LA GRAZIA “POLITICA” DI NAPOLITANO AL COLONNELLO USA…

Marco Travaglio per L'Espresso

Mi chiama, con l'aria di Pierino che fa la spia, un notissimo costituzionalista stupefatto per la grazia concessa dal presidente Napolitano al colonnello Usa Joseph Romano (condannato nel settembre scorso dalla Cassazione a 7 anni per il sequestro Abu Omar). E mi mette una pulce nell'orecchio: «Si legga la sentenza della Consulta del 3 maggio 2006 sul conflitto Ciampi-Castelli a proposito della grazia a Bompressi, e ne tragga le conseguenze. Io non le dico altro».

La sentenza, firmata da Alfonso Quaranta, contiene spunti interessanti. Soprattutto due aggettivi, ripetuti più volte, sulla grazia presidenziale: «umanitaria» ed «eccezionale» (trattandosi di una deroga al principio di uguaglianza, la prassi vuole che arrivi a debita distanza dalla sentenza, onde evitare che suoni come una sconfessione del lavoro dei giudici). E una chiara distinzione fra atto "politico" e gesto "umanitario".

Non è questione di lana caprina: il Presidente non ha alcun «potere personale», ma esercita ogni funzione «a nome dello Stato», dunque non è responsabile dei propri atti, che necessitano sempre della controfirma di un membro del governo. Nel 2005 il presidente Ciampi chiese al guardasigilli Castelli di istruire la pratica per la grazia a Bompressi (condannato a 22 anni per il delitto Calabresi e ammalatosi dopo aver scontato parte della pena), ma Castelli rifiutò.

Allora Ciampi sollevò conflitto di attribuzioni alla Consulta per dirimere una volta per tutte il dilemma del vero titolare del potere di grazia. La Consulta sorprese molti costituzionalisti e gli diede ragione. Ma, per farlo, circoscrisse la grazia nei limiti dettati dallo stesso ricorso di Ciampi: un atto ispirato a una «ratio umanitaria ed equitativa» volto ad «attenuare l'applicazione della legge penale in tutte quelle ipotesi nelle quali essa confligge con il più alto sentimento della giustizia sostanziale».

Se - riassumeva la Corte - la grazia «esula da ogni valutazione di "natura politica"», è «naturale» attribuirla «al Capo dello Stato "quale organo rappresentante l'unità nazionale", nonché "garante super partes della Costituzione"».

In definitiva, «il potere di grazia risponde a finalità essenzialmente umanitarie» per «attuare i valori costituzionali... garantendo soprattutto il "senso di umanità", cui devono ispirarsi tutte le pene... non senza trascurare il profilo di "rieducazione" proprio della pena». Il tutto, a patto che la grazia resti «contenuta entro ambiti circoscritti destinati a valorizzare soltanto eccezionali esigenze di natura umanitaria», per non violare «il principio di eguaglianza consacrato nell'art. 3 della Costituzione».

Di qui la raccomandazione a non deragliare dalla «funzione di eccezionale strumento destinato a soddisfare straordinarie esigenze di natura umanitaria». Meglio che a valutarle sia una figura terza come il Capo dello Stato, anziché un organo politico come il governo, che non deve impicciarsi nelle sentenze dei giudici.

Confrontiamo ora questi princìpi inderogabili con la grazia di Napolitano allo spione americano condannato per il sequestro e la deportazione di Abu Omar da Milano ad Aviano a Ramstein e infine al Cairo, dove lo sceicco fu torturato per mesi. Il colonnello Romano è latitante dal 2007, non ha mai fatto un giorno di galera né mai lo farà, perché ben sei ministri della Giustizia italiani, di destra, di sinistra e tecnici, hanno rifiutato di inoltrare i mandati di cattura internazionali per lui e i 27 uomini Cia che parteciparono al rapimento.

Dunque la grazia, oltre a suonare come un'aperta sconfessione della condanna (emessa appena sette mesi fa), non può avere alcuno scopo umanitario per lenire una pena detentiva (inesistente). E infatti il Quirinale, nel suo lungo comunicato, la spiega con la necessità di «ovviare a una situazione di evidente delicatezza con un Paese amico»: gli Stati Uniti. Motivi squisitamente diplomatici, dunque politici: proprio quelli che la Consulta, nella sentenza 2006, esclude a priori nell'attribuire al Capo dello Stato e non al ministro l'esclusiva sul potere di grazia.

 

Giorgio Napolitano Marco Travaglio ABU OMAR NICOLO POLLARI NICOLO POLLARI Marco Mancini

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...