1. E IL GRANDE ACCORDO ALFANO-CASINI CHE FINE HA FATTO? APPARENTEMENTE È ANCORA IN AGENDA. IN REALTÀ SI È LIQUEFATTO AI PRIMI CALDI PERCHÉ NESSUNO HA IL CORAGGIO DI DIRE A PIERFURBY CHE LUI RAPPRESENTA IL PROBLEMA, NON LA SOLUZIONE 2. NEMMENO ALFANO SE LA PASSA BENE, ALLE PRESE CON LUPI CHE VA PER CONTO SUO, A SCHIFANI CHE PENSA SOLO A SÈ, A CICCHITTO CHE SPINGE PER L'INTESA PERCHÉ TERRORIZZATO DALL'IDEA DI TORNARE NELLA COMBRICCOLA ROSSI&PASCALE DI FORZA ITALIA 3. NEL VERTICE CHE DOVEVA DECIDERE TUTTO, TUTTO SI BLOCCA DOPO UNA DOMANDINA DI TALE SUSTA GIANCARLO DI SCELTA CIVICA: "A OTTOBRE SI VOTA IN CALABRIA PER LA REGIONE, A MARZO IN OLTRE DIECI REGIONI. CI METTIAMO COL PD O CON FORZA ITALIA?" 4. PIERFURBY RIBATTE CHE NON BISOGNA DECIDERE ORA, MA ORMAI I REDUCI SONO NUDI 5. IL FATTO E' CHE DUE PARTITINI, UNO ALL'1,5 E L'ALTRO AL 2,8 (IL TUTTO 4,3%, DATI DELLE EUROPEE) NON È PIÙ IN GRADO DI FAR ELEGGERE NESSUNO, NEMMENO ALFANO E CASINI

DAGOREPORT

 

ALFANO E CASINIALFANO E CASINI

Il grande accordo Alfano/Casini, che nelle intenzioni dei promotori avrebbe dovuto riscrivere i rapporti di forza tra gli alleati di Renzi Matteo, e di conseguenza gli stessi rapporti di forza con la maggioranza piddina, slitta a data da destinarsi. Ecco come sono andate le cose: mercoledi sera Alfano ha detto ai suoi coordinatori regionali che l'accordo e' ancora in piedi, anzi è irreversibile, ma tutti sanno che l'ostacolo principale all'intesa e' proprio il genero di Caltariccone.

 

giu18 casini alfanogiu18 casini alfano

Nessuno tuttavia glielo dice, alla maniera di Tremonti Giulio con l'allora premier Berlusconi Silvio:"il problema sei tu". E, come e' noto, nemmeno Alfano se la passa troppo bene, visto che è alle prese (oltre che con le proprie gaffes ministeriali) con Schifani che va per conto suo, con Cicchitto terrorizzato dall'idea di tornare in Forza Italia e con Lupi che se ne andrà in Europa per stare lontano dalle Infrastrutture e poi cercare di riciclarsi candidandosi come sindaco di Milano.

 

E poi le prospettive politiche restano comunque pessime. Alcuni giorni fa, proprio a quello che doveva essere il vertice finale per fare subito i gruppi parlamentari unici fra Ncd, per l'Italia/Udc e Scelta Civica, e' apparso evidente a tutti. Erano presenti Alfano Angelino e Quagliariello Gaetano per Ncd, Casini e Cesa per l'Udc, Giannini Stefania  e Susta Gianluca per Scelta Civica. Si parte, parla Casini Pierfurby ed esalta i numeri che il nuovo gruppo unito avrà: 51 senatori e ben 74 deputati. Niente male, come forza di centro che appoggia il centro sinistra.

 

RENZI ALFANO CASINI IN SENATO FOTO LAPRESSE RENZI ALFANO CASINI IN SENATO FOTO LAPRESSE

Mentre Alfano sorrideva e sognava così tante truppe schierate, arriva una domanda banale e disarmante da parte del meno gallonato della compagnia, Susta Giancarlo, il quale più o meno candidamente chiede: "a ottobre si vota in Calabria per la regione, e a marzo in un'altra quindicina di regioni. Cosa fa il nostro nuovo raggruppamento? Si allea organicamente al Pd di Renzi ovunque, difende nella competizione elettorale l'azione del governo, oppure si allea con l'ancora Cav. Berlusconi Silvio contro il governo"?

 

Come il bambino che disse che il re era nudo, la domandina di Susta toglie tutta l'ipocrisia e il non detto che aleggiavano intorno al "vertice". Panico totale, Alfano dopo qualche minuto di messa a fuoco del problema si rabbuia, Quagliariello fa finta di non aver capito, Casini traffica con il suo telefono anche per vedere se arriva la fatidica telefonata dell'uomo di Cesano Boscone e poi, pierfurbescamente, cerca di prendere tempo e dice: "mica dobbiamo decidere adesso, e poi vediamo di volta in volta cosa ci conviene di più". Ma, a quel punto, tutti convergono sul fatto che è meglio rinviare tutto a tempi migliori.

 

CASINI & ALFANO

Il fatto e' che sia che il grande accordo lo fanno, sia che non lo fanno, in entrambi i casi perderanno pezzi. Se si fa, una parte di Scelta Civica se ne va direttamente nel Pd mentre un pezzo di Ncd uscirebbe disperdendosi in due direzioni: Forza Italia da una parte e l'area indistinta della cosiddetta ricomposizione della destra dall'altra. Se non si fa, il fuggi fuggi avverrà più alla spicciolata ma il risultato sarà analogo.

 

Ma, soprattutto, il fatto e' che i due partitini alla prima prova elettorale combattuta insieme hanno preso il4,3 per cento (1,5 l'Udc, il resto Ncd) non possono più garantire l'elezione a nessuno, nemmeno ad Alfano. Il quale, appena riesce a capirlo, torna di corsa con il capo contrito di cenere in quel di Arcore e butta a mare tutto il resto.

 

MATTEO RENZI A MILANO PER L EXPO FOTO LAPRESSE MATTEO RENZI A MILANO PER L EXPO FOTO LAPRESSE

Dunque, il grande accordo si è liquefatto ai primi caldi e i successivi acquazzoni romani hanno spazzato via ogni velleità. Intanto Pierfurby Casini continua ad aspettare da Arcore la telefonata promessa: se deve tornare, giustamente, vuol farlo distinto e distante da Alfano, ma il cerchietto magico continua a far muro

il premier silvio berlusconi e ministro giulio tremonti il premier silvio berlusconi e ministro giulio tremonti Renato Schifani Renato Schifani Silvio Berlusconi con Alfano e Schifani Silvio Berlusconi con Alfano e Schifani berlusconi tremonti berlusconi tremonti Fabrizio Cicchitto intervistato Fabrizio Cicchitto intervistato maurizio lupi pennarello argento maurizio lupi pennarello argento Gaetano Quagliariello Gaetano Quagliariello Gaetano Quagliariello Gaetano Quagliariello berlusconi_casiniberlusconi_casinicasini berlusconicasini berlusconiBERLUSCONI E ALFANO AL QUIRINALE FOTO LAPRESSEBERLUSCONI E ALFANO AL QUIRINALE FOTO LAPRESSEALFANO E BERLUSCONIALFANO E BERLUSCONIcicchitto foto mezzelani gmt cicchitto foto mezzelani gmt

 

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