giorgia meloni daniela santanche spiagge

ITALIA ALL’ULTIMA SPIAGGIA – GLI EMENDAMENTI DELLA MAGGIORANZA CHE CHIEDONO DI ELIMINARE LE GARE PER GLI STABILIMENTI BALNEARI RISCHIANO DI APRIRE UN CONFLITTO APERTO CON L’UNIONE EUROPEA, CHE DA ANNI CI CHIEDE DI RISPETTARE LE NORME SULLA CONCORRENZA. MA COME CI SI POTEVA ASPETTARE QUALCOSA DI DIVERSO, CON LA MINISTRA DEL TURISMO SANTANCHÈ CHE FINO A POCHE SETTIMANE ERA CO-TITOLARE DEL “TWIGA” DI FORTE DEI MARMI?

GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE

1. STRAPPO SULLE SPIAGGE ORA MELONI RISCHIA UNA GRANA CON LA UE

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

Giorgia Meloni ha una nuova mina innescata con Bruxelles: le concessioni balneari. Come nel giorno della marmotta, nonostante una sentenza inappellabile del Consiglio di Stato, una della Corte di giustizia europea, una procedura di infrazione aperta sin dal 2009 e canoni risibili a fronte di profitti spesso enormi, tutti i partiti della maggioranza sono compatti nel chiedere di fermare la scadenza che imporrebbe l'obbligo di messa a gara delle concessioni dal primo gennaio 2024.

 

raffaele fitto foto di bacco

Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, pressati dalla lobby del settore, hanno presentato tre emendamenti al decreto "Milleproroghe" in discussione al Senato. E lo hanno fatto a poche ore da un incontro (giovedì) del ministro degli Affari comunitari Raffaele Fitto con il commissario europeo Thierry Breton. […]

 

In queste ore fra Roma e Bruxelles è in atto un tentativo di mediazione per evitare una rottura. L'approvazione di un qualunque emendamento di stop alla riforma farebbe decadere la legge delega voluta dal governo Draghi in scadenza il 27 febbraio. Meloni è fra l'incudine e il martello. Da una parte ha la maggioranza compatta nel difendere le ragioni dei balneari, dall'altra l'Unione, con la quale ci sono aperti molti dossier, dal Pnrr alla riforma del Patto di stabilità.

 

concessioni balneari

L'introduzione delle gare nelle concessioni balneari non è fra gli impegni del Pnrr, ma ha un'enorme rilevanza politica: il sì ad uno solo degli emendamenti sarebbe vissuto a Bruxelles come un atto di provocazione.

 

Prova ne è l'atteggiamento che aveva avuto sul tema Mario Draghi, che a governo dimissionario spinse per fare procedere la mappatura delle concessioni e nonostante la minaccia di dimissioni dell'allora ministro leghista del Turismo Massimo Garavaglia. Ora nella poltrona di Garavaglia siede Daniela Santanché, fino a poche settimane fa titolare di una quota del Twiga di Forte dei Marmi.  La ministra ha deciso di cedere le competenze al collega Nello Musumeci, ma è indicata dalle opposizioni come la regista delle operazioni. […]

santanche briatore

 

2. LA RINCORSA SUI BALNEARI DOPO LA SPIA ROSSA DEI SONDAGGI

Estratto dell’articolo di Lina Palmerini per “il Sole 24 Ore”

 

[…]  È vero che servono a poco i sondaggi quando è appena cominciata la legislatura ma sentire il polso dell’opinione pubblica fa ormai parte di un modo di fare politica. E allora quei piccoli segnali indicati dalla prima Supermedia Agi-Youtrend del 2023 che danno una leggera flessione per la premier - (-0,7) – hanno messo qualche dubbio e qualche cautela in più.

 

daniela santanche' e giorgia meloni – flash mob contro la fase 2

Per esempio, l’emendamento di FdI che fa saltare la data della fine 2023 per le concessioni delle spiagge fino alla riforma, è una mano tesa ai balneari che – dopo i benzinai – potrebbero girarsi contro il Governo. Un tentativo forse disperato visto che confligge con la sentenza del Consiglio di Stato e soprattutto con le direttive Ue ma il ministro Fitto punta a una trattativa con Bruxelles per disinnescare un altro scontro con un pezzo di elettorato di destra.

Insomma, si avverte come quella leggera flessione […] un turbamento l’ha messo. […] Di certo, se l’ascesa si è fermata non è merito del Pd che non si comporta da avversario. Qui sta il punto. Che se la realtà […] comincia a far male, il fatto che non ci sia un’opposizione […] nuoce alla premier.

 

DRAGHI MELONI

[…]sta accadendo qualcosa di singolare, cioè che la destra sta perdendo i suoi nemici tradizionali. Perde l’Europa visto che sono molti i dossier in cui serve appeasement e trattativa. Perde i mercati che invece ora rassicura, come dimostra anche la nomina a Dg del Mef di un esperto come Riccardo Barbieri che viene da quel mondo finanziario. E perde il Pd impegnato in un congresso lungo e incomprensibile. Delle volte ci vorrebbe pure un nemico.

daniela santanche' 5daniela santanche' 3LA DRAGHETTA - MEME MELONI DRAGHI

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…