donald trump joe biden

“GLI STATI UNITI SONO IN GINOCCHIO, SIAMO DIVENTATI UNA NAZIONE DI MENDICANTI” – DONALD TRUMP TORNA A WASHINGTON PER LA PRIMA VOLTA DALLA SCONFITTA ELETTORALE E RICICCIA LA RETORICA DEL “MAKE AMERICA GREAT AGAIN”, MA NON SCIOGLIE LA RISERVA SULLA SUA CANDIDATURA PER IL 2024. GRAN PARTE DEL PARTITO REPUBBLICANO È CONTRARIO PER VIA DELL’ASSALTO A CAPITOL HILL – AVVISATE BIDEN: UN’EVENTUALE INCRIMINAZIONE POTREBBE ADDIRITTURA RAFFORZARE IL TYCOON…

 

Marco Liconti per “il Giornale”

 

discorso donald trump all america first policy institute 3

«Tornerò, in qualche modo», disse Donald Trump il 20 gennaio del 2021, prima di salire per l'ultima volta sull'Air force One che lo avrebbe portato lontano da Washington, nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida. Diciotto mesi dopo, Trump è tornato. A modo suo, s' intende.

 

Lo ha fatto davanti alla platea amica dell'America First Policy Institute, il think tank costruito per promuovere il ritorno della «grandezza» dell'America, una nuova declinazione del Mke America Great Again'della campagna elettorale 2016. Gli Stati Uniti «sono in ginocchio» per colpa dell'Amministrazione Biden e «il sogno americano è a pezzi», ha attaccato a testa bassa l'ex tycoon. E ancora: «Siamo diventati una nazione di mendicanti che chiede aiuto agli altri per l'energia».

 

manifestanti pro trump a washington

Nel consueto flusso di coscienza e in oltre un'ora e mezza di intervento, tra gli applausi e le urla «Usa! Usa!» e «altri quattro anni!» della platea, Trump ha rispolverato il suo collaudato repertorio: ristabilire «legge e ordine» nelle città e negli Stati amministrati dai Democratici, ripristinare la sicurezza ai confini col Messico, porre un argine al «politicamete corretto», come le politiche a favore delle persone transgender, che consentono agli uomini di «partecipare agli sport femminili».

discorso donald trump all america first policy institute

 

E tuttavia, pur dicendosi certo di una «vittoria trionfale» nel voto di midterm e poi nel 2024 per le presidenziali, Trump non ha esplicitamente sciolto la riserva sulla candidatura per la Casa Bianca.

 

Quando lasciò Washington, all'indomani dell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, del conseguente processo per impeachment (dal quale venne assolto) e a poche ore dall'insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, il suo futuro politico era incerto. Diciotto mesi dopo, quello visto a Washington è un Trump che scalpita per annunciare la rivincita.

 

discorso donald trump all america first policy institute 4

«Ho già deciso»- si è lasciato scappare in un'intervista di qualche giorno fa. Ma secondo quanto emerge da ambienti repubblicani, l'ex presidente sarebbe tenuto a stento a bada dai vertici del partito, che preferirebbero prendere tempo.

 

Tutto questo, nonostante lo sconcertante racconto della «Casa Bianca di Trump»" emerso dai lavori e dalle udienze pubbliche della Commissione che indaga sull'assalto al Congresso. Un racconto - e un'accusa, «non fece nulla per fermare l'assalto» - che potrebbe presto trasformarsi in un'incriminazione formale da parte del dipartimento di Giustizia.

 

discorso donald trump all america first policy institute

E anche se emergono retroscena di un Trump furioso, esiliato da Twitter e dai social media, costretto ad assistere alle decine di testimonianze che lo dipingono come un dittatorello da Repubblica delle Banane, incapace di accettare la sconfitta e pronto a sovvertire la Costituzione, pubblicamente l'ex presidente continua a proporre la narrativa dell'elezione «rubata», degli improbabili complotti per sottrargli la Casa Bianca.

 

joe biden in delaware

Ma se infine dovesse arrivare l'incriminazione, non è detto che per i Democratici questa non finisca per rivelarsi un boomerang. La carta della persecuzione politica sarebbe per l'ex tycoon nuovo carburante retorico in vista del 2024, da proporre a quell'America bianca e impoverita, sopraffatta dai cambiamenti economici, demografici e culturali, che fece la sua fortuna nel 2020.

 

assalto al congresso usa

Lo sa bene Mike Pence, l'ex vice presidente, anch' egli intervenuto a Washington in un forum conservatore, a poche ore dal discorso di Trump.

 

«Alcune persone scelgono di concentrarsi sul passato, ma le elezioni riguardano il futuro. E io credo che i conservatori riconquistare l'America», ha detto, alludendo all'ossessione di Trump per il 2020.

 

Proprio Pence, che Trump voleva «impiccare» per il suo rifiuto di violare la Costituzione e bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden, è uno dei possibili candidati repubblicani per il 2024.

 

 

mike pence al congresso

Che il «pericolo Trump» sia reale lo ha intuito anche lo stesso Biden. Il presidente, alle prese coi sintomi del Covid, e finora sempre cauto nel citare il suo predecessore, preferendo i toni del Pacificatore, ha attaccato frontalmente l'ex tycoon.

 

«A Donald Trump mancò il coraggio di agire» di fronte alle tre ore di «inferno medievale» visto durante l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, ha detto Biden. Di fronte alle immagini dei «poliziotti eroi», che affrontavano la folla di esagitati che assaltavano il simbolo della democrazia Usa, ha incalzato, «l'ex presidente degli Stati Uniti, sconfitto, guardava la tv mentre se ne stava seduto nella confortevole stanza privata accanto allo Studio Ovale».

assalto al congresso meme3

Uno Studio Ovale nel quale Trump vuole tornare a sedersi.

cronologia dell assalto a washington discorso donald trump all america first policy institute 2

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…