zimbabwe

GOLPE IN ZIMBABWE – MILITARI IN STRADA, IL PRESIDENTE MUGABE E LA MOGLIE NELLE MANI DELL’ESERCITO – ALLA BASE DELL’AZIONE DELLE FORZE ARMATE È STATA L’ULTIMA MOSSA DELL’ANZIANO DITTATORE CHE HA DEFENESTRATO IL VICEPRESIDENTE MNANGAGWA NEL TENTATIVO DI MANTENERE LA SUA FAMIGLIA AL POTERE 

Roberto Bongiorni per www.ilsole24ore.com

zimbabwe

 

L’anziano Robert Mugabe, il padre padrone dello Zimbabwe, l’eroe che nel 1980 ha portato l’ex Rhodesia all’indipendenza , affrancandola dal giogo coloniale, divenendo in seguito un dittatore sempre più allergico ad ogni forma di dissenso, non siede più sul suo trono.

 

Con una decisa azione militare, schierando soldati, blindati e carri armati per le strade della capitale Harare, l’esercito dello Zimbabwe ha annunciato di avere in custodia il presidente Mugabe e la moglie Grace. «La loro sicurezza è garantita», si afferma nella dichiarazione letta alla televisione da un portavoce delle forze armate, diffusa anche su internet. I militari avrebbero anche arrestato il ministro delle Finanze Ignatius Chombo, nell’ambito di quella che ora viene definita una caccia a «criminali» che hanno causato sofferenze al paese.

 

ROBERT E GRACE MUGABE

Colpo di Stato?

Il solito colpo di Stato africano? La versione dell’esercito, che lo nega, è diversa. «Robert Mugabe e la sua famiglia sono al sicuro e la loro sicurezza è garantita». Si sta «solamente prendendo di mira i criminali che lo circondano» e che «stanno provocando sofferenze economiche e sociali. Non appena avremo compiuto la nostra missione ci attendiamo che la situazione torni alla normalità».

 

Se non è un colpo di Stato, è tuttavia qualcosa che gli somiglia molto. Quando un capo delle Forze armate compare in Tv per annunciare di voler ripristinare l’ordine del Paese, le cose sono in sostanze già fatte. Ed è davvero difficile che seguano in tempi brevi le libere elezioni che vengono puntualmente annunciate in questi casi.

 

ZIMBABWE

Stati Uniti e Gran Bretagna hanno disposto per un giorno la chiusura delle ambasciate invitando i propri cittadini alla massima prudenza. Un testimone riferisce a Reuters che i soldati, con veicoli blindati, hanno bloccato le strade che portano ai principali uffici del governo, al Parlamento e ai tribunali nel centro della capitale Harare.

 

Alla base dell’azione militare è stata l’ultima mossa dell’anziano dittatore nel tentativo di mantenere la sua famiglia al potere. In un clima già teso da molto tempo, la scorsa settimana Mugabe aveva defenestrato il vicepresidente Emmerson Mnangagwa. Non era certo un oppositore, tutt’altro. Piuttosto un fedelissimo che ha trascorso quasi 50 anni a fianco dell’anziano dittatore , ormai 93enne, e che veniva indicato come il suo naturale successore. Probabilmente incalzato dalla consorte Grace, 43 anni più giovane di lui, Mugabe lo ha accusato di tramare contro il capo di Stato.

 

«Salutiamo e applaudiamo il coraggio della nostra Zdf [le forze armate, ndr] che, in maniera decisiva ha respinto concessioni dell’ultimo momento da parte di un dirigente il cui unico obbiettivo era di creare un dinastia familiare», ha scritto Mnangagwa dal Sudafrica, dove è fuggito per evitare l’arresto la scorsa settimana. «Una fase di transizione guidata dall’esercito spianerà ora la strada a un’elezione libera, corretta e democratica» Conosciuto anche con il soprannome di “coccodrillo”, Mutsvangwa aveva affermato che dietro la sua rimozione c’era la regia dell’ambiziosa first lady, Grace Mugabe.

MUGABE

Davanti a quest’azione di forza da parte delle forze militari, lo stesso partito del presidente Mugabe, lo Zanu Pdf, ha fatto marcia indietro volgendo le spalle al presidente. «Né lo Zimbabwe, né Zanu sono di proprietà di Mugabe e sua moglie. Oggi comincia una nuova era e il compagno Mnangagwa ci aiuterà a ottenere uno Zimbabwe migliore».

 

Una disastrosa crisi economica

Una volta salito al potere, salutato prima dalla popolazione come un eroe della resistenza, Mugabe si è trasformato negli anni uno di quei “presidenti a vita” africani, deciso a non mollare il potere e a reprimere ogni forma di dissenso, anche con azioni sanguinose. Desideroso di impossessarsi delle miniere di diamanti del Congo Meridionale, inviò l’esecito dello Zimbabwe a fianco dell’esercito governativo, nella sanguinosa seconda guerra del Congo (1998-2003). Un intervento che, insieme alla sua disastrosa riforma agricola ed alle generosissime regalie ai membri del suo entourage, mise in ginocchio le casse dello Stato.

 

ZIMBABWE

In difficoltà per le sanzioni internazionali, Mugabe decise di stampare soldi per non affondare. L’inflazione toccò livelli incredibili, Nell’ottobre del 2008 era volata ad un tasso di 231 milioni per cento. Per poi non fermarsi più, fino a 90 miliardi di punti percentuali. La carta moneta locale era carta straccia. I tentativi di sostituire la valuta locale con quella di altri Paesi, (tra cui Botswana e Cina) non si sono rivelati efficaci. Per cercare di porre rimedio a questa situazione nel 2016 la Banca Centrale dello Zimbabwe aveva annunciato di emettere bond notes, in altre parole note di debito che dovevano avere lo stesso valore dei dollari americani.

 

Di fatto oggi in Zimbabwe non esiste una valuta locale. Si usa il dollaro americano. Ma le cose non sono migliorate così tanto. Il 95% della popolazione non ha lavoro, tre milioni di persone hanno scelto la via dell'esilio, la riforma agricola è stata disastrosa e questo fertile Paese di 16 milioni di abitanti, esteso più dell’Italia, è costretto a importare beni che potrebbe facilmente produrre. Anzi, con le dovute riforme, anche esportare.

la caduta di robert mugabe 11

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?