“LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI AUMENTA LA RISCHIOSITÀ E CREA INCERTEZZA” – LE INDISCREZIONI SULL’IMPOSTA CHE IL GOVERNO VUOLE INTRODURRE PER COLPIRE LE BANCHE AGITA I MERCATI. L’IDEONA È DEL DUPLEX FAZZOLARI-MELONI, CHE, DOPO ESSERSI SCORNATI IN AUTUNNO CON UN PROVVEDIMENTO SIMILE, SONO TORNATI ALLA CARICA. E GLI ANALISTI LA STRONCANO: “L'INTRODUZIONE DI NUOVE IMPOSIZIONI POTREBBE ESSERE RITENUTA ILLEGITTIMA DALLA CORTE COSTITUZIONALE, POTREBBE ESSERE GIUDICATA DISCRIMINATORIA E PERTANTO NON ATTUABILE"
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Analisti, tassa ad hoc negativa per le banche e l'Italia
GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI
(ANSA) - I rumor di una tassa sugli extraprofitti delle banche preoccupano gli investitori, sui cui terminali si accumulano i report di analisti che sottolineano l'effetto negativo che l'imposta avrebbe sui destinatari e sull'immagine dell'Italia.
Le voci, scrivono gli analisti, vengono viste come un "elemento di disturbo" che aumenta "la rischiosità percepita sul settore" bancario, creando "incertezza" ed "effetti negativi" in una fase delicata per il credito, che dovrà fare i conti con il calo dei tassi e il possibile aumento dei crediti deteriorati. Senza contare che tasse ad hoc potrebbero "scoraggiare" gli investimenti sull'Italia.
"Chiaramente l'indiscrezione sulla volontà di andare nuovamente a colpire i profitti delle banche è un elemento di disturbo, che va ad aumentare la rischiosità percepita sul settore (maggiore rischio regolatorio)", sottolinea Equita, che ricorda anche come "l'introduzione di nuove imposizioni potrebbe essere ritenuta illegittima" dalla Corte Costituzionale "qualora non risponda adeguatamente ai criteri di 'ragionevolezza, congruità, coerenza e proporzionalità'".
Anche secondo Intermonte "questi rumors possono creare incertezza ed avere effetti negativi sul settore" anche se "è difficile ipotizzare come potrebbe essere strutturata una tassazione specifica per alcuni settori che potrebbe essere giudicata discriminatoria e pertanto non attuabile".
Al di là del polverone in Borsa "non riteniamo che il rischio di avere effetti negativi concreti sia rilevante": ipotizzando un aumento del 3% dell'aliquota fiscale l'impatto sull'utile per azione sarebbe del 2-4% e di meno dell'1% sulla capitalizzazione di mercato. Mediobanca, che pure vede il rischio di "incostituzionalità", parla di "voci che ricordano la situazione della scorsa estate, con un'applicazione settoriale potenzialmente più ampia".
tassa sugli extraprofitti delle banche
"Una tassa ad hoc potrebbe potenzialmente spaventare gli investimenti diretti esteri nel Paese e scoraggiare gli investitori internazionali sull'Italia nel suo complesso", spiegano gli analisti di Piazzetta Cuccia, secondo cui una tassa sulle banche arriverebbe in un momento in cui gli istituti "inizieranno ad affrontare tassi di interesse più bassi" e, a fronte del "potenziale rallentamento macroeconomico", anche "futuri accantonamenti più elevati".
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