GORI E IL SEGRETO DI PULCINELLA: ‘LA MIA CANDIDATURA ALLA REGIONE LOMBARDIA È CONCRETA’ - L’EX DIRETTORE DI CANALE 5 SOGNA IL PIRELLONE ‘MA SARÀ LA COALIZIONE A DECIDERE’. NELLA SECONDA REPUBBLICA, IL CENTROSINISTRA È SEMPRE ANDATO A SBATTERE ALLE ELEZIONI LOMBARDE. FORSE IL SEGRETO E' UN UOMO DI DESTRA...
GIORGIO GORI CRISTINA PARODI MICHELLE HUNZIKER
È «una prospettiva abbastanza concreta». Non è ancora il candidato ufficiale della sinistra nella prossima corsa al Pirellone, ma Giorgio Gori ha di fatto iniziato la sua campagna elettorale e anche al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini ha confermato di essere disponibile a sfidare Roberto Maroni nelle elezioni regionali lombarde che si svolgeranno l’anno prossimo.
Una sfida difficile quella del sindaco di Bergamo, che sa bene di aver bisogno del sostegno, e quindi di un’alleanza, di tutte le forze del centrosinistra, andando però a pescare anche i voti di chi non necessariamente si riconosce in quell’area politica, come appunto il popolo di Cl. Al quale Gori parla di temi cari al mondo cattolico, come il sostegno alla famiglia, firmando assieme ad altri sindaci un «Piano Strategico» che abbia l’obiettivo di incrementare l’attuale livello di natalità da 1,34 a 2 figli per donna. Ci vogliono interventi per «favorire la costruzione di nuclei familiari», ha sottolineato il sindaco di Bergamo.
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Gori deve raggiungere quell’elettorato che solo in parte Umberto Ambrosoli tolse a Maroni nel 2013 e che in Lombardia è decisivo per vincere. Ma rispetto ad Ambrosoli, Gori si è mosso subito, abbandonando in fretta remore e incertezze sulla sua candidatura: «Sì, non ho mai smesso di pensarci. Ma spetterà alla coalizione decidere. Io ho dato la mia disponibilità».
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