FAME CHIMICA (DI GUERRA) - GLI USA AVVERTONO ASSAD: ‘LA PAGHERÀ CARA SE FARÀ UN NUOVO ATTACCO CHIMICO’. L’INTELLIGENCE AMERICANA HA INDIVIDUATO ‘PREPARATIVI’ NELLA BASE DA CUI PARTÌ L’ATTACCO DEL 4 APRILE SCORSO - DAMASCO RESPINGE LE ACCUSE, RUSSIA IN DIFESA: ‘MINACCE INACCETTABILI VERSO UN GOVERNO LEGITTIMO’
SIRIA: USA, ASSAD PAGHERÀ CARO SE NUOVO ATTACCO CHIMICO
(ANSA) - La Casa Bianca mette in guardia il presidente siriano Bashar Assad contro nuovi attacchi chimici di cui gli Stati Uniti avrebbero individuato i "possibili preparativi", ammonendo che se condurra' un altro attacco di massa mortale con questo tipo di armi lui e il suo esercito "pagheranno un prezzo pesante".
"Gli Stati Uniti hanno identificato i possibili preparativi per un altro attacco con armi chimiche da parte del regime di Assad che probabilmente causerebbe una strage di civili, compresi bambini", si legge in un comunicato della Casa Bianca, in cui si sottolinea che le attivita' in questione "sono simili ai preparativi fatti dal regime prima del suo attacco del 4 aprile" scorso.
"Come abbiamo dichiarato in precedenza - prosegue la nota - gli Stati Uniti sono in Siria per eliminare l'Isis dall'Iraq e dalla Siria. Se tuttavia Assad condurra' un altro attacco di massa mortale usando armi chimiche, lui e il suo esercito pagheranno un prezzo pesante". Gli Usa avevano reagito al precedente attacco chimico con una sessantina di missili contro la base da dove erano partiti i raid.
DAMASCO RESPINGE ACCUSE USA SU PIANO ATTACCO CHIMICO
(ANSAmed) - Il governo siriano ha respinto le accuse rivolte dalla Casa Bianca a Damasco di preparare un attacco chimico in zone siriane fuori dal controllo governativo. Interpellato dall'Associated Press, il ministro siriano per la riconciliazione Ali Haidar ha affermato che le accuse rivolte nelle ultime ore da Washington prefigurano una nuova campagna diplomatica contro la Siria nel consesso dell'Onu.
SIRIA:PENTAGONO CONFERMA ATTIVITÀ CHIMICA A BASE AEREA
VITTIME DI ARMI CHIMICHE IN SIRIA
(ANSA) - Il Pentagono conferma la presenza di attività relativa alle armi chimiche all'interno della base aerea siriana da cui partì il letale attacco del 4 aprile scorso. Lo riportano alcuni media Usa.
CREMLINO, INACCETTABILI MINACCE USA AD ASSAD
(ANSA) - "Certamente noi riteniamo inammissibili tali minacce al governo legittimo siriano" e "riteniamo assolutamente inammissibile e inaccettabile l'uso di sostanze tossiche". Così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha commentato la dichiarazione con cui la Casa Bianca ha messo in guardia Assad contro nuovi attacchi chimici di cui gli Usa avrebbero individuato "possibili preparativi".
Washington ha ammonito che se Assad condurrà un altro attacco con armi chimiche lui e le sue truppe "pagheranno un prezzo pesante". "Siamo al corrente di questa dichiarazione e senz'altro siamo categoricamente contrari alla formulazione 'un altro attacco'", ha detto Peskov, sostenendo che, "nonostante tutte le richieste della parte russa, non c'è stata un'indagine internazionale imparziale" sulla strage del 4 aprile a Khan Sheikhun con l'uso di armi chimiche e che "di conseguenza" è "impossibile attribuirne la responsabilità alle forze armate siriane".
"Non ho informazioni sulla minaccia dell'uso delle armi chimiche" in Siria, ha invece detto Peskov riguardo a un possibile nuovo attacco chimico in Siria. "Ma voi - ha proseguito rivolgendosi ai giornalisti - sapete che sono stati registrati diverse volte casi dell'uso di sostanze tossiche da parte dei miliziani, terroristi dell'Isis e di altri gruppi criminali. Probabilmente - ha aggiunto - esiste un pericolo potenziale della ripetizione di tali provocazioni".
isis avrebbe usato armi chimiche in siria e iraq 8
ATTIVISTI; BOMBE SU CARCERE ISIS, 57 MORTI
(ANSA) - Almeno 57 detenuti sono morti in seguito a un raid aereo che sarebbe stato realizzato all'alba di lunedì dalla coalizione a guida Usa su un carcere dell'Isis ad al-Mayadeen, nell'est della Siria: lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo quanto riporta il quotidiano britannico Independent.