ED È SEMPRE COMPLOTTO! DAVANTI A UNA STRAGE COMMESSA AL GRIDO DI “ALLAH È GRANDE”, GRILLO SI CHIEDE PENSOSO: “CHI MUOVE I FILI DEL TERRORRISIMO E PERCHÉ?” – GIANNULI PARLA DI “MANINE NON ISLAMICHE” E LA BLODRINOVA DISTINGUE TANTO
Francesco Cramer per “il Giornale”
In tanti sinistrorsi, abituati a strizzare l'occhio all'Islam, nell'occhio s'è infilata una trave proveniente da Parigi. Le reazioni dei tifosi del «falce e minareto» oscillano tra l'imbarazzato silenzio o l'imbarazzante distinguo. Grillo, invece, spicca il salto direttamente nell'assurdo. Il comico non ce l'ha fatta a non cadere nel solito cliché complottardo: «chi muove i fili del terrorismo e perché?».
Una sorta di Giulietto Chiesa al pesto. E poi rilancia il post di un attivista che mette sul banco degli imputati le vittime: gli occidentali. «Sicuramente saranno stati i fanatici islamici a cui le lobbies hanno permesso di spadroneggiare nei paesi occidentali...».
Non solo: sul suo sito ospita un intervento del saggista Aldo Giannuli, uno che più a sinistra non si può. Costui mette in dubbio perfino la matrice terroristica: «c'è da capire se c'è qualche manina non islamica dietro gli attentatori. E siccome a trarre giovamento da questa strage saranno in diversi (ad esempio il Fn e Putin) vale la pena di dare un'occhiata anche ad altre piste». Tace invece il pentastellato Di Battista che era arrivato a dire di comprendere i terroristi dell'isis che mozzano teste come noi ci soffiamo il naso: «Smettiamola di considerarli soggetti disumani», disse.
Non si spinge a tanto ma non riesce a nascondere l'imbarazzo la campionessa dell'islamicamente corretto, forse costretta ad aprir bocca dal ruolo istituzionale che ricopre: Laura Boldrini. La presidentessa della Camera, che ha detto di sentirsi a proprio agio col velo in testa in versione Imam, aspetta ore prima di dire la sua. Soltanto alle 15 passate posta su Facebook un pistolotto che è una poesia di equilibrismo: «È importante che, pur di fronte a una strage di queste proporzioni, teniamo sempre ferma la distinzione tra i terroristi assassini che sporcano il nome dell'Islam e la grandissima maggioranza di musulmani che professa in modo pacifico la propria religione, in Francia come in Italia come in tutta Europa». Condanna, sì; però... Insomma, i terroristi sono compagni musulmani che sbagliano.
Anche la reazione di Vendola arriva a scoppio ritardato. Alle 17.30 dice: «Un atto bestiale ma sarebbe drammatico per tutti cadere nella trappola del terrorismo, e cedere con azioni e parole meschinamente demagogiche ai loro folli disegni di odio e di contrapposizione religiosa o etnica». Insomma, condanniamo ma senza esagerare. E soprattutto, come sostiene l'Arci, «attenzione agli atteggiamenti islamofobi».
Khalid Chaouki, deputato marocchino del Pd e membro della Consulta per l'Islam italiano presso il ministero dell'Interno ci tiene a distinguere: «Esprimo la mia solidarietà alle vittime della attentato ma non sono accettabili generalizzazioni contro la comunità musulmana, che nella stragrande maggioranza dei casi vive pacificamente in Europa».
Dichiarazione più scontata la sua visto che l'onorevole è musulmano e che già fece parlare di sé nell'estate del 2013 perché chiese un Imam a Montecitorio accanto al cappellano e protestò che le crocchette della buvette contenevano prosciutto.
Decisamente più su di grado - istituzionalmente parlando - è Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri targato Pd.
Lui se l'è presa con Gasparri e Salvini che hanno messo in guardia gli italiani dicendo che anche noi abbiamo il nemico in casa. Orrore: «Sono piromani in campagna elettorale, è come avvicinarsi ad un incendio con la benzina. Queste posizioni dimostrano di non aver capito nulla del problema e voler strumentalizzare le paure delle persone». Pistelli si picca di essere un esperto del mondo arabo e su questo ha pure scritto un libro: Il nuovo sogno arabo.
E tace pure Gianni Vattimo, il filosofo tifosissimo di Ahmadinejad («Non è uno schifoso, è una persona perbene che fa una politica diversa da quella di Usa e Israele», sostenne) e che non fa mistero di essere un ultras filoarabo. Chi, questa volta, inorridisce è Gad Lerner, di solito campione del «distinguismo»: «Odiano la vita e la libertà, sono fanatici come i nazisti», condanna secco. Non apre bocca neppure il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha appena emanato un bando per la concessione delle aree su cui costruire i luoghi di culto (moschee). Un bando su cui l'opposizione alza la voce: «Pisapia si fermi».