DIVENTARE IL MINIMO

(ANSA) - "L'obiettivo di dedicare il 2% del Pil alle spese per la difesa deve essere il minimo e non il massimo". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Con i ministri della Difesa abbiamo avviato una discussione che concluderemo al vertice di Vilnius. Ma è ovvio - ha aggiunto - che rispetto al 2% indicato nel 2014 ora bisogna fare di più per rispondere alle sfide poste alla nostra sicurezza".

 

2. AUSTIN, PER NOSTRA DIFESA COMUNE DOBBIAMO SPENDERE DI PIÙ

(ANSA) - Al prossimo summit dei leader della Nato, a Vilnius, si "decideranno gli impegni di spesa" da parte degli alleati, le discussioni sono già iniziate ma "dobbiamo essere sicuri che faremo di più per difendere la nostra sicurezza comune". Lo ha detto il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin III al termine della ministeriale Nato.

JENS STOLTENBERG

 

3. NATO, INCREMENTEREMO LA PRODUZIONE DI MUNIZIONI

(ANSA) - Per fare fronte ai fabbisogni derivanti dal sostegno all'Ucraina i partner della Nato si sono impegnati oggi a collaborare con le industrie per incrementare la produzione di munizioni. Lo ha detto il segretario generale della Nato al termine del Consiglio dei ministri della Difesa dell'Alleanza.

 

4. I DUBBI NATO SU CACCIA E MISSILI A LUNGA GITTATA “IN UCRAINA RISCHIAMO UNA GUERRA INFINITA”

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

JENS STOLTENBERG E LLOYD AUSTIN - VERTICE DI RAMSTEIN CON I MINISTRI DELLA DIFESA NATO

«L’Ucraina non può trasformarsi in una guerra di vent’anni». Il messaggio che gli Stati Uniti hanno iniziato ad inviare a Kiev è stato sintetizzato riservatamente con queste parole anche durante la prima giornata del vertice dei ministri della Difesa della Nato che si sta svolgendo a Bruxelles. Ovviamente la situazione è diversa. In primo luogo non c’è un coinvolgimento diretto degli Usa e dell’Alleanza. In fatti il riferimento che Washington intende sottolineare riguarda soprattutto il fattore tempo: non si può pensare ad un conflitto che duri venti anni.

 

biden e zelensky alla casa bianca

Gli States non reggerebbero un sostegno di così lungo periodo. Non vuole dire che pensano ad una soluzione a breve termine. Ma che Zelensky deve predisporsi ad una battaglia intensa adesso per sedersi eventualmente al tavolo delle trattative in una posizione di forza. E questo nella consapevolezza che la guerra sta ora entrando in una fase nuova.

 

Oleksii Reznikov al vertice di Ramstein della Nato

Il Cremlino sta sferrando il contrattacco. Ha ammassato aerei ed elicotteri al confine ucraino per accompagnare l’avanzata delle truppe di terra. Anche durante il summit di ieri, allora, non ci sono stati dubbi sugli aiuti da fornire a Kiev. Sulla necessità di fermare il Ras moscovita nella sua avanzata. Anche perché buona parte dei servizi segreti americani ed europei sono ormai entrati in possesso di piani di azione russi che puntano alla conquista di tutto il Paese e non solo del Donbass. Una eventualità che rappresenta un pericolo per la sicurezza del Vecchio Continente e per la sua tenuta democratica.

 

joe biden

Una prospettiva inaccettabile per gli stessi Usa anche per evitare di trasmettere un segnale sbagliato ad un altro futuro potenziale nemico: la Cina. Eppure ci sono tre punti interrogativi che in questo quadro l’Alleanza sta tenendo in considerazione: la tenuta nervosa di Zelensky, i rischi connessi alla possibile fornitura di caccia e le riserve di munizioni.

 

[…] l’amministrazione Biden  […] non si fida pienamente della tenuta nervosa dell’esercito ucraino. Cosa vuol dire? Che non si può escludere una reazione non ponderata di Kiev in un momento di particolare tensione: sostanzialmente che i missili a lungo raggio verrebbero usati per attaccare in profondità il territorio russo. Magari la stessa Mosca. Una circostanza che farebbe saltare qualsiasi equilibrio e soprattutto renderebbe difficilissimo mantenere la Nato fuori dal conflitto vero e proprio.

 

Lloyd Austin Oleksii Reznikov.

Ragionamento analogo riguarda la richiesta ucraina di jet. «È importante che la Nato non faccia parte del conflitto», ha ripetuto il segretario generale Jens Stoltenberg. Fornire i caccia comporta una serie di problemi logistici che potrebbero essere risolti facilmente solo con una “No fly zone”. E comunque, se nel “trasferimento” dei velivoli si verificasse un qualsiasi tipo di incidente, cosa accadrebbe? L’Alleanza atlantica potrebbe essere direttamente coinvolta.  […]

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