APPAIO DUNQUE SUINO! - FIORITO, UN DEGNO ALLIEVO DEL POMPETTA - FIN DA QUANDO ERA SINDACO DI ANAGNI, ER BATMAN È COMPARSO IN CENTINAIA DI FOTO, DA QUELLA COL VESCOVO A QUELLA CON LE PUTTANE, DA GROTTESCHI (MA EFFICACI) OPUSCOLI ELETTORALI FINO ALLE PRIME PAGINE DEI GIORNALI LOCALI - COME LA CULTURA DELL’APPARIRE SE NE FREGA DELLE PANZE E RIESCE A INVENTARSI UN’ALTRA ‘’VERITÀ’’…

Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

In chiesa, in moto, con la mano sul cuore e il sigaraccio in bocca. Prime pietre e tagli di nastri, trionfalismi, gioia, bontà, commozione, attimi di raccoglimento con monsignori e di allegria con i vip. Senza contare scolaresche e figuranti medievali, carabinieri in alta uniforme e allegre signorine russe che allungano le manine... Un dubbio atroce: e se Francone Fiorito, al secolo «Batman», fosse fotogenico?

Molto a modo suo, va da sé, e secondo rigorose logiche di quantità, densità e intensità. Ma alla lunga lo è diventato. Grosso o piccolo che sia, infatti, bello o brutto, simpatico o antipatico, ogni potente sa benissimo - anche in questo Berlusconi ha fatto scuola - che la moltiplicazione della propria immagine è un irresistibile veicolo di consenso. Inoltre il mondo delle icone, come quello delle favole, non disdegna gli orchi, specie se benefici: e sotto elezioni l'enorme Francone, prima come sindaco di Anagni e poi come aspirante consigliere regionale, faceva di tutto per assomigliare a Shrek.

Durante la campagna elettorale del 2001, con l'alacre collaborazione devozionale di Sandro Bondi, il Cavaliere aveva prodotto e poi inviato per posta a milioni di italiani un formidabile opuscolo illustrato sulla sua vita e le sue opere dal titolo «Una storia italiana». Vi compariva con 250 foto.

Cinque anni dopo, primavera del 2006, Fiorito prese a modello quel fortunato fascicolo e nelle stesse 128 pagine del suo pregevole «Rapporto alla città di Anagni» riuscì ad essere effigiato 159 volte. Là dove la differenza rispetto a Berlusconi si spiega con il fatto che Batman doveva spartirsi gli spazi disponibili con il ex vicesindaco Carlo Noto, pur relegato a una quota più ridotta.

E comunque. Alla luce di quanto va emergendo in questi giorni di iperbolici eccessi e vistose esagerazioni «Una storia ciociara» non si presenta all'osservatore solo come una piccola profezia su un potere parecchio disinvolto con i quattrini altrui, ma appare - anch'esso a suo modo - un autentico documento storico, un caleidoscopio di auto- consacrazione municipale realizzato in età tardo berlusconiana.

Il fatto che di lì a poco Fiorito sia stato eletto alla regione Lazio con qualcosa come 27 mila preferenze rende l'opuscolo assai meno buffo e/o grottesco di quello che può sembrare.

Così come acquista oggi un rilievo straniante, eppure sintomatico, la collezione di un periodico locale, anch'esso praticamente monotematico nel senso di occupava quasi solo del sindaco di Anagni, il Banditore; collezione da cui utilmente s'intuisce che in quel paese l'amministrazione Fiorito si sentiva così salda e spericolata e superba da potersi consentire capricci di tipo nord-coreano, e quindi l'annuncio di una manifestazione intitolata - ma guarda che nome! - «Anagni fiorita». Per l'esattezza: «C'è solo da attendere con trepidazione - si legge sul Banditore - quello che l'Amministrazione e i responsabili delle iniziative ci hanno riservato. E' un ottimo segno, Anagni è fiorita!».

Lui, Fiorito, compariva in media due volte su ogni copertina e doviziosamente nelle pagine interne, però sempre in bianco e nero, con un vago effetto anni cinquanta accentuato da titoli tipo: «Fiorito: la salute va salvaguardata». Oppure: «Basta soluzioni provvisorie! Grazie all'impegno personale del Sindaco Fiorito, Anagni avrà un nuovo cimitero». E in effetti dopo qualche anno il progetto è partito, sia pure con diffusi sospetti riguardo agli appalti. «Se ne parlava da anni - proclama il fascicolo tra grafici e foto - ma solo noi siamo riusciti a rendere effettivo questo grande progetto».

Chissà se Berlusconi avrebbe apprezzato questo clone patinato e ruspante e il protagonismo invasivo e un po' trash, nel senso di emulazione malriuscita, di quell'omone barbuto che in foto prende l'ostia dal cardinale e con la medesima volontà di farsi vedere partecipa a un motoraduno in tenuta tipo Hell's Angels.

Chissà se il Cavaliere si rende conto di avere se non inventato, almeno perfezionato e portato alle estreme conseguenze un prototipo di governante magari poco onesto, ma che tutti devono ricordare mentre regala uova di Pasqua, balla con la signora del Centro Anziani, accetta come regalo la maglietta con scritto «Franco», partecipa a una protesta con megafono, accompagna una delegazione a San Pietro, guida lo Scuolabus, taglia la torta, fa ok con il pollicione, esibisce un calendario, sostiene volontari e donatori di sangue, manovra una telecamera, stappa una damigiana, assaggia il vino, misura l'inquinamento, si riverbera nel maxischermo e canta con la mano sul cuore.

Pagina dopo pagina, foto dopo foto, si configura un modello di potere a tal punto fantasmagorico da annullare il senso di un governo, il pensiero di una pratica amministrativa, l'esistenza stessa di un lavoro invisibile in quanto umile, cauto, paziente, costante e a vantaggio di tutti. E non invece un dominio ad alta concentrazione individuale, mimetica e visionaria, una specie di incubo ravvivato dagli illustri e innocenti ospiti si immagina riveriti e rimborsati quando non lautamente retribuiti a spese dei poveri anagnini, da Albertazzi ai Fichi d'India, da Battiato alla Lecciso, da Uto Ughi a Renato Balestra, da Califano al cardinal Sodano.

Ovvio o quasi che in un tale mondo di finzioni ogni disfunzione diviene preziosa e perfino consolatoria rispetto a eventuali soprusi e alle plausibili malversazioni. Per cui, dagli e dagli, così tanto Fiorito smaniava davanti alla macchina fotografica si rispecchiava nella sua stessa icona da farsi ritrarre anche quando forse, anzi quando non era proprio il caso.

Come durante una gita in Russia e specialmente in certi attimi di relax su un classico divano rosso, con alcune anche loro tipiche e graziose accompagnatrici di San Pietroburgo, una in particolare piuttosto audace nell'intimo suo smaneggiare, e vabbè. Lui rideva, per una volta felice come nessuna incombenza di potenza gli imponeva di sembrare. Ma c'era un Giuda che scattava, clic, clic, clic...

Che poi al paese ci hanno fatto pure un volantino: «Ecco come i nostri soldi finiscono a puttane...» era il titolo che vale dieci fotoromanzi patinati e l'intera raccolta antiquaria de il Banditore.

 

FIORITO SFILA A SAN PIETRO PER LA BEFANA jpegFIORITO PREMIA BUD SPENCER jpegFIORITO POSA LA PRIMA PIETRA jpegFIORITO IN AUTO FIORITO CON STORACE jpegFIORITO CON SGARBI jpegFIORITO CON PAPA WOJTYLA jpegFIORITO CON OMAR SHARIF jpegFIORITO CON LOREDANA LECCISO jpegFIORITO CON ASSUNTA ALMIRANTE jpegFIORITO A SAN PIETROBURGO jpeg

Ultimi Dagoreport

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO