“SIAMO SEMPRE PIÙ AFRICA DEL NORD, CON TUTTO IL RISPETTO PER L'AFRICA DEL NORD” – IL PROCURATORE CAPO DI NAPOLI, NICOLA GRATTERI, AZZANNA IL GOVERNO PER LE RIFORME SULLA GIUSTIZIA: “NON CONSENTIRE L'USO DEL TROJAN COME STRUMENTO PER LE INTERCETTAZIONI NELLE INDAGINI CONTRO LA PA È UN GRANDE FAVORE AI CENTRI DI POTERE E A CHI DI CORRUZIONE VIVE. SUI 'BAVAGLI' AI GIORNALISTI DICO CHE È UN TREND DA ANNI…”
Estratto dell’articolo di Maddalena Oliva per “il Fatto Quotidiano”
NICOLA GRATTERI - INSEDIAMENTO A CAPO DELLA PROCURA DI NAPOLI
[…] Procuratore Gratteri, ci dica quello che pensa degli emendamenti al ddl cybersecurity presentati dall’on. Costa e da Forza Italia, e di cui il governo sta discutendo: dalle limitazioni all’uso deltrojan a quelle perla pubblicazione di atti d’indagine o notizie, pena il carcere per i cronisti.
Non consentire l’uso del trojan come strumento per le intercettazioni nelle indagini contro la PA, e in particolare la corruzione, è un grave danno all’accertamento della verità e un grande favore ai centri di potere e a chi di corruzione vive.
Sui “bavagli” ai giornalisti mi permetta di dire che è un trend da anni. Mai cittadini, per i. poter fare scelte consapevoli, hanno diritto di sapere cosa accade sul loro territorio. È un arretramento della democrazia e della libertà. Siamo sempre più , Africa del Nord, con tutto il rispetto per l’Africa del % Nord.
Nelle ultime settimane è arrivato anche il via libera alla stretta sui sequestri di smartphone e pc. Sarà necessaria, come per le intercettazioni, l’autorizzazione del Gip.
Gli effetti sono drammatici oltre che potenzialmente nocivi. Nocivi perché chi mi assicura che tra il sequestro e la successiva clonazione, un informatico non riesca a resettare da remoto la memoria del telefono?
Drammatici, perché si dilatano i tempi, appesantendo il lavoro dei Gip, già oberati, che devono sia autorizzare il sequestro sia disporre la “clonazione” della memoria dei supporti sequestrati, dopo un’udienza in contraddittorio con le parti. Pensi a un sequestro di un server aziendale, fondamentale per una grossa impresa: a oggi, durante la perquisizione, il tecnico del pm “clona” subito la memoria del server, senza bloccare l’azienda.
Ora si dovrà disattivare il server per non alterare i dati, aspettare che si celebri l’udienza – cui magari sono tenute a partecipare centinaia di parti e ognuna deve poter dire la sua e – solo dopo l’udienza – finalmente clonare il server.
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Un altro aspetto singolare: se lei indaga per droga e nel corso delle intercettazioni acquisisce una notizia di reato per furto aggravato, siccome per questo è previsto l’arresto in flagranza potrà utilizzare l’intercettazione come prova, se il reato diverso è corruzione invece no.
Il furto aggravato è un reato che ha una condotta lineare: un tizio ruba una forma di parmigiano e si mette in borsa la refurtiva. La corruzione, no: spesso si nasconde dietro artificiosi meccanismi operativi, quali le consulenze. È singolare che gli strumenti investigativi come le intercettazioni si possano utilizzare per un reato semplice da provare, rispetto a uno celato da complessi accorgimenti giuridici e documentali.
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NICOLA GRATTERI - INSEDIAMENTO A CAPO DELLA PROCURA DI NAPOLI
Pochi giorni fa è stato approvato anche il ddl che fissa a 45 giorni la durata massima per le intercettazioni, salvo per reati più gravi come criminalità organizzata e terrorismo.
Le faccio un esempio, una rapina da organizzare. Si inizia a intercettare e durante gli ascolti gli indagati restano in stand-by, in attesa del momento propizio: prima potevo prorogare gli ascolti, a meno che non pensassi stessero desistendo; adesso dovrò avere elementi specifici e concreti per ritenere che i rapinatori stiano per attuare il loro piano. Quindi sarò costretto a interrompere e perderò la possibilità di captare gli sviluppi e prevenire il reato.
Questo governo, e il ministro Nordio, sembrano un po’ ossessionati dalle intercettazioni...
Lascio a lei ogni commento. […]