ATTACK IRAQ! PER ESTIRPARE L’ISIS, GLI USA STUDIANO UN’OFFENSIVA DI TERRA PER SUPPORTARE LE TRUPPE DI BAGHDAD: SAREBBE LA TERZA GUERRA USA SUL SUOLO IRACHENO - L’INTELLIGENCE TEME ALTRI RAPIMENTI DI OCCIDENTALI IN LIBANO, EGITTO E GIORDANIA
1 - ISIS: MEDIA; ALLEN, PRESTO OFFENSIVA TERRA GUIDATA DA IRAQ
giordania scritte sulle bombe per l' isis
(ANSA) - La controffensiva contro lo Stato islamico (Isis) comincerà "presto" e sarà guidata dalle forze irachene, che sul terreno si avvalgono di diverse squadre di consiglieri. Lo ha detto il generale americano John Allen, coordinatore della Coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti, in queste ore in visita ufficiale ad Amman.
In un'intervista pubblicata nelle ultime ore dall'agenzia giordana Petra, Allen ha affermato: "Molto presto comincerà l'offensiva contro Daesh (acronimo arabo dispregiativo per Isis, ndr)... e ci sarà una massiccia offensiva guidata dalle truppe irachene". La coalizione, ha detto Allen citato dalla Petra, può fare affidamento "su numerose squadre di consiglieri che sul terreno assistono gli iracheni".
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2 - IL PENTAGONO STUDIA I PIANI PER L’ATTACCO DI TERRA A MOSUL
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Il Pentagono sta studiando le difese dell’Isis a Mosul, per decidere se chiedere al presidente Obama di autorizzare l’invio di truppe di terra, allo scopo di aiutare l’esercito iracheno a riconquistare la città. Lo rivela la «Cnn», che lancia anche l’allarme sui piani dello Stato islamico di rapire altri occidentali, per ucciderli e usarli nella sua propaganda.
I consiglieri Usa
La strategia della Casa Bianca per l’Iraq punta sull’addestramento dell’esercito locale, che in primavera dovrebbe lanciare la controffensiva per scacciare l’Isis dal nord del paese. I raid aerei condotti intorno a Mosul anche ieri servono a preparare il terreno, isolando la città e tagliando le vie dei rifornimenti. Lo Stato islamico però sta reagendo fortificando le sue difese, e trasferendo le famiglie dei militanti fuori dalla zona urbana. Questo potrebbe spingere il Pentagono a chiedere ad Obama di autorizzare l’invio di truppe di terra, per aiutare gli iracheni a riprendere Mosul.
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Washington ha inviato circa 3.000 consiglieri, che stanno nelle retrovie per assistere la controffensiva. Fra di loro ci sono già truppe speciali, che possono lanciare missioni mirate, raccogliere intelligence e aiutare a guidare gli attacchi aerei sui loro obiettivi. I generali stanno considerando se aumentare questo contingente, nel caso lo ritenessero necessario per favorire la riconquista della città.
Se la richiesta verrà avanzata, le fonti del comando Centcom citate dalla «Cnn» dicono che le forze potrebbero essere schierate già in aprile. Più difficile invece l’invio di reparti numerosi come all’epoca dell’invasione del 2003, perché questo contraddirebbe l’intera linea di Obama e trascinerebbe di nuovo gli Usa in guerra.
esecuzioni isis in piazza a raqqa 6
Il nuovo allarme
Sempre la «Cnn» ha lanciato un altro allarme, secondo cui l’Isis starebbe preparando incursioni nei paesi vicini, tipo Giordania, Libano, ma anche Egitto, per rapire altri occidentali. Il numero degli ostaggi rimasti nelle mani dello Stato islamico non è noto, perché i paesi da cui provengono non li rivelano nel tentativo di proteggerli. Quasi tutti quelli noti, però, a questo punto sono stati uccisi.
foto time 7 novembre 2014 washington durante le elezioni
L’ultima sarebbe l’americana Mueller, anche se ieri i suoi famigliari hanno mandato un messaggio ai rapitori, dicendo di sperare che sia ancora viva e chiedendo di contattarli. L’Isis perciò sta facendo piani per catturarne altri, e usarli a scopi di propaganda e di riscatto. I raid potrebbero colpire la Giordania settentrionale e il Libano, puntando anche sui volontari dei campi profughi.
isis esecuzione per stregoneria a raqqa
Complici dello Stato islamico sarebbero anche pronti ad entrare in azione in Egitto. Le ultime esecuzioni, in particolare il rogo del pilota giordano Kassasbeh, hanno provocato orrore e reazioni negative anche fra gli arabi, ma l’Isis resta determinato a continuare su questa strada, perché serve a favorire il reclutamento e dà la massima risonanza possibile alla sua campagna. Fonti americane dicono che negli ultimi mesi il flusso dei combattenti stranieri si è ridotto, e i terroristi sono in difficoltà, perché non hanno abbastanza uomini per controllare tutto il territorio conquistato. Questo potrebbe spingerli a lanciare nuove azioni drammatiche.