prostitute in strada

SI PRENDONO LANTERNE PER LUCCIOLE - GRAN BORDELLO A CASSINA DE' PECCHI, VICINO A MILANO, DOVE IL REGOLAMENTO DELLA POLIZIA URBANA, PER VIETARE LA PROSTITUZIONE, INCIAMPA IN ASSURDI RIFERIMENTI ALL'ABBIGLIAMENTO E AGLI "ATTEGGIAMENTI": LE OPPOSIZIONI GRIDANO ALLA CACCIA ALLE STREGHE E ALLA CENSURA DI MINIGONNE E TACCHI 12 - "SE DOVESSI DARE PER STRADA UN BACIO APPASSIONATO A MIO MARITO È MEGLIO CHE MI PORTI IL CERTIFICATO DI MATRIMONIO?"

Fabio Poletti per "La Stampa"

 

tinto brass

Potrebbe diventare un film di Tinto Brass la polemica che infiamma Cassina de' Pecchi, 13 mila abitanti nel cemento a Milano Nord. Venerdì in Consiglio comunale andrà in discussione una postilla al regolamento di polizia urbana, dove all'articolo 23 si legge, in burocratese, che è vietato «contrarre ovvero concordare prestazioni sessuali oppure intrattenersi, con soggetti che esercitano attività di meretricio su strada o che, per atteggiamento, ovvero per l'abbigliamento ovvero per le modalità comportamentali, manifestino comunque l'intenzione di esercitare l'attività consistente in prestazioni sessuali».

 

prostitute in strada

La norma magari non chiarissima ha scatenato il putiferio. Sui social del Comune, Claudia Galletti chiede: «Ma se dovessi dare per strada un bacio appassionato a mio marito, è meglio che mi porti il certificato di matrimonio?».

 

Si accoda Ciro Annichiarico: «Ma rischio una multa, se accompagno in auto mia figlia in discoteca, vestita come per andare in discoteca?».

 

Il sindaco leghista di Cassina de' Pecchi Elisa Balconi in elegante giacca rosso fuoco, tiene botta: «Non sono una talebana, ci si può vestire come si vuole, ho solo recepito una norma che mancava nell'ordinamento comunale dove non si parla né di uomini né di donne. Se avessi l'età, andrei in minigonna in consiglio».

 

la sindaca di cassina de pecchi elisa balconi

Da ex giornalista è l'ultima a stupirsi che la polemica innescata da un giornale locale sia tracimata. Sarà pure una fake news, ma sembra che non si discuta altro che della legittimità di tacchi 12, della lunghezza delle gonne e delle nuances dei rossetti.

 

la sindaca di cassina de pecchi

In Comune per venerdì, in contemporanea al consiglio, è stato indetto un presidio: «La caccia alle streghe è tornata! Partecipa anche tu a sostegno della dignità e della parità di genere. Contro qualsiasi forma di classificazione della donna rispetto al suo modo di vestirsi e di atteggiarsi». L'appello gira via WhatsApp ma senza firma.

 

elisa balconi

Doriana Marangoni, consigliera comunale del Pd all'opposizione, ne sa qualcosa: «È una iniziativa di liberi cittadini che appoggiamo. Quella parte del regolamento è scritta male. Temiamo che ci sia una limitazione del diritto di vestirsi come si vuole. Potrebbe ingenerare equivoci durante i controlli della polizia locale».

 

elisa balconi sindaca di cassina de pecchi

Andrea Maggio, consigliere di Forza Italia all'opposizione, fa i distinguo: «Nessuno pensa che vogliano imporre il dress code alle donne di Cassina. Ma si processano le intenzioni, quando si dà libertà alla polizia locale di intervenire contro la prostituzione sulla base di come una è vestita».

 

cassina de pecchi

Sofismi che non sembrano sfiorare la studentessa che azzanna un panino al bar in piazza: «Nessuno può dire come vestirmi. Non lo fa mio padre figuriamoci se lo lascio fare al sindaco».

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