GENOVESI BLABLABLA – MENTRE LA SUA CITTÀ LOTTA CON LA MELMA, GRILLOMAO SALE UNA GRU, FA IL SUO COMIZIETTO, POI FA BALDORIA CON BENNATO – LA PINOTTI RILASCIA UN’INTERVISTA IN CUI PARLA DELL’UNIVERSO MONDO

Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

 

BEPPE GRILLO ALL'INCONTRO CINQUESTELLE DEL CIRCO MASSIMOBEPPE GRILLO ALL'INCONTRO CINQUESTELLE DEL CIRCO MASSIMO

Sono ore di nuovo dolore, per la città di Genova. Quella tempesta di pioggia non annunciata che diventa fango e sommerge strade e automobili, piazze e negozi. Frazioni isolate, case evacuate, oltre 100 sfollati. Sappiamo, abbiamo visto tutto. E sapevano e avevano visto tutto anche due dei più importanti politici italiani che lì, a Genova, sono nati: Roberta Pinotti, ministro della Difesa, e Beppe Grillo, il gran capo del M5S. La Pinotti era addirittura nella Prefettura del capoluogo, dove venivano coordinati i soccorsi. Grillo era invece a Roma, tra i gazebo della kermesse organizzata dal suo movimento. E a Roma, Grillo, è rimasto.

 

Edoardo Bennato Edoardo Bennato

Invece di salire sul primo aereo e precipitarsi nella città dove è cresciuto, sale su una gru per un colpetto di teatro, per un comizietto nel cielo del Circo Massimo al tramonto. Mentre centinaia di volontari cercano con le pale e a mani nude di liberare la sua città dalla melma, tra grida di evviva e il gran divertimento dei militanti Grillo è sul palco a far baldoria con Edoardo Bennato, un giro di blues urlando che per fermare Matteo Renzi servirebbe l’esercito.

ROBERTA PINOTTI FA JOGGINGROBERTA PINOTTI FA JOGGING

 

Quando domani Grillo sbarcherà a Genova, in rituale passerella con i suoi parlamentari, s’accorgerà che l’esercito forse è più utile alla foce del Bisagno: non casualmente, il ministro competente, la Pinotti, appunto, ne aveva promesso subito l’intervento. La situazione, del resto, è davvero grave. Per questo sorprende che poi la Pinotti, nella bolgia della prefettura, mentre il capo della Protezione civile Franco Gabrielli denunciava l’impotenza, totale, dello Stato, abbia trovato il tempo per rilasciare un’intervista al quotidiano Libero in cui, su ventotto domande, due sole sono quelle dedicate al disastro. Vari gli altri argomenti toccati. Tra i quali: l’esperienza da boyscout, la prima cotta d’amore, la necessità che, dopo Giorgio Napolitano, sia una donna a diventare presidente della Repubblica (ma lei, assicura, non ci spera proprio).

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